ESCLUSIVA – Bogazzi: Isla il nome utile, Duncan il futuro
Con grande piacere Passione Inter vi presenta la prima di una lunga serie di importanti e piacevoli interviste. Iniziamo con Cesare Bogazzi, responsabile editoriale del nostro sito amico Canale Inter e grande conoscitore del mondo nerazzurro.
E’ tempo di tracciare un primo bilancio sulla squadra sicuramente tutt’altro che positivo. Quale pensi sia stato il principale fattore negativo di questo primo mese e mezzo della stagione?
Non esiste un unico elemento negativo, in questo primo scorcio di stagione sono emersi tanti problemi che hanno contribuito a rendere difficile la situazione per l’Inter: un tecnico in evidente confusione, giocatori in ritardo di condizione, un mercato non all’altezza. Ecco, proprio questo mi sembra il problema principale: la società non è intervenuta dove c’era più bisogno, dando in mano al tecnico una rosa carente in certi ruoli e fin troppo abbondante in altri. Per di più molte operazioni sono state effettuate con colpevole ritardo e questa è un’aggravante. Sei d’accordo con la scelta della società di sostituire Gasperini con Ranieri? Come ti saresti comportato se fossi stato al posto della dirigenza? Sicuramente qualcosa andava fatto, prima che campionato e Champions fossero definitivamente compromessi. Gasperini ha avuto colpe innegabili, in particolare l’incapacità di adattarsi al materiale umano a sua disposizione. Purtroppo gli errori sono stati fatti a monte da parte della società, si è voluto puntare su un tecnico che non convinceva appieno e questi sono i risultati. Ranieri è lì per salvare la stagione, ma salvo miracoli non sarà sulla nostra panchina l’anno prossimo, è chiaramente un traghettatore. La società sta vivendo un momento difficile anche per il contrasto tra Moratti e Branca: non dimentichiamoci che sia Benitez che Gasperini erano uomini sponsorizzati da Branca, hanno fallito e sono stati rimpiazzati da tecnici voluti fortemente dal presidente. Su quali aspetti deve concentrarsi il lavoro di Ranieri per far tornare la squadra nelle posizioni che le competono? Ranieri è un tecnico esperto e abituato a situazioni del genere. Ha già cominciato a lavorare sulla testa dei giocatori e i risultati si sono visti, ma non si è limitato a questo: ha riportato molti elementi al loro ruolo naturale. Dovrà sicuramente lavorare sulla distanza tra i reparti, il vero punto dolente durante la gestione Gasperini, e assicurare una solidità difensiva che costituisca una base da cui ripartire: ha gli uomini giusti per farlo. E’ stato un inizio difficile per i nuovi acquisti nerazzurri. Secondo le tue previsioni come saranno i prossimi mesi per loro? Arrivare all’Inter non è facile per nessuno, né per giovani inesperti né per campioni già di una certa età. Alvarez finora ha deluso, paga il ritardo di condizione e una lentezza quasi esasperante: dovrà adattarsi in fretta altrimenti si rivelerà un vero flop. Forlan aveva iniziato bene ma poi si è perso, Zarate sembra ancora spaesato, Jonathan è la brutta copia di Maicon, Poli è perseguitato dagli infortuni. Le prospettive non sono per niente buone neppure per Luc Castaignos, chiuso nel suo ruolo per la grande abbondanza nel reparto offensivo. I prossimi mesi ci diranno chi è da Inter e chi non lo è, se sta bene probabilmente Poli può dire la sua. C’è qualche giocatore che pensi sia utile alla causa nerazzurra concretamente già nel mercato di gennaio? Si parla tanto di Kucka ma non sono sicuro che sia pronto per questi livelli, sarebbe meglio aspettare al prossimo anno piuttosto che farlo arrivare in corsa. Di certo serve un centrocampista di livello, qualcuno che dia sostanza a un centrocampo in debito d’ossigeno, possibilmente dotato del carisma necessario per imporsi in una squadra come l’Inter. Il sogno è De Rossi, il colpo in prospettiva Ilicic, l’uomo utile da subito Isla. L’inizio di stagione dice per il momento che sono Napoli e Juventus le principali candidate alla lotta per il titolo, qual è il tuo giudizio sulla corsa scudetto? Il Napoli vola sulle ali dell’entusiasmo ma ho paura che la squadra di Mazzarri sia destinata a calare. Troppo in forma in un momento in cui le grandi solitamente stentano, corre il rischio di arrivare senza fiato nei momenti in cui si decide il campionato. Vedo la Juve decisamente favorita al momento, dopo un mercato faraonico e così dispendioso l’obiettivo minimo è vincere lo Scudetto, tutto il resto potrebbe essere considerato un fallimento. L’Inter potrà dire la sua se Ranieri riuscirà a mettere a posto la squadra, mentre il Milan – mal di pancia di Ibra permettendo – è partito lentamente come spesso accade alle squadre di Allegri: non va comunque sottovalutato. Tu sei da sempre molto attento alla Primavera, c’è qualche giocatore che ritieni possa dare già ora un contributo alla Prima Squadra? Chi vedi nell’Inter del futuro? Il passaggio dalla Primavera alla Prima Squadra è sempre rischioso: le possibilità di bruciare un giovane promettente sono alte. Prendiamo Natalino, sembrava potesse diventare importante per l’Inter, poi l’errore contro la Lazio l’ha condizionato tanto che anche con la Primavera non è più stato lo stesso. Al momento si fanno sempre gli stessi nomi per la prima squadra, in particolare quello di Crisetig che recentemente ha esordito in Champions League. Personalmente stravedo per Duncan, fisicamente è già pronto e dal punto di vista tecnico sta facendo passi da gigante: è il vero motore della Primavera di Stramaccioni. Nell’Inter del futuro spero possa esserci spazio per Benedetti, che l’anno scorso ha disputato una stagione strepitosa, e Daniel Bessa: se questo ragazzo trova continuità può diventare una stella. Lo fai un saluto ai nostri lettori? E come posso esimermi? Un abbraccio ai lettori di Passione Inter! Noi della redazione di Passione Inter ringraziamo l’amico Cesare per la bella intervista e mandiamo un abbraccio a lui e a tutti i ragazzi di Canale Inter uniti tutti insieme da un unico amore: la squadra nerazzurra.