11 Maggio 2018

Estero – Gli arbitri spiegheranno le decisioni del Var al pubblico

Un'idea innovativa potrebbe prendere piede nella prossima stagione di Premier League

L’Italia lancia la moda e tutto il mondo la segue: nonostante il movimento calcistico nazionale stia vivendo uno dei periodi più strani, complice anche l’eliminazione della nazionale azzurra dai prossimi mondiali, l’idea di lanciare il Var, ovvero l’aiuto tecnologico agli arbitri durante la gara in corso, sembra aver attecchito anche nei maggiori campionati europei. Stando a quanto riportato dal Times, inoltre, la Premier League avrebbe pensato di spingersi anche un gradino più su rispetto alla Serie A, concedendo ai direttori di gara l’opportunità di poter spiegare agli spettatori e ai tifosi l’importanza di uno strumento come il Var.

A farsi portavoce dell’iniziativa, ancora in fare embrionale, è Howard Webb, uno dei migliori arbitri europei, scolpito nella memoria dei tifosi interisti per aver diretto la finale di Champions 2010: “Stiamo pensando a tantissime cose per l’introduzione del Var, studiando anche come ci si comporta negli sport americani. Proprio in NFL e NHL abbiamo visto che può essere molto utile se l’arbitro possa avere lo strumento per comunicare al pubblico le decisioni prese dopo una consultazione col Var. In termini di Hardware pensiamo di poterlo fare tranquillamente, e vorremmo anche far capire alle persone quanto può migliorare la loro esperienza di spettatori e di tifosi con un utilizzo adeguato della tecnologia, perché potranno capire in tempo quasi reale e coi loro occhi come una decisione presa inizialmente possa rivelarsi poi sbagliata”.

Webb è convinto delle potenzialità della Premier dal punto di vista strutturale e informatico, anche se ci sono stadi, come l’Old Trafford, che non hanno uno schermo che potrebbe mostrare al pubblico i vari replay; ovviamente non manca lo scetticismo da parte di quella schiera di appassionati che resta ancorato al vecchio football e di chi sostiene che anche le tecnologie possano incorrere in errori, ma l’ex arbitro inglese ci ha tenuto a fare una precisazione anche su questo punto: “All’inizio la novità spaventava, ma adesso stiamo assistendo a una maggiore accettazione delle decisioni. È ovvio che poi si possa sbagliare anche con l’aiuto dei replay, ma non si può negare che ogni sorta di errore tenda a diminuire; adesso la probabilità di veder convalidato un gol segnato con la mano, oppure con un fuorigioco di tre metri, diventa quasi nulla“.

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