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L’INTERTINENTE – Lettera a Christian Eriksen. Maestro, questa sarà sempre la tua casa

“Christian Eriksen potrebbe non indossare più la maglia dell’Inter”. Ci vorrà un mese di tempo, ulteriori controlli medici per capire quale sarà il futuro del fantasista danese. Premessa doverosa: la cosa più importante è che Chris sia vivo, forse è ancora troppo presto per capire di aver assistito ad un vero e proprio miracolo.

Christian Eriksen (@Getty Images)

Eriksen è rinato due volte negli ultimi 6 mesi. Prima in campo con l’Inter, passando da essere un giocatore di troppo ad essere protagonista nella cavalcata trionfale che ha portato alla conquista del 19esimo scudetto, poi al Parken Stadium, dopo aver visto con i propri occhi la morte per più di 15 minuti.

Nessuno vorrebbe mai spezzare questo legame così bello che si è creato negli ultimi mesi tra l’Inter ed Eriksen. I tifosi lo hanno amato dal suo primo giorno a Milano, lo hanno continuato ad amare nonostante le prime difficoltà, lo hanno amato ancora di più quando con la sua intelligenza tattica si è preso il centrocampo dell’Inter, disegnando arcobaleni in campo per i suoi compagni di squadra. Non poteva che essere suo il gol scudetto a Crotone che ha riportato l’Inter dopo 11 anni sul tetto d’Italia. E lo amano oggi come nessuno mai dopo quello che è accaduto sabato e dopo quelle immagini che rimarranno indelebili nei ricordi di tutti.

Purtroppo però c’è un qualcosa di più grande che non può essere varcato. Solo la scienza e la medicina potranno dire se Eriksen potrà tornare a giocare in campo e se potrà farlo anche con l’Inter. Non possiamo che sperarlo, pregare affinché questo avvenga, dopo aver assistito ad un miracolo, perché non credere in un altro?

Sempre se Eriksen abbia la voglia di tornare a giocare a calcio. A 29 anni è forse nel pieno della sua carriera. Mollare non sarebbe per niente facile, ma tutti lo capirebbero dopo quello che è successo. La scelta dovrà essere prima la sua e della sua famiglia, poi dei medici. Sicuramente questo mese sarà pieno di riflessioni e qualunque cosa tu decida di fare, Chris, noi ti appoggeremo e saremo al tuo fianco. 

Io ci credo Chris. Vederti giocare nuovamente a calcio, ovunque tu vada, sarebbe già un’emozione immensa. E credo, perché ho imparato a credere grazie a te ai miracoli, di poterti rivedere con la nostra maglia addosso. E se non sarà così, questa sarà sempre la tua casa. Lo sarà sempre. Ovunque andrai, Maestro. Meriti un San Siro pieno che ti applauda, che ti renda onore e che ti dia tutto quell’affetto che purtroppo, per cause maggiori in questi , non abbiamo potuto darti.

Maestro, grazie per non averci lasciato. Grazie per aver resistito ed essere rimasto attaccato alla vita. Grazie perché non sappiamo come avremmo potuto fare senza di te.

 

Raffaele Caruso

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