Verso Fiorentina-Inter, parla Nicola, l’amico di Borja: “Sarà accolto bene, l’addio fu doloroso”
Lo spagnolo a Firenze ha lasciato diversi amici che adesso lo riaccoglieranno a braccia aperteNicola Badalassi è uno degli amici più cari lasciati a Firenze da Borja Valero, e venerdì il centrocampista spagnolo tornerà per la prima volta al “Franchi” da avversario. Intervistato da Firenzeviola.it, Nicola ha raccontato come si sono conosciuti e che risultato ha pronosticato al giocatore dell’Inter in vista della partita contro la Fiorentina: “Ho pronosticato a Borja un 2-1 per la Fiorentina ma con un suo gol per l’Inter, solo che gliel’ho pronosticato di sinistro da fuori area per prenderlo in giro. Vedremo se ci riuscirà”.
“Ci siamo conosciuti perché mio figlio Matteo e Alvaro Valero giocavano insieme alla Settignanese — ha continuato — così, vedendoci agli allenamenti e alle partite dei figli, abbiamo iniziato a frequentarci come accade tra genitori normali”.
A Nicola Badalassi viene anche chiesto come sarà accolto Borja Valero da avversario venerdì sera al “Franchi”: “Da quello che ho capito anche attraverso i social, il 70 per cento delle persone lo accoglieranno bene anche se io per scherzare gli ho scritto che lo fischieremo (ride, ndr). Forse qualcuno lo farà ma non noi che lo tiferemo come sempre dal parterre di maratona. Non so se Rocio e i bambini verranno con noi come altre volte ma di sicuro so che prima e dopo la partita l’appuntamento è, come negli altri anni, alla solita panchina dietro la Fiesole”.
E l’addio dello spagnolo l’ha definito: “Doloroso, mi è dispiaciuto molto. Quando i tifosi vennero a salutarlo sotto casa, io ero in casa con loro e fu davvero emozionante e da brividi. Quando i tifosi andarono via, Borja si girò in lacrime e disse ‘basta, io rimango’. Ovviamente su quella frase di pancia ha vinto la razionalità. Lui era legato a Firenze e sapendo quanto i figli volessero restare non avrebbe avuto dubbi. Sarebbe bastato tendergli una mano qualche mese prima di far precipitare tutto — ha aggiunto — ma Borja aveva capito che in società non era più amato e considerato un simbolo della Fiorentina come si era sentito fino a poco prima e che il nuovo direttore lo avrebbe ceduto a qualunque cifra. Già nel gennaio precedente la società aveva dato l’ok per cederlo in Cina, figuriamoci. Il corteggiamento di due anni di Spalletti ha fatto il resto. Ma di sicuro non ha lasciato per soldi come qualcuno ha pensato. Se fosse stato dietro ai soldi avrebbe accettato la Cina un anno fa e a quest’ora sarebbe un nababbo. Comunque professionalmente sono contento per lui anche se mi è dispiaciuto soprattutto per i bambini” ha concluso.
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