Floro Flores e l’Arezzo 2006 targato Conte-Sarri: ”Ecco i segreti e le differenze di gioco”
L'attaccante della Casertana ha avuto il privilegio di essere allenato dagli attuali tecnici di Inter e JuventusFloro Flores, attaccante classe 1983 della Casertana, ha avuto il privilegio di poter lavorare all’Arezzo sia con Conte che con Sarri: l’ex centravanti di Napoli, Udinese e Genoa si è concesso ai microfoni di Sky Sport in vista del derby d’Italia in programma domenica sera a San Siro.
Ecco le sue parole: ”Ho un bellissimo ricordo di loro. L’inizio con Conte non è stato facile, partivamo da -6. E’ stata un’annata molto difficile ma nello stesso tempo bella perché stavamo raggiungendo una salvezza incredibile. Peccato per l’ultima partita tra Juve e Spezia che ci condannò”.
Il rapporto con Conte: ”Era la prima volta che allenava, era voglioso e voleva subito dimostrare e andava in difficoltà nel gestire tutto. Ci paragonava a Trezeguet, a Del Piero e gli dicemmo: ‘Mister, noi non siamo così’. Fu mandato a casa alle prime difficoltà, sappiamo cosa succede in Italia. E’ arrivato Sarri, era molto preparato: finivamo gli allenamenti stremati. Si vedeva che era molto acculturato dal punto di vista calcistico. Poi tornò di nuovo Conte e ci fu un cambio totalmente radicale, arrivò deciso come quel Conte che vedo oggi sulla panchina dell’Inter: ‘Comando io’, arrivò e ci disse questo”.
Le differenze di gioco: ”All’inizio con Conte giocavamo con il 4-4-2 che si trasformava in 4-2-4. Con Sarri invece con il 4-3-1-2. Eravamo più noi in confusione che gli allenatori, non arrivavano le vittorie e i gol. Conte è il migliore nel preparare le partite, soprattutto dal punto di vista dell’intensità: è in grado di farti dare il 100% in campo”.
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