FOCUS – Di nuovo in “corsa”
La sosta natalizia pare aver fruttato gli effetti desiderati in casa Inter: una squadra che tra novembre e dicembre era parsa stanca e sulle gambe ora sembra tanto sul piano atletico quanto su quello mentale aver ritrovato una certa freschezza.
Sconfitta di Udine a parte, maturata principalmente a causa di due minuti di ordinaria follia della difesa nerazzurra e certamente esagerata nel suo passivo, poco indicativo di una sfida disputata per più di un?ora in maniera brillante dalla squadra di Stramaccioni e contro un?avversaria in piena forma, le due sfide contro Pescara e Bologna hanno evidenziato l’emergere di segnali positivi in casa Inter.
Innanzitutto i nerazzurri non sono scivolati contro due ?piccole? del nostro campionato, e questa di per sé è già una notizia, visto il pessimo rendimento dell’Inter quest?anno contro le avversarie meno quotate: certo, contro il Bologna in Coppa Italia si è rivista la solita follia nerazzurra che conduce a sofferenze immani anche nel corso di una gara che pare già ampiamente vinta, ma si sa, le emozioni forti sono un marchio di fabbrica imprescindibile della storia intera del club nerazzurro e presumibilmente mai nulla e nessuno riusciranno a porvi (per fortuna forse) un correttivo.
Ma proprio dalla gara contro il Bologna si è potuta ammirare la tenacia e la concentrazione della banda di Stramaccioni, che sono perdurate fino al minuto 120 della partita, fino a quando l’Inter non ha potuto alzare i pugni al cielo. Come contro il Pescara i nerazzurri hanno dato importanti segnali dal punto di vista atletico, soprattutto a centrocampo, sopperendo a qualche lacuna qualitativa con tanta quantità e determinazione, sparite progressivamente nel nulla sul finire del 2012.
Un Guarin mostruoso, uno Zanetti che pare non sapere cosa significhi tirare il fiato, l’inserimento di un giovane promettente come Benassi e la tenacia (seppur a intermittenza) di Pereira sono state le note più positive di questo inizio di anno relativamente alla linea mediana predisposta da Stramaccioni, accompagnate dal ritorno dell’utile Mudingayi e di un Cambiasso che risolta (si spera) l’emorragia di difensori può tornare a dirigere sapientemente le operazioni a centrocampo.
Insomma, quando l’Inter corre è un?altra storia e si percepisce visibilmente anche sul piano del gioco, in attesa ovviamente di test più probanti, a iniziare dall’imminente sfida contro la Roma, dove proprio correre, fare pressing e coprire tutti gli spazi sarà di vitale importanza.
Dal mercato si spera poi possano arrivare ulteriori forze fresche, che possano sostituire senza troppi rimpianti i titolari, e allungare così una panchina che spesso e volentieri in questa stagione è parsa troppo corta e incapace di mantenere un livello qualitativo accettabile allorquando le prime scelte abbiano necessitato di riposo, volontario o forzato.
Vero è che l’Inter versione 2013, seppur fra risultati contrastanti e con un bel po’ di aspetti da migliorare (a partire dall’assetto difensivo), è quantomeno tornata a correre, sul campo in primis ma anche per traguardi importanti nelle competizioni in cui è impegnata: complice anche l’incespicare di qualche diretta avversaria, in campionato tutti gli obiettivi (anche quelli più ambiziosi) restano alla portata della squadra di Stramaccioni, in Coppa Italia l’Inter è già fra le migliori quattro, e lo stesso Cluj in Europa League fa adesso meno paura.
Quanto possa durare lo stato di grazia fisica (al netto dei frequenti infortuni) di una squadra che ha iniziato la stagione ufficiale con qualche settimana d?anticipo rispetto alla prassi, è fatto che si scoprirà partita dopo partita. Di certo c’è che l’Inter pare aver superato l’appannamento generale di un mese fa e gode ora di una rinnovata vitalità. La doppia sfida in pochi giorni contro la Roma potrà da questo punto di vista dare un aspetto più preciso a questa seconda metà di stagione interista, e stabilire se anche la fantasia dei tifosi nerazzurri potrà tornare a correre o dovrà rassegnarsi a restare mestamente ferma al palo.