24 Maggio 2013

FOCUS – I dieci alibi di Stramaccioni

Il matrimonio tra Stramaccioni e l’Inter è giunto al capolinea, una scommessa nata quattordici mesi fa e che alla fine risultati alla mano si è rivelata perdente. Nono posto, risultato peggiore dal 1994 nonché peggior piazzamento di classifica di tutta la gestione Moratti, scavalcati anche dal Catania. Seconda peggiore difesa del campionato e differenza tra gol fatti e subiti in passivo, sedici sconfitte di cui ben sette tra le mura amiche. Detta così il processo all’allenatore sembrerebbe dall’esito scontato eppure in un nostro recente SONDAGGIO ben il 49% degli oltre ottocento tifosi nerazzurri votanti ha chiesto la conferma del tecnico. Come mai? Perché Stramaccioni ha dieci alibi a cui appigliarsi, ve li elenchiamo qui di seguito. ALIBI N°1: GLI INFORTUNI ? Un allenatore che nell’ultima parte di stagione è costretto a schierare più di un Primavera in campo per mancanza di giocatori non può ottenere per forza di cose il gioco e i risultati voluti. Se oltre a questo consideriamo che l’unico giocatore d?attacco a disposizione è un trentacinquenne preso per fare la quarta punta, che gli unici due difensori a disposizione giocano uno semi-infortunato da mesi e uno da luglio causa Olimpiadi, è innegabile che la squadra sia a nemmeno il 10% del proprio potenziale. Senza attaccanti, senza giocatori di fascia escluso Pereira e con una difesa a terra di condizione, qualunque allenatore del mondo ha poco da fare. Non hai uomini, non hai possibilità di scelta, puoi solamente schierare gli undici giocatori (se si arriva a tale numero) disponibili. E? innegabilmente una situazione impossibile da allenare e la beffa è che le colpe non sono le proprie poiché è compito dei preparatori atletici e dello staff medico vigilare sulla tenuta dei giocatori. ALIBI N°2: HA BATTUTO TUTTE LE PRIME 4 IN CLASSIFICA ? La graduatoria finale della Serie A recita Juventus, Napoli, Milan e Fiorentina; tutte squadre che l’Inter ha battuto quest?anno e che pertanto dimostra che nella singola partita i nerazzurri se la potevano giocare con chiunque finché la squadra non decidesse di trasferirsi in infermeria. A Torino è stata data nella ripresa una lezione di calcio alla squadra più forte del campionato mentre Stramaccioni ha vinto due derby su tre pareggiando il terzo. Una squadra che con le grandi poteva già competere sulla singola partita dove la mano dell’allenatore conta più che in altre occasioni e lì i risultati, che vi piaccia o no, stanno dalla parte di Stramaccioni. ALIBI N°3: UN?OTTIMA PRIMA META? DI STAGIONE ? Dopo esser caduti nel ridicolo la scorsa stagione, alzi la mano chi si aspettava di vedere l’Inter seconda in classifica in solitario sotto Natale battendo il Napoli 2-1. La squadra non era e non è da scudetto ma nonostante questo l’Inter era al secondo posto, non parliamo di poche partite ma di quando si era già in prossimità al giro di boa di metà stagione, frutto questo di un lavoro durato mesi e preparato sin dall’estate. Pochi allenatori sarebbero riusciti a voltare così in fretta pagina dimenticando la precedente stagione e Stramaccioni è uno di questi, gli infortuni e altri fattori che verranno elencati qui di seguito distruggeranno poi quanto di buono era stato fatto. ALIBI N°4: L’AVER INIZIATO PRESTISSIMO ? L’Inter alla pausa natalizia è arrivata con già ventinove partite disputate, segno questo di come la squadra fosse logora arrivati a fine anno. Partite ufficiali e trasferte da disputare già il 2 agosto quando le altre squadre sono in ritiro a preparare la stagione, nessuna possibilità di riposo (ventinove partite come detto già a dicembre sono un?enormità) e una condizione fisica che pertanto con l’andare del tempo non può che deteriorarsi, tutte cose queste che la squadra ha pagato. Stramaccioni è stato costretto a far sì che l’Inter tornasse ad allenarsi per ultima dopo la sosta perché la squadra di fatto aveva finito la benzina e doveva riposarsi, non ha avuto la possibilità di riprogrammare tecnicamente e atleticamente la seconda parte di stagione come avrebbe voluto e tutto ciò, accompagnandosi al diluvio di infortuni, ha influito sul destino dell’Inter. ALIBI N°5: ORRORI DI MERCATO ? L’idea di Inter che aveva in mente il tecnico era chiara: tridente con Milito terminale di riferimento e Palacio e Lavezzi ai suoi lati. I soldi del Psg hanno però portato via due giocatori nel mirino e fortemente richiesti dal tecnico come Lavezzi e Lucas e così la società ha dovuto virare su seconde scelte che si sono rivelate poi fallimentari. Finché Stramaccioni poteva schierare ciò che è stato ribattezzatto ?Il tridente pesante? con Cassano, Palacio e Milito, la squadra era pienamente in corsa per la Champions ma se poi si è dovuti concludere la stagione con il trentacinquenne Rocchi unica punta  è normale che tutti i piani dell’allenatore saltassero. Puoi voler disegnare il quadro più bello del mondo ma se ti portano via i pennelli c’è