ESCLUSIVA – Simoni e il suo Ronaldo: “Il Fenomeno, il migliore di sempre. E ora Icardi…”
L'allenatore dell'Inter che trionfò in Coppa Uefa nella stagione 97/98 racconta ai microfoni di Passioneinter.com il Fenomeno Ronaldo nel giorno del suo 40esimo compleanno“Lo chiamavano il Fenomeno, c’è poco altro da dire”. Insieme hanno trionfato, portando l’Inter a sollevare la Coppa Uefa in quella notte parigina del 6 maggio 1998. Gigi Simoni e Ronaldo, il Fenomeno, semplicemente il più grande centravanti di sempre. Parola dell’ex tecnico nerazzurro, che in esclusiva ai microfoni di Passioneinter.com, nel giorno del 40esimo compleanno dell’ex centravanti brasiliano, racconta: “Noi, all’Inter, lo abbiamo visto da un certo punto della sua carriera, non l’abbiamo visto quando era più giovane. Ma ritengo che nella stagione 97/98 sia stato il miglior Ronaldo da quando è arrivato in Europa. E no, non è esagerato dire che è stato il più forte di sempre – continua Simoni – Lo chiamavano il Fenomeno, la gente lo considerava, sottolineo giustamente, un fenomeno per le cose che faceva. Penso sia stato veramente il centravanti migliore di sempre, perché di solito i centravanti sono esclusivamente tecnici o magari fisici. Ronaldo era tutto. Aveva velocità, la qualità, era un ragazzo di un carattere meraviglioso. Un fenomeno in tutto”.
Ed in allenamento com’era? “Dipende da quello che si faceva. Se c’era un pallone da amministrare o rincorrere lui era il primo, se c’era da fare della ginnastica era il quintultimo (ride, ndr). Forse perché sapeva di avere un fisico talmente potente che anche se non faceva niente gli rimaneva questa velocità incredibile ed una certa potenza perché era anche un giocatore tosto fisicamente”.
Inevitabile, poi, il passaggio su Mauro Icardi, arrivato ad un solo gol di distanza dalle marcature nerazzurre di Ronaldo: “Difficile dire quanto può diventare forte. Potenzialmente può diventare uno dei migliori al mondo per la bravura che ha nella finalizzazione del gioco, è sicuramente bravissimo. Deve migliorare solo una cosa: la partecipazione al gioco. Non deve pensare che la squadra debba giocare per lui per metterlo in condizioni di battere a rete attraverso i passaggi, deve anche guadagnarsi la pagnotta da solo. Ho visto le partite di quest’anno, aveva mantenuto lo stesso metro degli anni scorsi, ma devo dire che nelle ultime due partite mi si è sembrato un altro. A quelle qualità di finalizzatore eccellente ha aggiunto anche un lavoro, un rientro, un ritorno per marcare l’avversario, per abbassarsi e stringere le linee difensive. E quindi questo sarebbe un giocatore non dico come Ronaldo al momento, perché Ronaldo aveva fantasia e qualità tecnica superiori, però diventa un giocatore tra i primi al mondo. A me sta piacendo molto, mentre prima mi piaceva un po’ di meno. Sempre detto che è un grande finalizzatore, però gli mancava la parte di aiuto alla squadra. Quando Mancini lo richiamò e gli disse che avrebbe dovuto aiutare la squadra non solamente col gol, ma anche con un rientro, per me era una cosa importante che imparasse. È giovanissimo, ha il tempo per diventare completo”.
In chiusura, il suo pensiero sulla nuova Inter di Frank de Boer: “Nelle ultime due partite l’Inter ha giocato molto ben, però se non ci fossero i giocatori de Boer potrebbe dire quello che vuole, sono sempre loro che poi mettono in pratica (ride, ndr). I giocatori visti da me nelle prime partite erano poco impegnati, nelle ultime sono diventati efficacissimi in tutti i reparti. Ora è diventata una squadra. Sicuramente i consigli di de Boer sono serviti, sicuramente gli inserimenti dei giocatori nuovi sono serviti: adesso la squadra gioca un calcio dove ci sono interpretazioni di tutti con qualità ottime, sia sul piano agonistico che tecnico. Ora è una squadra che può sperare di poter lottare per il campionato. La Juve è fortissima, però c’è sempre un momento in cui magari si cala (ride, ndr)”.
–> RIVIVI LA PRESENTAZIONE DI GABIGOL
PIRELLI PRESENTA GABIGOL CON UN FILMATO SPETTACOLARE