EURO 2012 – Italia in finale e gli spagnoli ricordano il patto anti biscotto
Una finale conquistata contro tutto e contro tutti. In Italia le critiche sono arrivate ancora prima che l’Europeo cominciasse, con l’amichevole persa contro la Russia che sembrava aver già sancito il ritorno a casa degli azzurri. Prandelli si è tenuto i suoi sassolini nelle scarpe e ora che i suoi 23 hanno raggiunto la finale, potrebbe decidere di liberarsene per togliersi ancora più soddisfazioni.
Ancora molto fresca nella memoria è la sera in cui il popolo italico temeva il biscottone spagnolo, con un’eliminazione quasi augurata a un calcio simbolo, ora come non mai, dell’imbroglio sportivo. Le furie spagnole invece hanno reso onore al loro Dna, permettendoci di passare il turno ma con un tacito accordo, accettato col sorriso perchè allora sembrava fantascienza: “Noi vinciamo, ma poi ci si vede in finale e ci rendete il favore.” Nella notte dei festeggiamenti per quella che è l’ennesima dimostrazione di superiorità della nostra nazionale su quella tedesca, spiccano le urla di un popolo in festa, che proclama le gesta eroiche di quel Balotelli che in molti non volevano neanche in nazionale. Il colore della pelle valeva più della carta d’identità, ma ora i suoi gol sembrano aver azzerato ogni pregiudizio. La coerenza non è mai stata il nostro punto di forza e, come qualcuno ha già fatto notare, mi piace pensare che dopo il secondo gol il gesto di togliersi la maglia avesse questo significato: “sono sempre io, quello nero che non volevate in azzurro!”
Domenica sarà finale, gli spagnoli sono forti del titolo mondiale conquistato in Sud Africa e del patto siglato 10 giorni fa. Credo che un bel grazie sia sufficiente per averci permesso di continuare a sognare e dal calcio d’inizio in poi non ci saranno più accordi validi se non la sana battaglia del manto erboso.
Che vinca il migliore!