29 Ottobre 2014

La Christillin si scusa: “Nessuna intenzione di mancare di rispetto al presidente nerazzurro e a Moratti”

Evelina Christillin si scusa

Evelina Christillin, organizzatrice dei Giochi Olimpici di Torino 2006, grande amica di Andrea Agnelli e tifosa della Juventus, si scusa prontamente all’indomani degli attacchi all’ambiente nerazzurro (alcune frasi sono state rimosse dal suo post sull’Huffington Post, ndr) che hanno sollevato un polverone di dimensioni colossali. Queste le parole con cui si è scusata per le sue battute al vetriolo:

“Non avevo alcuna intenzione di offendere il presidente dell’Inter, Erick Thohir, né tantomeno di denigrare Massimo Moratti, che conosco e stimo. Chiunque abbia letto i blog che da due anni pubblico sull’Huffington Post sa che si tratta di articoli di pura satira sportiva. Spero si capisca che non avevo intenzione di offendere nè di lanciare frasi razziste. Con le mie parole non avevo alcuna intenzione di offendere, con commenti razzisti, il presidente dell’Inter Thohir, nè tanto meno di denigrare Massimo Moratti, a cui volevo invece dichiarare tutta la mia stima e rispetto per la sua lunga e generosa carriera ai vertici della società nerazzurra. Chiunque abbia letto i blog che da due anni pubblico settimanalmente sull’Huffington Post sa che si tratta di articoli di pura satira sportiva, e che nessuno di coloro a cui, Thohir e Mazzarri compresi, ho dedicato in passato altri pezzi del genere, ha mai protestato. Se poi si estrapolano dal contesto complessivo solo alcune frasi, allora certo il senso può cambiare, se non addirittura risultare stravolto. Mi scuso se sono stata male interpretata e mi dispiace se il nome di una bambola, a me carissima da bambina, è potuta passare per un insulto razzista. Perciò, spero che si capisca che, davvero, non avevo alcuna intenzione di offendere nè tanto meno di lanciare frasi razziste. Aiuto da oltre trent’anni un’organizzazione torinese che si occupa di mediazione culturale e di soccorso materiale agli stranieri, e non credo proprio di poter essere assimilata a chi, spesso e volentieri dentro e fuori dai nostri stadi, assume toni e comportamenti ben diversi e più pericolosi dei miei”.