Fiorentina-Inter: stessa filosofia, vie diverse
di Gianluigi Valente
Cinque mesi dopo Inter e Fiorentina si ritrovano: in mezzo, tra le due gare, si sono giocate 19 partite di campionato che hanno detto la verità su quelli che saranno i ruoli e gli obiettivi delle due squadre in questa stagione. Spenti, infatti, i falò iniziali dei più ottimisti sulle chances da scudetto delle due compagini, i viola e i nerazzurri si affrontano da quarta e da sesta della classe a una distanza di quattro punti l’una dall’altra e pienamente in corsa per quel terzo posto che vorrebbe dire preliminari di Champions League. Stesso destino per Strama e Montella, stessa sorte, dunque, per due società che, come abbiamo detto più volte, vivono da qualche anno storie molto simili: grandi, ognuna per i propri obiettivi, dal 2006 al 2010; in netto declino e in preda alla fobia della ricostruzione da un paio di stagioni. Ciò che ci sorprende è l’analogia di alcune scelte fatte per ritrovare la propria strada.
PROGRESSISMO ? Come abbiamo già detto a settembre, la decisione dei Della Valle e di Moratti di affidare la panchina a dei quasi-esordienti under 40 dall’inizio della stagione rappresenta un esempio di raro progressismo calcistico. Si è deciso di lavorare ad un progetto giorno per giorno, di far maturare dei frutti nel proprio orto senza andare all’ingrosso o al grande mercato, al fine di costruire una realtà solida e duratura. Il patron nerazzurro, ha sorpreso tutti quando a giugno ha confermato, convintissimo, Stramaccioni, trasformando quella che all’inizio era una emergenza in progressismo. I fratelli Della Valle, invece, progressisti lo sono da sempre e se prima di Montella c’era stata una nota “stonata” (rispondente al nome di Delio Rossi) sono famosi per l’aver scelto allenatori emergenti da Prandelli e Sinisa Mihajlovic.
SQUADRA NUOVA ? Se pensiamo, poi, che nel mercato estivo l’Inter ha rinnovato il proprio parco giocatori con ben nove acquisti e che la Viola ha fatto lo stesso cambiando ben sette titolari su undici rispetto alla passata stagione, forse riusciamo a comprendere quanto sia stata forte la volontà di mettere la freccia e svoltare. A gennaio, inoltre, dopo gli addii di agosto (Lucio, Maicon e Julio Cesar) hanno lasciato ‘La Pinetina‘ anche il tulipano Sneijder e Coutinho: cessioni finalizzate all’acquisto, nonostante i tempi di crisi, di ben cinque elementi. Ma l’aria fredda di gennaio ha portato anche a Firenze ventate di novità: Giuseppe Rossi e Mohamed Sissoko, due giocatori che sarebbero titolari in qualsiasi top-team europeo. E’ la testimonianza che dopo l’era di Vargas, Montolivo, Natali, Gamberini, Kroldrup e Behrami (tutti ceduti a luglio) c’è tanta voglia di ritornare grandi e di aprire un altro ciclo.
COSI’ IN CAMPO – La gara di domenica sera si configura, quindi, come l’incontro-scontro di due mondi dalla storia diversa ma dal futuro potenzialmente simile. Sul campo, però, Inter e Fiorentina si dimostrano parecchio distanti: speculari solo nel modulo fino a qualche settimana fa, ormai le due squadre scendono in campo con una disposizione tattica diversa. Montella è sempre fedele al 3-5-2 e alla qualità dei suoi centrocampisti, attraverso i piedi dei quali i viola cercano di sviluppare una manovra ariosa; Stramaccioni ha ripreso il 4-3-1-2 di inizio stagione dopo la lunga parentesi della difesa a tre. Per svariati motivi, infatti, l’Inter degli ultimi due mesi ha perso del tutto l’identità che sembrava aver acquisito e ora si vede costretta a ricominciare con un nuovo sistema di gioco e con una forza diversa soprattutto in mezzo al campo, dove si spera che Kuzmanovic e Kovacic si mettano in luce di qui al termine della stagione.
FORMAZIONI – Nella Fiorentina di domani sera ci saranno tutti i titolari soliti, ad eccezione di Roncaglia, che osserverà un turno di riposo e siederà in panchina. Per il resto a difendere Viviano, ritornato tra i pali dopo una fase di appannamento, ci saranno Savic, Rodriguez e Tomovic; a centrocampo alla classe di Pizarro si affiancheranno i muscoli di Cuadrado e Pasqual sulle fasce e l’interdizione dai piedi buoni di Aquilani e Borja Valero; in avanti spazio a Stevan Jovetic e a Luca Toni, che sarà presumibilmente in ballottaggio fino all’ultimo con El Hamdauoi. L’Inter ha perso invece il suo Principe ed è costretta a schierare in avanti il tandem Palacio-Cassano, già collaudato ampiamente, e alle loro spalle Guarin, che sarà libero di svariare e di offrire spettacolo con i suoi break palla al piede. I tre centrocampisti saranno Kuzmanovic (mediano basso), Cambiasso e Kovacic: gli ultimi due avranno il compito di dare qualità e quantità soprattutto in appoggio ai tre davanti. La difesa a quattro, infine, dovrebbe essere composta da Zanetti a destra, Ranocchia e Juan Jesus centrali, e Nagatomo sulla sinistra; in porta ovviamente Samir Handanovic.
CHIAVI TATTICHE ? Spesso, a dispetto di qualche brutto risultato nell’ultimo mese, si è detto che la Fiorentina gioca il calcio più bello d?Italia: e non è un caso che una squadra esteticamente bella abbia tra le sue fila due dei centrocampisti più palleggiatori del calcio europeo, Pizarro e Borja Valero. Con loro in campo, la palla viaggia da una parte all’altra del rettangolo verde con velocità e precisione, e proprio per questo la rapidità degli uomini di fascia e dei loro tagli non può che essere un?arma importante per i viola. L’imprevedibilità di Jovetic, pure leggermente in appannamento nell’ultimo periodo, potrebbe essere poi un’altra arma per la squadra di Montella, che sul montenegrino fà comunque sempre affidamento. L’Inter non avrà il centrocampo tutto muscoli e polmoni come quello messo in scena fino a gennaio, ma proverà a dare qualità al suo gioco grazie ai nuovi acquisti Kovacic e Kuzmanovic. Questo da un lato potrebbe essere un rischio perché così sarà difficile stroncare le iniziative dei centrocampisti avversari con lo strapotere fisico; dall’altro però ci proietta in una partita che potenzialmente potrà divertire lo spettatore, ricca di cambi di gioco, accelerazioni, e scambi nello stretto da una parte e dall’altra. La sensazione, comunque, è che a decidere le sorti del match sarà la freddezza degli attaccanti: Cassano, Palacio, Jovetic e Toni sono top-player che possono cambiare l’andamento della partita in qualsiasi momento. Gli ingredienti ci sono tutti: appuntamento al ‘Franchi‘ per domenica alle 20.45!