FOCUS – Europa sì, Europa no
Se è vero che la matematica lascia spazi non proprio angusti alle speranze di tutti quei tifosi nerazzurri che credono ancora nel terzo posto dell’Inter alla fine di questo campionato, è altrettanto inequivocabile che un sano pragmatismo invita invece ad essere molto più cauti e a volare basso nell’orizzonte delle ambizioni, per evitare alla fine dei giochi di incassare l’ennesima cocente delusione stagionale. D?altra parte visto il modo in cui si è sviluppato quest?anno calcistico nerazzurro la terza piazza rappresenterebbe quasi uno scudetto per l’Inter, ma un calendario complicato misto a una forma fisica ormai evidentemente appannata di quasi tutti i big consigliano di guardare almeno per ora un po’ più in giù nella lista degli obiettivi da centrare.
E proprio su questo punto sorgono degli interrogativi non esattamente di poco conto: se il terzo posto non arriverà, allora sarà comunque bene che l’Inter si piazzi per l’Europa League del prossimo anno, o a quel punto sarebbe preferibile evitare del tutto di andare in Europa?
Il dilemma non si porrebbe affatto se si tenesse conto del mero spirito sportivo e agonistico, che invoca in ogni caso agli atleti di dare il massimo per cercare di ottenere i risultati migliori possibili. Nel calcio ad alti livelli però è opportuno anche fare dei calcoli e valutare se il gioco valga pur sempre la candela.
Qualificarsi per l’Europa League del prossimo anno significherebbe disputare un numero molto elevato di partite, praticamente le stesse che richiede la Champions da quando la formula dei gironi è approdata anche nell’ex Coppa Uefa, con tanti impegni infrasettimanali che portano via energie fisiche e mentali agli altri tornei, campionato in primis; anche perché una volta qualificati nella seconda competizione continentale non si potrebbe nemmeno pensare di prenderla eccessivamente sotto gamba, pena figuracce rimediate in eurovisione, magari contro avversarie dai nomi impronunciabili, che poco potrebbero addirsi al blasone di una squadra come l’Inter. E questo sarebbe il principale contro.
Indubbiamente però qualche pro non mancherebbe nel disputare l’Europa League. Innanzitutto per i tifosi, che potrebbero così veder giocare la propria squadra anche durante la settimana, senza dover attendere troppo tra un match e l’altro. Poi per le casse della società: certo, gli introiti provenienti dall’Europa League sono irrisori rispetto a quelli della Champions, ma di questi tempi tutto fa cassa. Altro punto da non sottovalutare è la possibilità di far giocare un po’ tutta la rosa; con tanti impegni sul calendario si potrebbe dare l’occasione soprattutto ai più giovani di scendere in campo con maggiore continuità. Infine, visto il livello non proprio irresistibile della maggior parte delle ipotetiche avversarie, non sarebbe sacrilego pensare che l’Inter possa arrivare fino in fondo alla competizione, e perché no, magari anche alzare al cielo la coppa: non sarà quella con le grandi orecchie ma quando si vince qualcosa non c’è motivo di fare troppo gli schizzinosi.
Tirando le somme, e continuando in ogni caso a lasciare un lumicino di speranza nell’obiettivo terzo posto (finché la matematica lo consente e chi è davanti continua a zoppicare tutto è possibile), restano certamente ancora diversi dubbi sull’opportunità di disputare o meno una competizione come l’Europa League e d?altra parte il caso Juventus di quest?anno è emblematico: una squadra fuori dall’Europa che potendosi concentrare praticamente solo sul campionato arriva fresca, combattiva e al primo posto in classifica a fine aprile. E tra Scudetto ed Europa League è probabilmente preferibile il primo. Ciò che sarà, in ogni caso lo scopriremo a breve, con la serie impressionante di partite in programma nelle prossime settimane. E d?altro canto sarebbe inaccettabile pensare che l’Inter, i suoi giocatori e il suo giovane allenatore si mettessero a fare calcoli in queste ultime giornate di campionato, magari per evitare appositamente un piazzamento al quarto o quinto posto. In campo si scende sempre per vincere, o almeno questa deve essere la filosofia di un club come l’Inter, e questo è l’imperativo categorico di mister Stramaccioni. Il quale da parte sua certamente sarebbe ben lieto l’anno prossimo di guardare l’Inter giocare in Europa League dalla panchina nerazzurra piuttosto che seduto in poltrona davanti alla TV.