13 Maggio 2019

ESCLUSIVA – Schelotto avverte l’Inter: “Occhio ai giovani del Chievo”. Poi ricorda: “Scaricato senza spiegazioni. E Moratti dopo il derby…”

El Galgo ai microfoni di Passioneinter.com: "Arrivai giovane a Milano, ma dopo sei mesi pretendevano che facessi tutto"

La partita della verità: questa sera l’Inter affronta il Chievo, in un match che ammette un solo risultato: la vittoria. Le avversarie dirette per la corsa Champions infatti hanno vinto tutte e dunque i nerazzurri non possono più permettersi passi falsi.

La redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva un calciatore della rosa attuale dei clivensi, Ezequiel Schelotto, che all’Inter ha militato per sei mesi, a partire dal gennaio del 2013. El Galgo stasera non ci sarà, visto che è ancora alle prese con il recupero dal grave infortunio che lo terrà lontano dai campi almeno fino all’estate. Con lui abbiamo parlato del momento dei nerazzurri, con uno sguardo al suo passato a Milano.

Innanzitutto come stai, come procede il tuo recupero dall’infortunio?

“Mi sento molto bene. Sono passati quasi 70 giorni da quando mi sono operato: sto facendo un lavoro accelerato per recuperare al più presto e se va tutto bene posso puntare al ritiro estivo, quando tornerò in Inghilterra al Brighton. Inizierò una preparazione a parte per poi, se va tutto bene, aggregarmi alla squadra. Sono molto positivo”.

Stasera c’è Inter-Chievo: credi che la tua squadra possa fare uno scherzo all’Inter?

“L’Inter ormai ha in testa di fare una partita importante, dove farà di tutto per avere in 3 punti. Non può permettersi di pensare al fatto che il Chievo sia già retrocesso: sarebbe un errore madornale. Conosciamo tutti la qualità e l’esperienza dei giocatori dell’Inter. Sarà fondamentale per loro la vittoria per la corsa alla Champions. Dispiace per la situazione del Chievo: sono ragazzi straordinari e si son ritrovati a dover ripartire dalla B. Ma stanno già lavorando per iniziare la prossima stagione con dei giovani che già in queste ultime partite stanno facendo esperienza”.

Che ricordo hai della tua esperienza all’Inter?

“Ho dei ricordi bellissimi. Sono stato con compagni fortissimi che hanno vinto tantissimo, imparando molto da loro. Ricordo anche l’abbraccio di Moratti dopo il derby in cui segnai. Mi disse: ‘Ora sei nella storia dell’Inter’. Ho voluto io andare lì a tutti i costi. Non dimenticherò mai le chiamate di Ausilio e di alcuni giocatori per convincermi ad accettare. Potevo andare altrove, per esempio in Premier o in altri club di Serie A dove avrei guadagnato molto di più. Ho scelto invece di andare all’Inter, dove purtroppo non mi hanno aspettato. Io vedo tante squadre che prendono i giovani e li aspettano. Io sono stato preso ed in sei mesi mi chiedevano di far tutto! Non puoi chiedere questo. Come mai non lo so. Io ero convinto poi di poter fare il ritiro la stagione successiva e giocarmela alla pari con tutti. Invece con il cambio di allenatore mi è crollato il mondo addosso. Ma ormai è il passato e si va avanti nella vita”.

schelotto

Saresti voluto rimanere di più a Milano? Cosa non ha funzionato con Mazzarri?

“Sì, mi sarebbe piaciuto. Sono arrivato a gennaio, ho cercato di imparare, ero giovane. Dopo 13 partite, di cui 6 da titolare mi son detto: “Va bene, questo è un percorso dove devo imparare come si sta in una grande squadra. Ora arriva il ritiro e mi metto alla pari con tutti”. Invece finito il campionato mi arriva una chiamata dalla società per dirmi che era cambiato l’allenatore e che non mi avrebbero più preso in considerazione. Avevo firmato per 5 anni, pensa te come stavo. Né la società, né l’allenatore mi hanno mai dato una spiegazione. Tutto per telefono. Una cosa brutta, ma è il passato ormai. Mantengo un bel ricordo e ringrazio Moratti, Stramaccioni ed i tifosi per la gioia e l’abbraccio che mi hanno dato”.

Che emozione si prova a segnare in un derby di Milano?

“Un’emozione fortissima, indimenticabile. Fare un gol importante al primo derby è stato bellissimo. Potevo anche fare il secondo! Devo ringraziare Stramaccioni per l’opportunità che mi ha dato di farmi arrivare all’Inter e di farmi giocare quella partita. Sono cose che porti nel cuore. Ogni volta che ritrovo i tifosi di Inter e Milan mi ricordano quel gol che ho fatto, che mi sono anche tatuato”.

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Sei stato compagno di Nagatomo e Cassano: quante ne combinavano in spogliatoio?

“Sì, loro due erano sempre insieme e portavano sempre il sorriso nello spogliatoio. Quando stavo vicino a Cassano poi, ero sempre felice. Per me lui è una grandissima persona, un uomo vero. Quelli che non lo conoscono hanno un’immagine magari non bella di lui, ma è una persona straordinaria, diretta, che non nasconde nulla. Ho avuto la possibilità e la gioia di essere suo compagno sia all’Inter che al Parma, per me ci sono pochi giocatori come lui in questo momento”.

Hai giocato anche con Icardi: cosa pensi di tutto quello che gli è successo?

“Non saprei, se ne stanno dicendo di tutti i colori. Io l’ho avuto come compagno e con me è sempre stato esemplare. Sia in campo che fuori. Purtroppo stanno scrivendo tante cose su di lui, ma bisognerebbe chiedere direttamente a lui riguardo a questo. È un grande giocatore, ha una media-gol pazzesca. Chi non lo vorrebbe avere nella propria squadra?”.

Dove giocherai il prossimo anno?

“Ho ancora un anno di contratto al Brighton. Ci siamo salvati, l’ultima giornata è stata difficile. Il primo anno ho giocato sempre e facendo bene, si parlava della possibilità che mi acquistasse qualche altra squadra. Poi l’allenatore ha scelto di mettere giocatori più difensivi. Vediamo, sto recuperando il più in fretta possibile. Anche se ho giocato pochissimo quest’anno, ho molta voglia di rimettermi in gioco, sono ancora giovane. Se sarà in Inghilterra, tanta roba. Altrimenti io ho sempre un bel ricordo del campionato italiano, dunque…”.

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