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Christian Eriksen, grande acquisto del mercato nerazzurro a gennaio e successivamente relegato in panchina da Antonio Conte, ha parlato ai microfoni del portale danese bt.dk, dove si è espresso con, apparentemente, molta rabbia.

Ecco, dunque, le sue parole: “Di certo spero di non sedermi in panchina tutto l’autunno, almeno non è mia intenzione. Né spero che sia nelle intenzioni del club o dell’allenatore. Ci sarà un grandissimo numero di partite in poco tempo, la Champions League inizia quando torniamo nei rispettivi club, avremo molte partite da giocare, sono sicuro che probabilmente avrò i miei minuti. Quindi dipende molto dalle persone all’esterno Io stesso mi aspetto che arrivi questo momento“.

Poi, aggiunge: “Mi trovo in un punto in cui forse non ero mai stato prima in una squadra di club. Sono partito alla grande dopo essere arrivato all’Inter a gennaio e ho cercato di mettermi in mostra. Poi ci siamo fermati a causa del coronavirus e poi è andato po’ su e giù”.

Sul suo percorso di crescita: “Il pensiero e le aspettative della gente su di me come giocatore è quello di essere decisivo in ogni partita, e non è stato così. Ecco perché le persone dall’esterno mi guardano in modo diverso ora. Ovviamente diventi meno paziente quando hai esperienza e hai provato cose diverse. Che tu abbia 20, 28 o 30 anni, non ti preoccupi di sederti in panchina , alla fine è sempre spiacevole sedersi in panchina”.

Infine, le sue dichiarazioni sul mercato: “Non ho sentito nulla dal mio agente, e se ci fosse stato qualcosa intorno a me, l’avrei sentito da lui o dal club, ma non c’era niente. Mi sono abituato gradualmente al fatto che si scrive molto sulla stampa. Ciò che è vero e ciò che non è vero, non posso rispondere. So solo quello che mi è stato detto e non c’era niente di concreto. Quindi lunedì è stato solo un giorno come tutti gli altri per me, perché non è successo niente”.

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