FOCUS – Ci era tanto mancata, eccola che torna…
di Giorgio Crico.
Prostituzione intellettuale. Di nuovo. Mourinho l’aveva predetto: ?Tutti questi successi, tutta questa gloria… Li pagherete!? e aveva ragione, ragionissima. Basta un pareggio con la penultima della classe, appena prima della sosta, e dalle colonne delle principali testate d?Italia del giorno seguente, subito, si condannano i nerazzurri, colpevoli di essere spompi, senza idee, demotivati, molli e vecchi.
Sul Corriere della Sera si crocifigge Stramaccioni, reo di non aver saputo organizzare un gioco plausibile per la Beneamata: mancherebbero un regista e un vice Milito, così come l’Inter non saprebbe che pesci pigliare per battere gli avversari con una manovra ragionata (conseguenza diretta dell’assenza di un playmaker). Quello che però il caro giornalista del CorSera si dimentica di dire è che questa squadra è ancora sperimentale, mettendo invece l’accento sull’annoso problema degli infortuni, che ?da anni? affliggerebbe Appiano senza possibilità di rimedio. Sinceramente, a parte Stankovic, Chivu, Obi e Mariga (che si sapeva perfettamente che tempi di recupero biblici avrebbero avuto già dall’estate, vista l’entità dei loro problemi), altri casi di lunghe degenze imputabili a preparazioni muscolari erronee o carico di lavoro eccessivo non ce ne sono state. Sneijder e Alvarez sono casi ancora diversi: mentre l’argentino pare sia di costituzione non solidissima (continue piccole ricadute nel brutto problema della scorsa stagione), l’olandese invece ci ha abituati a lunghi periodi di stop anche per le contratture più banali o le botte meno dannose, i cui motivi restano però misteriosi. Manca ancora Mudingayi, ma lui ha avuto un problema di gioco impreventivabile.
Inutile dire che se Livaja avesse segnato avremmo letto ben altro: ciò che invece troviamo è un meraviglioso necrologio della fluidità di gioco nerazzurra, definita ?orrenda?. D?accordo, quella contro il Grifone non è stata la miglior partita dell’anno, ma non dimentichiamo quanto l’intera rosa del Biscione conti moltissimi elementi nuovi o alla prima esperienza davvero importante: Handanovic è arrivato cinque mesi fa, esattamente come Silvestre; Samuel e Ranocchia si sono abituati a giocare costantemente insieme solo da settembre, così come Juan Jesus non aveva quasi mai giocato con gli attuali compagni di reparto. Proseguendo, Gargano è anch?egli nuovo, Stankovic è ancora infortunato, così come Obi. L’ottimo Guarìn gioca stabilmente solo dall’ultimo mese della scorsa stagione, Cambiasso è reduce da una stagione pessima che ne ha minato la condizione fisica e psicologica ed è pure in netta ripresa, ma trentatré anni non sono pochissimi; lo stesso Zanetti ormai di primavere ne conta 39, Mudingayi è nuovo (e s?è infortunato), Mariga è stato fuori sei mesi come Chivu, mentre Cassano e Palacio sono arrivati in estate. Coutinho aveva giocato sei mesi in Spagna e bisognava verificare che progressi avesse fatto, Alvarez è un oggetto misterioso e, in teoria, l’unica certezza della vigilia stagionale erano Milito e forse Sneijder, che pure doveva dimostrare di poter tornare quello del 2010 e che ormai pare volersi riscattare altrove. Tutto ciò senza considerare che anche promesse come Livaja o Duncan sono ragazzini al primo anno di prima squadra. Come si può intuire, questa squadra è l’inizio di qualcosa, non certo un prodotto finito: pretendere gli stessi risultati che fa un meccanismo già messo a punto e ben oliato come quello juventino è pura fantascienza.
Pare davvero eccessivo e poco acuto sostenere che l’Inter non possa combinare granché da gennaio a maggio se resta senza un regista e senza un vice Milito (che, per la cronaca, verranno cercati comunque da Branca & Ausilio a gennaio), considerando che l’equipe nerazzurra è al momento terza, quando ad agosto si teorizzava un quinto/sesto posto come massima ambizione per Strama & co; inoltre, bisogna anche osservare come quest?ensemble sia stata in grado di imporsi in gran parte degli scontri diretti. Purtroppo, qualche mancato recupero di giocatori come Stankovic, Obi o Chivu hanno costretto l’allenatore a poter contare solo su tredici o quattordici effettivi. Il fatto che i nostri siano stanchi avendo iniziato la preparazione all’alba di luglio è solo logico.
Su La Repubblica il tono del discorso differisce leggermente ma comunque la lettura è anche qui la medesima: mancano almeno due giocatori. D?accordo, la rosa è ristretta, non è difficile da capire e abbiamo anche spiegato perché, ma per i nomi che ha in squadra, il mister nerazzurro sta già facendo molto (aggiungiamo anche il passaggio ai sedicesimi di Europa League e ai quarti di coppa Italia) e con un paio di innesti potrebbe lottare per lo scudetto, probabilmente; d?altraparte, se si raggiunge il terzo posto così, con altri due elementi validi l’obiettivo può essere solo il tricolore, non ci vuole un genio per capirlo! Viene poi messo Milito sotto i riflettori del quotidiano romano, accusato di essere troppo spesso poco brillante (come se otto gol stagionali non fossero un buon bottino!) e anche qui si cerca di sottolineare come la Beneamata non abbia gioco. Il solito patetico ritornello: se non si attacca l’Inter per i risultati (dietro i quali si trincerano tutti i cronisti riconoscendone la bontà; salvo poi affermare che comunque si dovrebbe pretendere di più), l’unica alternativa valida è la manovra. Sempre e comunque. E disputare le partite con tre punte puntando su ripartenze altamente spettacolari quanto fulminee è un modo orribile di giocare. Va bene, ma sono almeno quattro anni che lo si sente e, francamente, da testate così importanti ci si aspettano considerazioni un pelo più ficcanti che non questo noiosissimo e stantio ritornello.
Cari colleghi della carta stampata, per favore, aprite Wikipedia (sempre che ne siate capaci) e leggete i nomi della rosa dell’Inter. Fatto? Bene. Adesso, per cortesia, spiegate a noi, umili vostri lettori, e soprattutto a Stramaccioni, come si fa a imporre il proprio gioco su tutti i campi d?Italia e d?Europa, contro tutte le squadre del campionato e di Europa League, avendo quegli uomini a disposizione.
Perché, sarò scemo io, ma proprio non riesco a pensare a niente di meglio di quanto già fatto da Strama. Poi, se ci riuscirete, ci penserà lui stesso a farvi avere il patentino da Coverciano: su questo, non ho dubbi…
PS: tanti auguri di buone Feste da uno che forse è intellettuale, ma prostituito no!