ESCLUSIVA – K.Cauet: “Ecco chi è M’Vila! 4-2-3-1? Per me è possibile”
Esclusiva Cauet: Kevin, figlio di Benoit e allenatore, ci presenta l’Inter che verrà
Figlio d’arte, allenatore talentuoso e grande tifoso nerazzurro: è il profilo di Kevin Cauet, figlio della gloria nerazzurra Benoit, che si è concesso ai nostri microfoni per un’intervista esclusiva. Tanti i temi affrontati: la nuova Inter, la possibile rivoluzione tattica, il mercato e uno sguardo alla carriera di Kevin, iniziata sulla panchina dell’Accademia Inter. Ecco le sue parole raccolte per voi:
– Che stagione ti aspetti? Gli obiettivi potranno essere rinnovati, vedi una squadra pronta per un salto di qualità? – “Vedo un ottimo lavoro sul mercato della Società, con una rosa rinnovata e rinforzata dal punto di vista della qualità. Mi aspetto un’Inter in crescita sul piano del gioco e dei risultati, con Mazzarri al secondo anno; inoltre le concorrenti non si sono finora rinforzate parecchio, Roma a parte, e il gap verso il terzo posto è colmabile. Anche se ad oggi il piazzamento Champions rimane un sogno, la nostra Inter se la deve giocare con tutti.”
– Per quanto riguarda la tattica, c’è secondo te in rosa la qualità, la duttilità e l’esperienza per passare dal 3-5-2 a un modulo con la difesa a 4, come ad esempio il 4-2-3-1 enunciato da Thohir? – “Sulle qualità dei giocatori non si discute, si può giocare a 3 o a 4. I giocatori ad oggi sono più abituati a giocare a 3 ma lavorando bene si può arrivare ad avere due moduli diversi. Un grande allenatore, José Mourinho, diceva che bisogna sempre avere almeno due moduli che conosci a memoria in caso l’avversario sappia come colpirti, per avere sempre un piano B. Con la rosa attuale e il giusto lavoro sul campo, qualsiasi cambio modulo è fattibile secondo me”
– Capitolo mercato: si prevede una campagna acquisti più importante, con Vidic, Dodò e soprattutto M’vila, francese come te. Come puoi presentarlo ai tifosi nerazzurri? – “Mi ricordo al Rennes di un centrocampista abile a fare entrambe le fasi con buone qualità. Ha dimostrato grande sacrificio e spirito di squadra con ottime doti di contenimento: non è mancato in fase offensiva, dove alternava fasi da incursore a fasi da regista. Bisogna capire come arriva dopo il Rubin, da un punto di vista fisico e mentale perchè il campionato russo è particolare. Mi piace comunque come si sta muovendo la società, sembra proprio un mercato mirato. Con Vidic c’è l’ esperienza, mentre gli altri sono giovani e promettenti. Cosa manca? Senza dubbio due attaccanti, perchè Palacio ha fatto una lunga stagione ma ci sarà un momento in cui dovrà rifiatare e non si possono affidare troppe responsabilità a Icardi, che ha bisogno di essere inserito vicino a un giocatore di esperienza, anche per il fatto che ci sono più competizioni. Inoltre un centrocampista di qualità non guasterebbe”.
– Uno sguardo al Kevin Cauet allenatore: hai la panchina degli allievi regionali presso l’Accademia Inter, ci puoi presentare questa realtà e dirci come si abbina ai tuoi obiettivi personali? – “E’ una struttura che si sposta e lavora in modo indipendente rispetto all’Inter, anche se c’è una partnership importante per giocatori e sponsor. Come mia considerazione l’Accademia Inter propone una qualità per infrastrutture e lavoro sul campo ben superiore al livello dilettantesco, si meriterebbe certamente di più. Per quanto riguarda me, allenerò quest’anno gli allievi del ’99 e il nostro obiettivo è continuare a far crescere e divertire i nostri ragazzi attraverso quanto faremo in campo e in squadra, ma personalmente concluderei un ciclo nel miglior modo possibile perchè mi sento pronto ad uno step successivo lasciando un buon ricordo. Sul lungo termine, si lavora per realizzare i sogni: c’è tanto da imparare e io ho mio padre (Benoit, ndr) che mi consiglia e mi accompagna, è una fortuna che non tutti hanno e ho il dovere di sfruttarla al meglio, per crescere passo dopo passo”
– Hai parlato di papà Benoit, gloria nerazzurra, ed anche lui è un allenatore che dopo lo Scudetto con gli allievi regionali passerà agli allievi nazionali. Puoi dirci qualcosa in più su questa realtà e farci magari qualche nome di campioncini in erba? – “Lavorando per l’Accademia, sono in una realtà diversa. Confrontandomi con papà, so che ha un metodo particolare perchè arriva da una cultura calcistica diversa come quella francese e può dare un imprinting più particolare al suo lavoro. Per quanto riguarda il contesto Inter, spero in futuro di avere possibilità e fortuna di poterlo scrutare più da vicino. Tra i profili che ritengo più interessanti segnalerei Piscopo, italo-australiano che sta crescendo molto in fretta soprattutto nelle ultime due stagioni. Però sono tutte scommesse e non si può ancora dire chi diventerà grande e chi no, bisognerà vedere tra 4-5 anni come questi ragazzi arriveranno con la testa e da lì si potrà capire chi farà la differenza”.
La redazione di Passioneinter.com ringrazia Kevin Cauet per la gentilezza e la disponibilità durante l’intervista. Per la riproduzione, anche parziale, dell’intervista citare la fonte Passioneinter.com.