2 Gennaio 2014

FOCUS – 2014 = Transizione? No, grazie…

di Nunzio Corrasco.

Il 2013 è terminato con un tacco; un gesto tecnico straordinario con il quale Rodrigo Palacio ha regalato il derby della Madonnina alla Beneamata, consentendo a tutto il mondo nerazzurro di trascorrere un Natale sereno. Da pochi giorni è iniziato il 2014 e come ogni nuovo anno che si rispetti, all’inizio sono moltissimi i desideri che ognuno di noi spera di vedere esauditi; tutti si augurano che il nuovo anno possa essere migliore di quello appena terminato e nel caso dell’Inter migliorare i risultati del 2013 non dovrebbe rappresentare un’impresa titanica. La prima parte dello scorso anno è stata assolutamente disastrosa, probabilmente uno dei periodi più bui della Presidenza Moratti. Nella seconda parte dell’anno solare invece, abbiamo assistito ad un tentativo di rinascita caratterizzato da una svolta storica: Massimo Moratti ha ceduto il pacchetto di maggioranza dell’Inter alla cordata indonesiana guidata da Erick Thohir.

Sul campo invece, dopo un inizio di campionato molto positivo (forse al di là delle previsioni), l’Inter di Mazzarri ha avuto un rallentamento nella parte finale dell’anno, riuscendo però a sferrare un colpo di coda finale aggiudicandosi il derby contro il Milan. Considerata la rosa a disposizione e la differenza qualitativa che ci separa dalle prime della classe, trovarsi (quasi alla fine del girone d’andata) a 5 punti dal tanto agognato terzo posto è un risultato assolutamente accettabile. Il compito di Mazzarri era quello di dare  un’identità alla squadra, di consegnarla nuovamente ad una sorta di “normalità“, evitando di inanellare quelle brutte figure che avevano invece caratterizzato la prima parte del 2013. Tra alti e bassi il tecnico toscano è riuscito a centrare l’obiettivo, ha ottenuto il massimo rendimento possibile dai suoi calciatori (forse ad eccezione di Kovacic, non sfruttato ancora al meglio), rivalutando in alcuni casi quegli elementi che prima del ritiro di Pinzolo sembravano avere un piede e mezzo lontano da Milano (Alvarez e Jonathan).

Il 2013 è ormai alle spalle, il nuovo anno è iniziato da pochi giorni e con esso si è aperto ufficialmente anche il cosiddetto “mercato di riparazione“. Mazzarri e i tifosi nerazzurri si aspettano legittimamente che la società batta un colpo, che supporti il tecnico in sede di campagna acquisti, mettendogli a disposizione quegli innesti che renderebbero meno impervia la scalata al terzo posto. Da più parti abbiamo sentito definire il 2013 come un anno di transizione, una transizione verso qualcosa di indefinito, in considerazione del fatto che fino a pochi mesi fa non si aveva ben chiaro il progetto che si voleva intraprendere. Con Thohir invece la strada da seguire sembra essere più chiara, almeno negli intenti; il magnate indonesiano ha intenzione di abbattere i costi, di costruire una società che possa autofinanziarsi nel tempo, aumentando in maniera esponenziale i ricavi.

Abbinare il progetto del magnate indonesiano al mantenimento (o meglio al ritorno) della competitività sia sul piano nazionale che internazionale non è però un compito semplice, tutt’altro. Si renderà necessaria una grande competenza, moltissime idee ed un briciolo di fortuna; solo con questi ingredienti riusciremo a realizzare un menù ricco per questo 2014, un menù che non abbia tra le sue portate principali la parola transizione, perlomeno a partire dall’estate. Sono ormai troppi anni che il nome dell’Inter e la parola “transizione” sono accostate nella stessa frase e questo non può essere accettabile per un club della storia e del prestigio della Beneamata; la speranza di tutti è che ciò che dovrebbe essere transitorio non diventi permanente. Per questo ad inizio anno anche chi vi scrive intende esprimere un desiderio o meglio un augurio per il nuovo anno solare a tinte nerazzurre: 2014 = Transizione? No, grazie…