13 Marzo 2019

ESCLUSIVA – Orlandoni: “Mourinho, gli idranti di Barcellona, lo spogliatoio del Triplete. Balotelli? Gli facevo da autista, quante ca****e!”

L'ex portiere nerazzurro apre l'album dei ricordi ai microfoni di Passioneinter.com: "Aneddoti su Mario? Faccio prima a raccontarvi le cose normali che ha fatto..."
Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel…” la formazione dell’Inter 2009/10 è bene impressa nella mente dei tifosi nerazzurri. Giocatori che hanno scritto una delle pagine più belle dell’intera storia della Beneamata. Non solo i titolarissimi: l’affetto e la stima investono ancor oggi tutti (o quasi…) i componenti di quella rosa. Lo sa bene Paolo Orlandoni, allora terzo portiere dietro a Julio Cesar e Toldo e ritiratosi due anni dopo l’epica impresa del Triplete: scudetto, Coppa Italia, Champions League. Oggi, invece, allena i portieri del Fulham.
La redazione di Passioneinter.com lo ha raggiunto telefonicamente per parlare di diversi temi: dai ricordi dell’Inter che fu a quella attuale, che si prepara alle sfide con l’Eintracht ed il derby con il Milan. 

Paolo, innanzitutto come stai e come va la tua nuova avventura inglese? 

“Bene, la Premier League dà emozioni incredibili. Io sto cercando di fare il mio lavoro nel migliore dei modi anche se la posizione in classifica del Fulham non permette di essere soddisfatti, ma professionalmente parlando sono contento”.

Milito, Zanetti, Eto’o… fra gli eroi del Triplete però ci sei anche tu! Che esperienza è stata quella di vivere uno spogliatoio simile?

“Aver fatto parte di quel gruppo è stato incredibile. Un insieme di giocatori e uomini straordinari. Non solo quelli che hai nominato tu: qualsiasi nome avessi preso di quella rosa sarebbe andato bene. Aver fatto parte di una squadra simile, in un periodo storico come quello è stato davvero incredibile”.
Mourinho Barcellona InterChe rapporto avevi con Mourinho
“Stiamo parlando di uno che ha scritto a caratteri cubitali la storia dell’Inter. Grande allenatore e grande uomo. Adorato da tifosi, ambiente, gruppo di giocatori: da tutti quelli che lo hanno conosciuto in quel momento. Per me rimane un allenatore incredibile e speciale, d’altronde c’è un motivo se lo chiamano “Special”: è proprio così, speciale. Ha dato tanto all’Inter. La cosa che fa più piacere è che nonostante siano passati ormai diversi anni rimaniamo sempre in contatto diretto, sia con lui che con gli altri membri di quella squadra. E’ stato un periodo di quelli che non si dimenticano, carico di ricordi e di affetto”.
Ci racconti un aneddoto su di lui? Ha mai “spaccato” lo spogliatoio?
“No no, anzi! Nei momenti di tensione lui era quello che trasmetteva tranquillità a tutti, lo vedevi sempre sereno. Magari fingeva e si teneva il nervosismo dentro. Lui sapeva come gestire la tensione emotiva e farti dare il massimo. Quando si perdeva era molto bravo a gestire la situazione”.
Barcelona v Inter Milan - UEFA Champions LeagueFra i tanti ricordi della stagione 2009/10, c’è la celebre partita del Camp Nou contro il Barcellona. L’accoglienza dei tifosi locali la notte prima non è stata delle migliori. Che ricordo hai di quella vigilia infuocata in hotel?
“Si è vero, hanno fatto molto casino quella notte. Ma questo ci ha caricato ancora di più per quella che noi vedevamo come l’impresa più grande. Battere quella squadra lì… La dimostrazione di quanto ci tenessimo si è vista nei i festeggiamenti dopo la partita, sia in spogliatoio che in campo, con Mourinho che correva come un matto dai tifosi e noi a festeggiare. C’erano anche gli idranti accesi vero?”.
Sì, accesi apposta per voi pare…
“(Ride n.d.r.) Sì beh, di sicuro non si accesero da soli! Era per impedirci di festeggiare, ma grazie a loro lo abbiamo fatto doppiamente!”.
Tutti vi ricordano come una squadra invincibile. Nel corso della stagione però ci sono stati anche momenti difficili, come quando la Roma vi ha sorpassati. In quei giorni, cosa vi dicevate in spogliatoio?

