13 Gennaio 2012

FOCUS – L’avventura del biscione

UNA BESTIA PERICOLOSA – Striscia silenzioso sul fondale freddo ma ammorbidito dalle foglie di una foresta che riposa durante la stagione invernale. Un riposo che il Biscione non si può permettere, troppo tempo passato all’ombra durante la stagione estiva, mentre gli altri si davano da fare. sicuro dei suoi mezzi, forte della sua fama di cacciatore che incuteva terrore anche oltre i limiti della foresta. Per la sua stessa natura non attira molto la simpatia di chi gli sta intorno, soprattutto con questa capacità letale di far propria ogni battaglia.

UNA CATTIVA FAMA – E’ stato accusato di essere la ragione, la causa del peccato degli umani, costretto a strisciare nell’ombra per non venire schiacciato dagli avversari. Gli uomini, così valorosi ma colpevoli, hanno pagato le loro colpe e il Biscione ne è uscito pulito e vincente, ma odiato da tutti. Per un po’ tutte le prede sulla piazza sono state sue. Ma lentamente il nemico è tornato, quel Diavolo e la sua Signora, così vestiti eleganti con grandi proclami di egemonia sulla foresta. Ma egli non si è lasciato prendere dal panico e ha dimostrato a entrambi di poter vincere davvero tutto quanto era possibile, e di farlo proprio nel momento di massimo splendore degli avversari, forte della corazza avvenuta dopo una muta argentina e degli insegnamenti del ammaestratore portoghese che con il suo flauto ha composto una musica che ha incantato non solo il Biscione ma tutti coloro che gli stavano intorno. E così le note arrembanti della Spagna lo portarono lontano dal povero serpente nerazzurro che si lasciò trascinare dagli eventi.

LA DIGESTIONE DELLA PREDA – Dicono che alcune razze di questa specie passino interi mesi immobili per digerire le laute prede inghiottite in un sol boccone. E in effetti, dopo la gran scorpacciata in un colpo solo di tutte quelle prede, la bestia indomabile sembrava appagata, appesantita e di nuovo gli avversari intorno a lui iniziarono a sembrare più veloci, presenti ed efficaci. La Signora, troppo occupata in Make Up o in lifting per migliorare la propria immagine, non ha mai davvero rappresentato un problema, non appena si presentava con il suo bastone, la sua preoccupazione era più quella di non rovinarsi la ricostruzione delle unghie piuttosto che sferrare un colpo netto sulla testa del nemico. Il Diavolo invece, tanto ben narrato come della stessa famiglia del Biscione, si è inserito in questa parentesi digestiva portando a casa la preda più ghiotta della foresta e lasciando al cugino solo le briciole. Nessuno dopo il povero rettile è riuscito ad alzare la voce fuori dal recinto degli alberi, ma qualcosa stava per cambiare, il clima nella foresta si stava surriscaldando.

IL DENTE AVVELENATO – Dopo l’ennesima stagione passata ad osservare il Biscione ha di nuovo fatto la muta, una nuova pelle,  più giovane, meno forgiata dalle battaglie ma più lesta e pronta all’azione. Lo stesso sguardo è cambiato, il rosso della passione è tornato a farsi vedere nello scintillio che tanto timore incuteva negli occhi dei malcapitati avversari e il dente è tornato ad essere letale. La Signora sembra fare sul serio, ma il Biscione, muovendosi nell’ombra sta arrivando lentamente, per farlo deve decidere se aumentare la potenza della sua corazza o credere nella malleabilità e futuribilità di questo giovane manto. Ora eccolo lì mentre alza la testa mostrando le sue sfumature nerazzurre, la lingua sibillina che si apre in un sorriso riservato solo a un avversario ben preciso: il Diavolo. Una sfida anticipata da continui colpi di scena per un’arma che potrebbe rivelarsi letale come pericolosamente inutile. Una punta avvelenata da mettere sulla propria coda, una carta da giocare nelle prossime battaglie. Nel frattempo, in quella radura che ha già visto migliaia di battaglie ecco di nuovo di fronte i cugini della foresta: il Biscione e il Diavolo, una lotta da “lascia o raddoppia” una sfida che i Nerazzurri non possono lasciare sul campo.