31 Luglio 2014

FOCUS – Daniel Osvaldo, l’arrembaggio del nuovo Jack Sparrow nerazzurro

Focus Inter – L’arrembaggio del pirata Osvaldo…

Capelli lunghi, barba incolta, orecchini, tatuaggi a mai finire e sguardo da duro: il pirata Pablo Daniel Osvaldo da Buenos Aires riparte dall’Inter. Spiegate le vele del proprio galeone verso la Milano nerazzurra, il Jack Sparrow del mondo del calcio vuole riprendere lo scrigno di monete d’oro sotterrato da ben un anno dopo il naufragio degli ultimi dodici mesi.

Cambiare aria era ormai più una priorità che una possibilità: la stagione 2013/2014, equamente divisa tra lo scarso impatto (e qualche colpo di testa) con la Premier League tra le fila del Southampton nonostante la presenza del mentore Pochettino e le tante panchine bianconere, va ormai archiviata, provando a ripartire da una piazza affamata, carica ed ambiziosa come quella nerazzurra.

La storia d’amore tra l’Inter ed il pirata inizia quasi per caso più di 365 giorni fa: l’addio alla Roma non fu dei più sereni, e la vecchia dirigenza nerazzurra pensò all’allora numero 9 giallorosso per rinforzare l’attacco del neo arrivato tecnico Walter Mazzarri, estimatore dell’italo argentino già dai tempi del Napoli. L’affare sfumò: il Southampton, con un’importantissima offerta veste di biancorosso il classe ’86, che saluta così l’Italia. Non sarà un addio ma un arrivederci: Beppe Marotta, su richiesta di Conte, lo riporta in italia sul gong, ottenendo dai Santi un prestito gratuito con un onerosissimo diritto di riscatto che non verrà mai esercitato. Il resto è storia recente: Osvaldo è quasi nerazzurro. Tra dubbi e speranze della tifoseria milanese, analizziamo insieme pregi e difetti dell’operazione giunta ormai quasi al capolinea.

Patendo dai numeri che tanto piacciono e contano quando si parla di gente che per mestiere ha il compito di gonfiare la rete, va assolutamente posta l’attenzione sui 36 gol realizzati in Serie A, bottino importante e ampiamente lievitato durante la fase romanista, dove, tra alti e bassi ha sempre mostrato una certa freddezza sotto porta ed una certa attitudine verso i gol spettacolari. Osvaldo è uno da gol belli, insomma: San Siro fondamentalmente, ha sempre avuto un certo feeling con questo tipo di calciatori e lo stesso Osvaldo ha sempre mostrato di aver bisogno di una certa fiducia per poter dare il massimo.

Altro elemento positivo sul quale intendiamo focalizzarci è legato ai termini dell’operazione che hanno quasi portato l’oriundo in nerazzurro: signore e signori, siamo davanti ad un autentico capolavoro di Piero Ausilio, che estrae dal cilindro un altro prestito con diritto di riscatto. Se la formula è ormai nota anche al Southampton, che cede il calciatore alla Juventus nel mese di gennaio con la stessa modalità, i costi dell’eventuale riscatto sono totalmente differenti: si parla di sette milioni di euro, quasi un terzo dei diciotto chiesti ai bianconeri soltanto sei mesi fa. Per il momento è un colpo a costo zero o quasi, con il calciatore che, dopo la ormai evidente separazione con gli inglesi, farà di tutto per convincere la nuova società ad esercitare il riscatto.

Terzo bollino verde da apporre accanto al nome di Osvaldo va sicuramente posto sotto la voce caratteristiche tecniche: prima punta veloce e dinamica, non un uomo d’area ma un centravanti moderno, di quelli che Mazzarri stima e che in vista di (si spera) più di cinquanta partite stagionali, tornerà più che utile. Per caratteristiche può tranquillamente convivere con Rodrigo Palacio, mentre l’alternanza con Icardi pare abbastanza scontata ed alla lunga, tornando al fittissimo calendario nerazzurro, fisiologica. Osvaldo inoltre, dopo i sei mesi in bianconero, ha già lavorato con il 3-5-2 e non dovrebbe quindi avere particolari problemi di integrazione con l’ormai marchio di fabbrica della ditta Mazzarri.

Passiamo alle note dolenti, agli aspetti che preoccupano un po’ tutti i supporters nerazzurri e che gettano qualche ombra sull’arrivo dell’ex Roma: partiamo dal parco attaccanti: cosa succede con l’arrivo di Osvaldo? Basterà il suo acquisto a completare il reparto apparso più debole, sopratutto a livello numerico, delle ultime due stagioni nerazzurre? Non possiamo ancora rispondere con certezza: a più di trenta giorni dalla sirena di chiusura è difficile ipotizzare scenari concreti senza tener conto anche delle eventuali uscite ancora lontane e fondamentali per poter continuare il mercato in entrata. Il punto interrogativo in questione esiste e non può essere rimosso in tempi brevissimi. Altro elemento che suscita qualche dubbio nel mondo Inter è legato al carattere del giocatore, protagonista di più episodi non proprio da chierichetto: dal pugno a Lamela ai tempi di Roma alla rissa con Josè Fonte dello scorso anno , costatagli una sospensione ed una salata ammenda. Tutte storie archiviate e si spera servite da esempio in vista della nuova avventura, dove il concetto di gruppo unito deve assolutamente essere base portante di tutto il resto.

Terzo ed ultimo dubbio in casa Inter è legato alle poche garanzie offerte dal giocatore in virtù di una stagione ampiamente sotto le aspettative: 4 gol in un anno solare, per un attaccante, sono davvero pochi nonostante il doppio cambio di maglia e la poca fiducia degli ambienti e delle tifoserie di riferimento. Riuscirà a tornare letale in zona gol come ai tempi delle mitraglie giallorosse?

Tirando le somme, pare inutile girare intorno ad un concetto che ormai pare chiaro: Osvaldo è una scommessa frutto di un affare di mercato incredibile. Il giocatore dovrà fare di tutto per farsi amare: l’arrembaggio è servito, il mondo Inter è pronto ad accogliere il veliero del suo nuovo pirata, condottiero coraggioso capace di superare la tempesta e conquistare, si spera, il tanto desiderato bottino nerazzurro.