“Non è che sia stata una stagione facile. Abbiamo rischiato di non passare il turno in Champions per esempio. Quando ci ha sorpassati la Roma è stata dura: eravamo abituati a stare davanti e ci siamo trovati ad inseguire una squadra veramente forte. Ma non abbiamo mai perso la tranquillità e voglia di andarle a vincere tutte. L’apprensione magari c’era ma quel gruppo ha avuto la meglio su tutto”.


Non posso non farti una domanda su Balotelli: quante ne combinava all’epoca? Qual è la cosa più matta che gli hai visto fare?
“Faccio prima a dirti le cose normali che gli ho visto fare! Di cazzate ne ha fatte davvero tante!”.
Assieme ad Arnautovic?
“(Ride n.d.r.) Eh beh, fra uno e l’altro… formavano una bella coppia! Io ho condiviso tanto con Mario. Gli facevo persino da autista accompagnandolo agli allenamenti, andando a prenderlo. Lui è un ragazzo per bene. Sicuramente ha perso tanti momenti ed occasioni nel corso della sua carriera. Poteva fare un percorso diverso, puntando molto più in alto. Ma sono contento che ora in Francia stia andando in modo diverso e mi auguro che possa tornare presto in anche in Nazionale”.
Da uno spogliatoio all’altro: al di là delle differenze tecniche, non noti grandi differenze anche dal punto di vista dell’atteggiamento fra la tua Inter e quella di oggi? Fra incomprensioni, social network, malumori…
“Il calcio è cambiato anche se non così tanto secondo me. Ci sono però delle differenze e sicuramente bisogna fare oggi molta più attenzione all’utilizzo che si fa per esempio dei social network. Penso comunque che l’Inter sia una squadra costruita bene, che sta piano piano cercando di tornare ai livelli che le competono. Prima o poi tornerà a vincere. Spero da tifoso dell’Inter che possa succedere presto”.
Caso Icardi: da che parte stai?

“Io alleno i portieri e quindi me ne tiro fuori dicendo però che sono contento per Handanovic perché per lui è stato un riconoscimento importante e meritato quello di ricevere la fascia di capitano. Sulla vicenda di Icardi credo che si sia detto tanto, se n’è parlato abbastanza”.

A proposito di Handanovic, che tu hai allenato: che ne pensi di lui? Negli ultimi anni è stato anche criticato in certi periodi…
“Samir è un grande portiere. Critiche non ne ho viste molte a dire il vero, anche perché di errori ne ha fatti pochi, è uno dei portieri più regolari del campionato. Anzi, è uno dei più forti. Poi è cresciuto molto per quanto riguarda la dedizione al lavoro, la preparazione, lo studio meticoloso che fa degli avversari. Per me è uno dei top in circolazione, fa ancora la differenza”.
Tornerai all’Inter un giorno? Ti piacerebbe?
“Come posso dirti di no! Ho passato molti anni all’Inter, prima nelle giovanili, poi da calciatore professionista, da allenatore dei portieri. Ora sono quattro anni che ho lasciato i nerazzurri e sono felice del percorso che sto facendo. Poi con il tempo si vedrà, sono felice di aver fatto parte di questa squadra che è quella per cui tifo e continuo a tifare”.
Doppio pronostico su Eintracht e Milan? O un augurio…
“Auguri no, non si fanno! Per quanto riguarda l’Eintracht è importante aver fatto bene la prima parte del doppio confronto ed ora sarebbe importante passare il turno, raggiungere l’obiettivo. Il derby sarà una bella partita. Sarà come una finale”.
La redazione di Passioneinter.com ringrazia il sig. Orlandoni per l’estrema gentilezza dimostrata nel corso dell’intervista

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