poco da dipingere. Non dimentichiamo poi che gli è stato tolto a gennaio oltre Coutinho anche Wesley Sneijder che doveva essere il fulcro del gioco. Stramaccioni è stato costretto a dover cambiare continuamente uomini e moduli anche per l’inadeguatezza di diverse operazioni di mercato. Servivano un esterno destro che sostituisca definitivamente Maicon e un mediano di spinta e sono arrivati Schelotto e Kuzmanovic, due giocatori che non si sono rivelati all’altezza e qui le colpe non sono sicuramente del tecnico. ALIBI N°6: MEDIATICAMENTE SOLO ? Allenare l’Inter non è facile e il fatto di essere rimasto mediaticamente solo per gran parte della stagione non poteva che danneggiare il tecnico. L’unico a spendere diverse volte parole di fiducia verso il tecnico è stato il presidente Moratti ma dal resto dei membri della società si contano con il contagocce le uscite a favore in difesa del tecnico. All’Inter serve un personaggio capace di assorbirsi i microfoni e lasciare in pace presidenza e staff tecnico, è un problema che denunciamo da tempo e che ancora non è stato risolto, con i cronisti che assaltano ogni mattina le sedi della Saras che gentilmente ringraziano. Di Mourinho ce ne sta uno solo e non si può chiedere a ogni tecnico di pensare sempre e comunque a fronteggiare la stampa quando nell’altra sponda di Milano l’allenatore rossonero ha comunque un Galliani che, con tutti i difetti di questo mondo, con una parola riesce a mettere in riga l’ambiente. La vicenda del litigio con Cassano a marzo ne è l’emblema delle polveriera nerazzurra, se non tuteli mediaticamente e adeguatamente il tuo tecnico facendolo apparire sempre come un precario non puoi che ottenere fallimenti, se poi tale tecnico è anche alla prima grande esperienza è un suicidio in piena regolare tergiversare in tale caos. C’è bisogno infatti che sia l’allenatore dopo l’ennesimo gioco al massacro a dire alla stampa “Quando parlate di Inter sciacquatevi la bocca?” ALIBI N°7: LA MANCANZA DI PAZIENZA ? Tutti riconoscono che Stramaccioni abbia talento e Moratti a novembre elogiava il fatto che il tecnico fosse anche “un gran lavoratore” rimarcando così la sua grande dedizione. Un allenatore al primo anno pecca di inesperienza ma questa la si può risolvere solo con il tempo, se Stramaccioni ha comunque fatto vedere durante la prima metà dell’anno di avere i numeri per poter allenare una grande squadra sarebbe giusto tenerlo anche per la prossima stagione con tutti gli insegnamenti che ha tratto in questa annata. Invece si ricomincerà di nuovo da capo e Stramaccioni grazie soprattutto a quanto imparato in nerazzurro, è destinato a fare un?ottima carriera. Se prima l’Inter era maestra nel bruciare e mandare via ottimi giocatori affermatisi poi altrove, adesso vuole primeggiare in quest?ambito pure per gli allenatori. ALIBI N°8: RESPONSABILITA? NON PROPRIE ? Sarebbe stupido dire che Stramaccioni è immune da qualsiasi tipo di responsabilità, naturalmente anche l’allenatore ha le sue colpe e verranno trattate prossimamente qui su passioneinter.com, ma Stramaccioni da uomo si è assunto colpe anche quando avrebbe potuto scaricarle ai diretti interessati. Colpe del preparatore atletico, colpe del medico, colpe del direttore sportivo, colpe di queste e di altre persone che hanno trovato il capro espiatorio nell’allenatore. A pagarne sarà ancora una volta lui, mentre gli altri continueranno a fare egregiamente i propri danni. ALIBI N°9: HA LANCIATO GIOVANI IMPORTANTI ? Contrariamente alla scorsa stagione dove i tifosi si dannavano vedendo giocare sempre e comunque gente over 30 come Lucio e Forlan (ma l’elenco è ben più ampio), Stramaccioni ha messo da parte i timori e ha lanciato in squadra giovani importanti. Juan Jesus è, nonostante il calo finale dovuto sia per l’inesperienza che per l’aver giocato già a partire dalle Olimpiadi, una delle poche note liete stagionali e va riconosciuto al tecnico l’aver deciso di puntare su di lui nonostante la giovane età. Stesso discorso per Kovacic che se da un lato doveva dimostrare l’investimento effettuato su di lui, dall’altro lo si poteva non rischiare per mettere in campo gente con più esperienza e invece il tecnico romano ha dato da subito fiducia al giocatore, cosa che altri allenatori in passato non hanno fatto con i tanti giovani presenti in squadra. ALIBI N°10: SFORTUNA ? Già, perché di tutto si può dire tranne che Stramaccioni sia un allenatore fortunato. Non è maturo negare le proprie responsabilità additando tutto alla malasorte e per questo la sfortuna abbiamo deciso di trattarla per ultima ma se hai un fenomeno come Milito (giocatore che ha segnato più reti nel 2012, più di Cavani) che con tante partite ti si infortuna proprio appena dopo la chiusura del mercato di gennaio, beh, la sfortuna c’è eccome. Ad Andrea Stramaccioni auguriamo una carriera piena di successi e lo ringraziamo per l’impegno e lo spirito avuto nella causa nerazzurra, lui dall’Inter va via a testa altissima.