ESCLUSIVA – Tramontana: “Con Godin difesa fra le top in Europa. Barella ok, ma non basta. Perisic? Ha giocato 3 mesi in 2 anni”
Il giornalista dalla nota fede nerazzurra, fa il bilancio della situazione in casa Inter: "Spalletti ha le sue colpe, ma lo cambierei solo con un top. Come Conte"Tempo di tirare i primi bilanci in casa Inter, anche se alla fine della stagione mancano ancora 3 partite. Chievo, Napoli ed Empoli diranno che futuro aspetterà ai nerazzurri: le ultime partite giocate con il “freno a mano” tirato, non lasciano dormire sonni pienamente tranquilli ai tifosi della Beneamata.
Noi di Passioneinter.com abbiamo contattato in esclusiva il giornalista dalla nota fede nerazzurra, nonché “voce” per per le partite della Beneamata su La 7 Gold, Filippo Tramontana.
Quali sono le tue sensazioni per la volata finale per i posti in Champions? Temi la beffa o sei fiducioso?
“Sono fiducioso, perché l’Inter ha la possibilità di vincere due partite su tre ed essere qualificata, potendone giocare due in casa con il Chievo già retrocesso e che fa giocare i ragazzi più giovani e con l’Empoli. Chiaro che non bisogna distrarsi e bisogna concentrarsi senza guardare quello che fanno le altre. Servono questi sei punti per andare in Champions”.
Sono le ore dell’addio di Godin all’Atletico, ormai è certo il suo arrivo all’Inter. Che acquisto sarà?
“E’ un grande acquisto, a parametro zero, al di là dello stipendio importante che può prendere, ma se lo merita. E’ un giocatore che è affermatissimo a livello internazionale, ha vinto tanto anche se gli è mancata la Champions per un soffio, ha giocato due finali, vinto due Europa League, una Supercoppa Europea, è un pilastro della Nazionale uruguagia. E’ uno dei migliori difensori del mondo. Visto che parliamo di Chiellini come difensore imprescindibile per la Juventus e che ha due anni più di Godin, si capisce come possa avere ancora tanto da dare. Con Skriniar e De Vrij forma uno dei reparti difensivi più forti d’Europa”.
Cosa manca all’Inter per colmare il gap con le più forti e cosa ti aspetti venga fatto in tal senso nel prossimo mercato?
“Manca parecchio. In difesa manca un terzino destro ed un cambio ad Asamoah, che quest’anno dietro ha avuto il solo Dalbert, che o non ha potuto mostrare il suo valore o forse proprio non è fatto per una squadra come l’Inter. Sulla destra perso Cancelo è rimasto D’Ambrosio che non può essere il titolare di una squadra da vertice, ma al massimo un cambio di grande affidamento. A centrocampo bisogna fare una rivoluzione. Posto che bisogna tenere Brozovic servono almeno due innesti di grande livello. E per grande livello non intendo Barella, che è un ottimo giocatore che però dovrebbe essere inserito in un contesto dove sono presenti due top player a metà campo, con magari a fianco i vari Modric, Rakitic, Gundogan, quella gente lì. Per non parlare degli esterni… Insomma, bisogna fare molto!”.
Se avessi potere decisionale ed un buon budget, quale sarebbe il tuo grande colpo?
“Per me il grande colpo sarebbe fare una squadra di valore. Non è detto tu debba comprare Modric o Aguero. Anche perché oltre ai campionissimi che sono inarrivabili, anche questi giocatori qui poi hanno stipendi inarrivabili. Gundogan? Ecco, lui prende per esempio 9 milioni l’anno, ma se non ci sarà la fila per averlo dovrà accontentarsi di spalmare l’ingaggio. Guarda Rabiot: è giovane, va in scadenza e chiede per essere ingaggiato cifre stratosferiche. Serve creare una squadra solida e d’esperienza, con giocatori come Godin che hanno già vinto tanto, con magari qualche scommessa sugli esterni, come Bergwijn. Ma a centrocampo servono due top”.
Per la panchina cosa vorresti? Si parla di tenere Spalletti o di puntare su Conte…
“Da esterni non si può avere un’opinione netta. Perché magari Spalletti ultimamente non ha convinto a livello di gioco, i cambi sono sempre gli stessi, non si cambia mai modulo. Se deve uscire qualcuno esce Politano e Perisic rimane in campo. Il gioco non è spettacolare, si crea poco. Ma ha anche dovuto attraversare un anno di problemi: Nainggolan, Icardi, Perisic, non è stato facile gestire tutto. D’altra parte però proprio per questo potrebbe essere il caso di voltare pagina. Ma solo se avessi la possibilità di prenderne uno migliore di Spalletti, non ce ne sono tanti. Se potesse arrivare Conte, allora ne varrebbe la pena”.
Icardi e Perisic uno contro l’altro, Keita che forse non viene riscattato, Lautaro in rampa di lancio. Come ti muoveresti per quanto riguarda il reparto avanzato?
“Intanto penso non ci siano dubbi sul fatto di dover puntare su Lautaro Martinez. Per quel poco che ha giocato ha dimostrato di poter migliorare tantissimo e che sa già essere decisivo in partite importanti. Sul resto io lascerei da parte tutti i casini che ci sono stati per parlare solo del discorso tecnico. Per esempio: come ha giocato Perisic negli ultimi anni? Male, molto male. Una volta per il Mondiale, una per i litigi. In due anni ha giocato 3 mesi. Non è decisivo ed in questo momento non è utile all’Inter. Se arriva un’offerta io lo venderei. Icardi ha avuto un anno disgraziato e lui ha avuto tantissime colpe. Però, c’è un attaccante di quell’età più forte di lui ed accessibile per le nostre possibilità economiche? Non credo. Quindi bisogna insistere su di lui, magari non come uomo simbolo, ma rimane uno da 30 gol a stagione, a parte questa”.
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