ESCLUSIVA – Pepe: “Conte insegna calcio, ma i numeri parlano per Spalletti. Ecco che partita sarà con l’Udinese”
L'ex calciatore dell'Udinese ha parlato ai nostri microfoni alla vigilia della partita della Dacia ArenaUna partita, quella che si terrà domani sera alla Dacia Arena, che sarà fondamentale sia per l’Udinese che per l’Inter. Entrambe le compagini, infatti, con un successo potranno affrontare un finale di stagione con un pizzico di serenità in più. Intervistato in esclusiva da Passioneinter.com, l’ex calciatore della formazione friulana Simone Pepe ha detto la sua sulla partita e sull’attuale momento del club guidato da Luciano Spalletti.
Partiamo dalla lotta per la Champions League. Chi vedi meglio in questo periodo e quali sono le squadre che i nerazzurri devono temere di più?
“L’Atalanta e la Roma sono senza dubbio le avversarie più lanciate, per i primi arrivare nell’Europa che conta sarebbe un vero e proprio miracolo, mentre i giallorossi sono in ripresa e decisamente pericolosi”.
Che avversario si troverà di fronte la formazione di Luciano Spalletti?
“Sarà una partita comunque complicata, anche a Bergamo l’Udinese ha fatto una buona gara. Ovviamente è rimasta spesso chiusa in difesa, provando a sfruttare il contropiede con De Paul e Lasagna, domani mi aspetto un copione simile. Con l’Inter a fare la partita ed i nerazzurri pronti a ripartire, non sarà facile. Anche perché io ne ho vissute tante, contro i nerazzurri, ma anche Milan, Juventus ed altre. Si dà sempre l’anima”.
Tu hai conosciuto molto bene Conte. Dove andrà secondo te?
“Sul futuro non posso esprimermi perché non so. Posso solo dire che insegna calcio ed io ho una stima sconfinata per lui, riesce a far molto bene con le squadre forti ma, se si trova un gruppo leggermente inferiore, come capitò a noi il primo anno alla Juventus, riesce a renderti comunque competitivo”.
Cosa può dare in più un tecnico come lui?
“Lui riesce a dare grandissime organizzazione, però si vedrà. Perché anche ora i nerazzurri hanno un tecnico capace”.
Ecco, parliamo di Spalletti. Merita la riconferma?
“Io non l’ho avuto personalmente, ma tutti i compagni che sono stati allenati da lui me ne hanno parlato un gran bene. Io lo conosco, l’ho sfidato da avversario, e sono arrivato all’Udinese quando lui era appena andato via e tutti i giocatori avevano parole al miele per lui. È una persona schietta e sana, è un grande allenatore ed anche i numeri parlano per lui”.
Parlando del tuo passato, ti è mai capitato di essere vicino all’Inter?
“No, sono stato vicino alla Roma, alla Fiorentina. Ma ai nerazzurri mai”.
Quali sono i ricordi più belli che conservi delle partite contro la formazione nerazzurra?
“Con l’Udinese segnai all’Inter al Friuli, poi ricordo un Inter-Juventus, nell’anno del primo scudetto in cui vincemmo a Milano”.
Tu ora fai il procuratore. C’è qualche giocatore che segui che potrebbe essere vicino all’Inter?
“Talenti vicini no, ma ho diversi ragazzi che sono nel settore giovanile nerazzurro, di cui non faccio nomi per salvaguardare la loro crescita. L’Inter ha un grande settore giovanile, è uno degli ambienti ideali per crescere”.
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