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Inzaghi: “Il City è favorito, ma le finali sono fatte di episodi. Non ho ancora deciso la formazione”

Giornata di Media Day ad Appiano Gentile, in vista della finale di Champions League tra Manchester City. Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni per presentare la sfida di Istanbul.

A introdurre la conferenza stampa ci ha pensato l’amministratore delegato Beppe Marotta:

“Il 7 di luglio abbiamo iniziato qui al Suning Centre la nostra avventura che ci ha portato all’ultimo gradino. Lo dico con grande orgoglio a nome di tutta la società. Il merito va dato alla nostra squadra, al nostro allenatore e a tutte le componenti societarie. Questo è un grande riconoscimento. È la sesta finale di Champions League. Ci mancava da 13 anni questa finale e siamo pronti a giocarla al meglio”.

Queste le parole di Inzaghi:

“Chiaramente è stato un viaggio lungo, cominciato il giorno dei sorteggi, non fortunatissimo, perché avevamo Barcellona e Bayern Monaco nel girone. Ma con lo staff e la squadra ne abbiamo parlato subito, convinti di fare un bel percorso. Ora abbiamo fatto un grandissimo viaggio. Tutto è partito lo scorso anno: le 4 partite con Real Madrid e Liverpool, poi finaliste, sono rimaste nei nostri pensieri”

“Se ho ripensato al nostro percorso? Ieri ci ho pensato molto. Ieri insieme al mio staff abbiamo lavorato tanto sul City. E dopo la partita con il Milan anche: era un Derby che valeva una finale. Ora sto cominciando a pensare di più al City”

“Le percentuali non sono il mio forte. Sappiamo che incontreremo la squadra più forte del mondo che ha vinto la Premier 5 volte negli ultimi 6 anni e ha fatto le ultime 4 semifinali. Dovremo fare una gara da squadra contro i migliori, con una rosa fantastica e con un allenatore che ha segnato un’epoca: c’è un prima e un dopo Guardiola. Sarà una partita importantissima”

“Partita più importante della mia carriera? Sicuramente, ma anche per i miei giocatori. Nessuno ha giocato una finale di Champions. Come ho detto a più riprese, ci ripaga di tutti gli sforzi fatti durante l’anno. Ci sono state insidie, ma negli ultimi 3 mesi, con rotazioni più profonde, l’Inter ha fatto grandi cose”

“Tutte e due le squadre avranno i giocatori migliori chiamati a fare la differenza. Lautaro è uno di quelli”

“Guardiola l’ho incontrato da allenatore. Ho un aneddoto curioso: nel 2019, durante il viaggio di nozze dopo il mio matrimonio, a New York alle 9 del mattino in albergo incontro Guardiola seduto a un tavolo”.

“Sia Real e City erano due grandissime squadre che in questi anni hanno dominato in Europa, quindi abbiamo grandissimo rispetto per entrambi. Il Manchester ha vinto due titoli, ma anche noi li abbiamo. Anche noi come loro abbiamo meritato ampiamente di essere a Istanbul”.

“C’è tanta ammirazione per Guardiola e per il City. Mi sentivo che sarebbe arrivato in finale prima del ritorno. L’andata è stata equilibrata e me lo sentivo: lo dissi ai miei figli e a mia moglie che il City avrebbe vinto largamente”.

“Non ho deciso la squadra ancora. In questo momento ho la possibilità di scegliere e questa è la miglior cosa per un allenatore. Negli ultimi 2 mesi ho potuto alternare e ho avuto giocatori non avuti nei primi 5 mesi. Prima non potevo alternare e negli ultimi 2 mesi ho potuto alternare. I giocatori importanti non si regalano. Per le scelte mancano ancora 4 allenamenti e la rifinitura di Istanbul. La sera pensi una cosa e poi la mattina vedi qualcosa che ti fa cambiare idea. Ho imparato questo da allenatore”.

“Allo stadio mi aspetto uno stadio con tanta gente, con i tifosi di entrambe le squadra e con i tifosi turchi divisi tra Calhanoglu e Gungodan. Non vediamo l’ora di arrivare. Mi hanno detto che il campo è in ottime condizioni”.

“Più vedi il City e più capisci perché hanno questi risultati. Una squadra completa: fisica, tecnica, con grande possesso e brava nelle riaggressioni. Dovremo essere bravi a togliergli un po’ di possesso e a coprire ogni centimetro del campo”.

“Se loro avranno più pressioni lo vedremo, ora è difficile prevederlo. Sarà una grande partita per entrambe le società. Sappiamo che il City la sta inseguendo da due anni, ma noi abbiamo fatto grandi passi in avanti negli ultimi due anni, superando tante sfide”.

“La mia squadra è stata la capacità di affrontare le partite importanti nonostante alcune defezioni cruciali. Siamo riusciti a tirare fuori risorse che non pensavamo di avere. Siamo stati bravi a non temere partite che venivano definite da ultima spiaggia e ad affrontarle da grande Inter”.

“L’approccio è un aspetto importantissimo. Sappiamo che il City parte sempre molto forte, ma noi in questo aspetto siamo di solito sempre molto attenti e concentrati”.

“Paura? Stiamo sempre parlando di una partita di calcio. Guardiola è l’allenatore più forte del mondo, l’ho sempre detto. Niente paura. C’è rispetto e voglia di giocarcela perché l’abbiamo voluta con tutte le nostre forze. Abbiamo giocato tante partite, sarà la 57a partita sabato. Quelle prima, anche le sconfitte, ci hanno fatto arrivare qui”.

“L’Inter gioca in un altro modo rispetto al Manchester United, ma loro erano comunque una delle più forti del calcio europeo. Ogni squadra ha una strategia a sé”.

“Ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari che hanno sempre avuto una motivazione altissima, altrimenti non sarebbero arrivati tanti trofei e i successi in Europa. La motivazione è il succo del calcio”.

“Mi fa piacere essere chiamato ‘Re di Coppa’. Ho sempre avuto la fortuna di avere squadre importanti e nelle partite decisive abbiamo sempre fatto ottime gare, facendo entrambe le fasi nel migliore dei modi. Dovremo farlo anche sabato”.

“Confronto con il 2010? Non c’ero, ma fu un’impresa e cercheremo di farlo anche noi sabato. Gli avversari sono diversi, ma nel caso saranno entrambe due imprese”.

“Si dice che il Manchester è favorito da quando ha battuto il Real. Lo sappiamo tutti, ma il calcio è bello anche perché non vincono sempre la favorita. Dovremo essere bravi a indirizzare gli episodi. La gara sarà equilibrata e l’episodio farà la differenza”.

“La partita sarà fatta di momenti: è normale che dovremo essere bravi a levargli un po’ di possesso palla, dovremo essere bravi a gestire il pallone, ma non sarà facile. Sappiamo che ci saranno dei momenti in cui soffriremo tutti insieme e altri in cui saremo più offensivi”.

“La strategia la vedrete sabato. Per forza va concesso un po’ di possesso al City, ma dovremmo essere bravi a levargli delle certezze. Sono tanti anni che giocano insieme e ogni anno si migliorano. Sarà una partita difficilissima, ma dovremmo essere bravi ad affrontarla”.

Enrico Traini