ESCLUSIVA – Andrea Bosio va all’attacco: “Non è tutta colpa di Ranieri! E in società…”
Chiunque appartenga al mondo interista non può non conoscere Andrea Bosio, un giornalista che ha fatto dell’interismo il suo marchio di fabbrica, accompagnato sempre da tanta professionalità e passione. Dopo anni passati a commentare le partite della squadra nerazzurra, ora lo si vede più sulla carta stampata che in video ma sempre con la lucidità passionale di un tifoso professionista. Malgrado tutto questo non fa mai mancare la sua disponibilità per le interviste e noi di Passioneinter.com abbiamo colto l’occasione per scambiare quattro chiacchiare su passato, presente e futuro della squadra che amiamo.
Con la partita contro il Bologna si è concluso un girone con Ranieri sulla panchina nerazzurra, qual è il bilancio fino ad ora? Credo che ci siano due bilanci da fare, separati tra loro perché indicano due indirizzi societari differenti. Con Gasperini si era fatta una scommessa che, come si è ben visto, è stata persa. Gasperini era e per me è ancora un buon allenatore, il fallimento della sua gestione non è stata solo colpa sua, non aveva appoggio dalla società e nemmeno dalla squadra quando ha cercato di cambiare l’atteggiamento del gruppo. Con Ranieri il voto cambia, è riuscito a far ripartire il gruppo trovando ben 7 vittorie consecutive in campionato. In Coppa Italia siamo stati eliminati ma a testa alta: perdere con il Napoli ci sta, soprattutto quest’anno, e non abbiamo giocato male, l’anno scorso eravamo riusciti noi a vincere quest?anno ci è andata male. Su Ranieri però pende molto la debacle di Roma, forse nemmeno all’andata contro il Novara, quando è saltata la panchina di Gasperini, avevamo fatto così male. A questo si aggiungono le sconfitte a Lecce, il pareggio in casa contro il Palermo e ora i due crolli casalinghi contro Novara e Bologna. Se fino alla vigilia della gara contro il Novara il voto di Ranieri poteva essere una ampia sufficienza, ora la raggiunge a stento, perchè, anche se la colpa non è completamente attribuibile a lui, nelle ultime sconfitte c’è anche del suo. È davvero difficile che Ranieri potrà rimanere il prossimo anno sulla panchina dell’Inter. A oggi la sua permanenza è legata solo alla volontà o meno da parte di Moratti di attuare il cambiamento tanto atteso. Vincere quest?anno sarà davvero difficile. Nel caso in cui dovesse rimanere l’anno prossimo sarà un?altra annata di transizione, ma se ci sarà la rivoluzione non ci sarà Ranieri alla guida della squadra perché, malgrado tutto, non è un allenatore che accende l’entusiasmo in Moratti.
Come vedi il futuro di Sneijder? Pensi che il suo eventuale addio sia legato al nome dell’allenatore della prossima stagione? E chi vedi in pole per la panchina nerazzurra? Credo che solo il presidente possa esprimersi sul futuro allenatore: sicuramente c’è molto feeling con Blanc, anche per le conseguenze di mercato che potrebbero aprirsi verso la Francia dove ci sono molti talenti su cui scommettere. Difficilmente potremo vedere Capello sulla panchina nerazzurra poiché tra lui e Moratti c’è un rapporto di amore e odio. L’ex ct dell’Inghilterra piace molto di più a Tronchetti Provera e in passato è stato molto vicino alla panchina dell’Inter. In particolare quando c’era da sostituire Mancini, ed era proprio Tronchetti Provera a portare avanti la trattativa. Ma ora tutto si è raffreddato. Vedrei bene anche Bielsa che sta facendo molto bene in Spagna mentre non credo proprio che venga Mazzarri come nemmeno Mourinho che andrà in Inghilterra. Scommetterei su Blanc per quello che è il suo contratto, per il passato a Milano e il feeling con la società. Serve comunque un allenatore da grande squadra e lo si vede dalla sua capacità di valorizzare il gruppo senza imporre i suoi schemi. Anche Mourinho era partito con il 4-3-3 per poi cambiare tattica, questo deve fare l’allenatore di una grande squadra. L’Inter che sarà non dovrà essere spettacolare ma concreta così come sono state le migliori Inter della storia; il cinismo e la concretezza sono gli elementi del nostro DNA. La scelta dell’allenatore è legata anche al futuro di Sneijder perché se l’olandese sarà il perno del gioco dell’allenatore che verrà la storia cambierà ma ad oggi dubito che rimanga. Il mercato è fatto di momenti e si fanno tanti nomi come nel caso di Wes per cui si sono fatte varie trattative ma nessuna concreta. Nemmeno quella con il Chelsea che ricordiamo è stata la squadra più vicina al numero 10 interista è andata in porto. Eppure a Sneijder era stato anche comunicato che sarebbe stato ceduto ma alla fine tutto virò su Eto?o senza alcun preventivo. Anche se l’affare Eto?o ha portato molte critiche, soprattutto sul prezzo, va analizzato a 360 gradi, perchè forse non tutti sanno che i 25 milioni pattuiti sono arrivati subito nelle casse interiste e non sono stati dilazionati negli anni per cui questo tesoretto è entrato interamente nel bilancio. Se a questo si