20 Aprile 2012

FOCUS – A volte ritornano

Nel calcio, come nella vita, arriva il momento delle scelte, a volte dolorose, perchè si è costretti a rinunciare a qualcosa per arrivare ad un punto più alto, a volte obbligate, perchè tutte le soluzioni portano ad un’unica strada. Il mercato porta poi inevitabilmente a confrontarsi con un numero svariato di opzioni, dipendenti dal budget, dalle caratteristiche del giocatore da acquistare o vendere, dalla dimensione della squadra…Spesso si sbaglia, si commettono errori, a volte si può tornare indietro, altre volte non c’è più nulla da fare, in ogni caso l’errore è accettabile se comunque si è avuto coraggio mentre è meno digeribile se deriva da una paura di osare.

Il mercato recente della squadra nerazzurra è specchio di una tendenza spesso troppo diffusa nel nostro calcio e che rappresenta una delle principali differenze in negativo rispetto ai principali campionati europei: la mancanza di coraggio. Perchè infatti affannarsi nella ricerca di materiale grezzo da plasmare se è già disponibile il prodotto bello e fatto? Perchè puntare, allevare e credere in una giovane con una percentuale di riuscita del 50% se un altro giocatore garantisce una sicurezza nell’immediato ben più ampia?

Casi illustri e altri meno noti può annoverare la società nerazzurra, sulla bocca di tutti è attualmente il nome di Mattia Destro, ceduto nell’affare Ranocchia al Genoa, forse troppo in fretta. Un giovane, Andrea Ranocchia, che sembrava già lanciato, già pronto per il grande palcoscenico e un altro giudicato ancora troppo immaturo. Ma si sa il destino a volte mischia le sue carte e si diverte a stupirci ed ecco che il difensore in orbita nazionale si trova a vivere il momento più difficile della sua carriera mentre l’attaccante del Siena quello più brillante. E allora si parla di un obbligo di riscatto per il Siena con l’Inter pronta ad inserirsi in virtù di un’opzione morale con il Genoa, della serie come ti regalo un giocatore per poi ripagarlo a peso d’oro.

Il caso Pandev è altrettanto emblematico, un giocatore giudicato troppo in fretta non da Inter, passato per Ancona e finito poi alla Lazio, dove si mette in luce con il suo talento, l’Inter però stavolta è fortunata e ha l’occasione di prenderlo a parametro zero, il macedone arriva alla corte di Mou e contribuisce in maniera decisiva a realizzare il sogno Triplete.

Bisogna andare ancora più indietro per arrivare ad un’altra retromarcia clamorosa, con Adriano girato al Parma in comproprietà e riacquistato per una cifra consistente subito dopo, l’Imperatore farà benissimo nella città emiliana e costringera la società nerazzurra a puntare su di lui, a suon di miliardi.

Davide Santon, uno dei migliori talenti fuoriusciti dal vivaio nerazzurro, premiato da Mourinho con la presenza in pianta stabile nella formazione titolare, sembrava essere agli inizi di una lunga carriera in nerazzurro, illustri paragoni si erano scomodati per l’allora 17enne terzino sinistro, ma una serie di infortuni e delle ginocchia un pò troppo fragili ne hanno compromesso il suo futuro nerazzurro. Neanche il prestito a Cesena nell’affare Nagatomo è servito per rilanciare il giocatore, ceduto per soli 6 mln di euro al Newcastle, con il quale sta vivendo una stagione da protagonista e sta trovando una regolarità in termine di presenze e prestazioni che sembravano ormai un miraggio all’Inter. E la fascia sinistra nerazzurra continua a ancora ad essere un incubo…

Ma la cessione sicuramente più clamorosa è quella di Mario Balotelli, uno dei talenti top non solo a livello italiano, subito protagonista con Roberto Mancini. Con Josè Mourinho, Mario, ha vissuto un rapporto di odio-amore, ha avuto tante occasioni, molte delle quali sprecate e ha incrinato il suo rapporto con il mondo nerazzurro gettando la maglia che indossava per terra in una delle partite più gloriose della storia recente nerazzurra: Inter-Barcellona 3-1. Mario sembra trovare la sua dimensione a Manchester, prima di una serie di comportamenti che lo pongono ai margini anche del City, riaprendo discorsi che stuzzicano la mente di Massimo Moratti, forse mai troppo convinto della sua cessione e desideroso di poterlo riabbracciare. L’unico caso, forse in cui, l’essersi privato di una futura stella del calcio appare giustificato da ragioni comportamentali ed extracalcistiche, tanto da spaccare in due i tifosi su un suo possibile ritorno.

Infine capitolo a parte per Samuel Eto’o, dopo la cessione ai russi dell’Anzhi che lo hanno ricoperto d’oro, voci sempre più insistenti parlano di un suo possibile ritorno alla società nerazzurra, operazione però ad alto coefficiente di difficoltà.

Menzione anche per Coutinho, per fortuna ceduto solo in prestito, il quale all’Espanyol sta dimostrando in pochi mesi, quello che in questi anni all’Inter non ha avuto modo di dimostrare per le sue scarse presenze timbrate in maglia nerazzurra, ennesimo caso che i tifosi nerazzurri sperano non si risolva come quelli passati.

Solo alcuni esempi, figli di una mentalità sbagliata, perchè ci vuole coraggio e se si è presa una decisione si deve avere la coerenza di portarla a termine fino alla fine, perchè bisogna pensare che il materiale grezzo di oggi potrà trasformarsi in un bellissimo diamante domani, perchè troppi dietrofront danno l’idea di una società confusa e che non sa quello che fare e perchè in regime di fair play finanziario certi treni passano solo una volta e bisogna prenderli anche se non si sa la destinazione finale.