ESCLUSIVA – Ennio Bulgarelli sui settori giovanili: “Ecco il segreto del successo dell’Inter. Il top? L’Ajax!”
‘Cantere’, settori giovanili, vivai. Una grande fetta del patrimonio delle squadre di calcio, e di ogni altro sport in generale, è rappresentato dai giovani talenti, cresciuti, coltivati e soprattutto educati in strutture sempre più all’avanguardia prima di consegnarli ai grandi palcoscenici. Chi per sopperire alla mancanza di fondi necessari ad acquistare campioni già pronti, chi per vera e propria filosofia calcistica e di vita, l’investimento e la programmazione del lavoro a partire dai bambini sta diventando sempre più d’importanza capitale all’interno delle varie società. Per questo motivo la redazione di passioneinter.com ha deciso di intervistare in esclusiva Ennio Bulgarelli, autore del libro “Settori giovanili d’Europa” e consulente sportivo-educativo che ha maturato esperienze con club del calibro di Inter, Valencia, Real Madrid, PSG, Manchester City, Everton, Liverpool, Ajax e Bayern Monaco. Innanzitutto ci parli di lei, della sua formazione e delle sue varie esperienze. “Sono nato a Modena e ho una Laurea in Economia (scienze economiche e sociali) e una Laurea Magistrale in Lingue per la comunicazione internazionale. Ho studiato un anno a Barcellona e ho fatto l’università in Inghilterra, a Durham. Calcisticamente sono cresciuto nel Modena F.C. dove son rimasto per 6 anni. Successivamente ho giocato in campionati di Serie D, Eccellenza e Promozione. Ora alleno i Giovanissimi alla Solierese (Empoli F.C.)”. Lei ha scritto il libro “Settori giovanili d’Europa”: ci dica come nasce e che tipo di percorso ha voluto tracciare. “Nel 2010 ho preso il patentino Uefa B e ho iniziato assieme al collega Alessandro Iori (giornalista Mediaset) questo lungo viaggio per l’Europa. Lo studio si basa su un confronto fra sei diversi paesi: Italia, Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Olanda. E’ un viaggio nell’universo dei vivai del vecchio continente per scoprire la metodologia sul campo e le modalità di allenamento. I responsabili di prestigiosi Club quali Inter, Real Madrid, Manchester City, Paris Saint Germain, Ajax e la Federazione Tedesca illustrano la filosofia operativa delle proprie società. Il libro contiene più di 250 esercizi per tutte le fasce d’età: dai 5 agli 8 anni, dai 9 ai 12 anni, dai 13 ai 16 anni”. Il secondo libro è in cantiere: di cosa tratterà? “Attualmente ci stiamo lavorando, sempre sui settori giovanili d’Europa in uscita per ottobre 2014 in cui parleremo di Valencia, Liverpool, Bayern Monaco e Barcellona. Presto faremo uscire i dettagli del nuovo studio”. Per quanto riguarda le sue esperienze con i settori giovanili, da quali è rimasto maggiormente colpito? “I settori giovanili che ho visitato sono tutti molto ben attrezzati. Tuttavia, personalmente, credo che l’Ajax sia il top”. Quali differenze vede tra il lavoro svolto con i giovani all’estero rispetto all’Italia? “Da quello che ho notato, il lavoro svolto all’estero rispetto a quello in Italia si discosta principalmente per due aspetti: in Europa si ha più pazienza di aspettare i risultati, intesi come crescita del ragazzo in vista della prima squadra e per la nazionale; tutti, inoltre, hanno una seconda squadra per completare il ciclo formativo del ragazzo prima di effettuare il grande salto nel mondo degli adulti”. Ci soffermiamo poi in modo particolare sull’Inter: come valuta il settore giovanile nerazzurro? “All’Inter lavorano benissimo nel Settore Giovanile. Hanno grande competenza e una programmazione molto accurata. Non è casuale che ora la nazionale Under 21 abbia molti giovani cresciuti o passati dal Settore Giovanile dell’Inter. Uno dei punti di forza dei nerazzurri è di poter programmare e lavorare a medio-lungo termine senza l’assillo del dover vincer per forza le partite, ma guardando la crescita individuale e collettiva del giocatore e della squadra“. Per concludere, in quanto consulente sportivo-educativo, le volevo chiedere un parere su due temi caldi del momento: la discriminazione, con il caso particolare degli ultimi mesi riguardo alla discriminazione territoriale, ed il triste episodio di Salernitana-Nocerina. Quali sono secondo lei le misure da prendere per arginare questi fenomeni? “Le dico solamente una cosa: ho vissuto tanti anni all’estero, condividendo la casa e i college con ragazzi provenienti da tutto il mondo. Con culture diverse, lingue diverse, colore della pelle diverso e modi di pensare differenti dal mio. E grazie a tutti questi amici che ho conosciuto sono diventato un uomo con la mente aperta e con la voglia di confrontarmi con chiunque. Perché ho imparato veramente tanto da loro. Quindi, quando sento parlare di discriminazione territoriale, sorrido. Per quanto riguarda Salernitana-Nocerina non conosco a fondo i dettagli. Tuttavia, credo che si stia esagerando perché dovrebbe essere un momento di gioia per i tifosi e le famiglie poter andare allo stadio a vedere le partite. Invece non è così. E spero che le istituzioni riescano a trovare una soluzione”. La redazione di passioneinter.com ringrazia Ennio Bulgarelli per la disponibilità e la simpatia con cui si è concesso ai nostri microfoni.