somma l’ingaggio risparmiato si capisce come l’affare Eto?o si in realtà da valutare come un?operazione da 100 milioni di euro. Cosa pensi della campagna acquisti di gennaio e del fatto che la società si sia orientata in maniera diversa rispetto alla volontà di Ranieri? A mio parere la campagna invernale è stata anche peggiore di quella estiva. Per lo meno in estate c’erano delle logiche in vista della costruzione della squadra: Forlan era stato comprato per sostituire Eto?o, Zarate per le sue potenzialità che però sono rimaste inespresse e in più abbiamo tenuto molti big che potevano dare ancora tanto alla squadra. Il problema è stato proprio a gennaio quando con uno Zarate ormai ai margini della squadra, con un Forlan mai visto in campo e mai decisivo e con Castaignos che non è ancora pronto per il nostro campionato, ci siamo ritrovati con i soli Pazzini e Milito tra cui il Principe anche lui legato a una condizione fisica precaria. Malgrado tutto ciò non è stato acquistato nessun attaccante e abbiamo venduto l’unico capace di gestire il gioco e le partite a metà campo. Si poteva e si doveva fare di più, ci siamo concentrati su Juan, comprato nel reparto dove eravamo più coperti e non c’era esigenza particolare. Serviva un attaccante esterno e non è arrivato. Per questo mi è sembrata una campagna acquisti fatta tanto perché doveva essere fatta senza obiettivi precisi. Sono deluso anche se è vero che Moratti aspetta il prossimo anno per investire nella rifondazione. Branca contrariamente agli altri direttori sportivi non è mai allo stadio accanto al Presidente, come mai secondo te? Oriali era addirittura in campo con Mourinho…. Che ci siano problemi che non sono gestiti in modo perfetto ti do ragione (squadra, società e uomini mercato sembrano elementi isolati ndr), Moratti allo stadio ama stare con amici e parenti. Branca è un amico di famiglia, ha fatto breccia nel cuore dei Moratti, esce con il figlio del presidente e ha un ottimo rapporto anche con Bedy. Quando a Moratti è stato chiesto di scegliere tra lui e Oriali, l’ascendente sulla famiglia ha influito molto sulla scelta del presidente. Branca avrà i suoi difetti ma a suo favore c’è la sfortuna di aver allontanato Oriali che godeva del sostegno dei tifosi e questo ha portato su di lui la diffidenza della tifoseria. A questo si aggiunge il fatto che da quando c’è Branca i cordoni per il mercato si sono chiusi. Si è perso Mourinho che era il catalizzatore della squadra e della società portando su di sé tutte le critiche e lasciandone fuori la squadra. Ora manca questa figura e per di più Branca è diventato il nemico da sconfiggere. Ma ricordiamo alcune cose buone che ha fatto, anche contro Mou, come la decisione di prendere Lucio e Sneijder e di non ascoltare il portoghese che voleva portare a Milano Deco e Carvalho, direi che ci abbiamo guadagnato. Stiamo consegnando Branca come diavolo e questo mi dispiace, ormai è diventato un luogo comune, si sta scontrando con il fantasma di Oriali che trasuda Inter da tutti i pori. Oriali è nel nostro cuore, nella top 10 dei giocatori di cui siamo innamorati. Siamo però arrivati a una situazione di non ritorno, è ora di cambiare anche in società. Bisogna però dire che adesso in società serve qualcuno con più professionalità. Basta con le amicizie e per quanto anche Branca abbia fatto cose positive, vorrei si formasse un gruppo meritocratico che possa portare la squadra a un futuro vincente; una squadra costruita da gente qualificata nel settore, non più persone con ruoli dati più per riconoscenza che per merito.
Contratto di Samuel in scadenza a giugno, vale la pena rinnovarlo o il rinnovo di Lucio gli chiude la porta? Credo che siano due cose separate. Samuel è altamente considerato, è tra i migliori al mondo e possiamo puntare su di lui par lo meno per altri due anni, e poi potremo usarlo come Jolly nelle partite importanti. Il suo è un ruolo dove anche gli over 30 possono ancora giocare ad alti livelli, a patto che regga fisicamente. Cordoba andrà via e Ranocchia non sta convincendo del tutto e se anche Juan fallirà l’esame del grande campionato potremmo comprare un altro difensore. Il reparto risulterebbe così rivoluzionato e per questo è il caso che almeno Samuel rimanga. Dobbiamo aspettare le risposte di Juan Jesus. Ora, come è nelle abitudini di Moratti, è il periodo dei grandi colloqui con molti giocatori e se questi primi approcci supereranno il test allora potranno diventare vere e proprie trattative a giugno.
Da queste parole si può notare come anche nei momenti più grigi, l’amore per questi colori non ferma l’entusiasmo e la voglia di ripartire. Ad Andrea Bosio va il nostro più grande ringraziamento per la sua disponibilità e professionalità, messe al servizio di chi come noi compie i primi passi all’interno del mondo interista e del giornalismo. Speriamo che questa sia solo la prima di altre interviste con Andrea con la speranza di poter tornare a parlare di un’Inter vincente!