FIGC, accolto ricorso delle società: addio “discriminazione territoriale”
Addio alla “discriminazione territoriale“. Questo pomeriggio, infatti, il Consiglio Federale, il primo del presidente Tavecchio, si è riunito ed ha cancellato con effetto immediato la voce “discriminazione territoriale” all’art. 11 del Codice di Giustizia Sportiva. D’ora in avanti, quindi, non si assisterà più, se non nei casi più gravi, alla chiusura di interi settori nei nostri stadi. Inoltre, come fa notare panorama.it, “l’offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale” viene rimossa dall’art.12 escludendo, quindi, eventuali responsabilità oggettive da parte delle società. Dunque niente più squalifiche di curve o, nei casi più gravi, degli interi stadi.
Restano solo le ammende, che però saranno più lievi: per le squadre di serie A oscilleranno tra i 10.000 e i 50.000 euro, per la serie B saranno tra i 6.000 e i 50.000 e tra i 3.000 e i 50.000 euro per le squadre di Lega pro. I nuovi parametri previsti dal regolamento si avvicinano di più a quelli degli altri campionati europei, i quali non presentano punizioni per discriminazioni di carattere territoriale. Nella passata stagione l’Inter è stata sanzionata diverse volte con la chiusura della Curva Nord. L’ultima, in ordine di tempo, è stata inflitta in vista della partita Inter-Lazio che ha segnato l’addio al calcio giocato di capitan Zanetti.