FOCUS – L’ennesimo trofeo nella bacheca di Javier
di Claudio Colombrita
L’Inter funziona, trascinata dalla grinta del suo condottiero Walter Mazzarri, spinta dal grande rendimento di Rodrigo Palacio, sostenuta dalle grandi prestazioni di Esteban Cambiasso, alimentata dalla fantasia di Ricky Alvarez e decollata in seguito al sorprendente rendimento di Jonathan e Nagatomo, una squadra che soddisfa i tifosi alla luce di una stagione come quella passata talmente tribolata da rendere oro colato anche un quarto posto come quello attuale.
Le altre fanno punti che è un piacere, è vero, la rifondazione di una squadra passa anche da una o più stagioni di transizione, si cercano dei punti fermi dai quali ripartire e il tecnico toscano oltre al sempreverde Palacio, ha fatto leva sulla voglia di rivalsa di assoluti campioni come Cambiasso e di giocatori assetati di vendetta sportiva come Alvarez e Jonathan. Mazzarri avrebbe voluto però un Milito in più in attacco, come assoluto punto di riferimento in attacco, ci conta ancora a aspetta il Principe per ottenere quel salto di qualità necessario per volare e vuole ancora Javier Zanetti, come fonte inesauribile di esperienza e di attrazione per i compagni.
Lo abbiamo rivisto lì, in panchina, contro l’Udinese, il Capitano di tante battaglie, a riassaggiare da vicino lo spirito di una partita, Udinese-Inter la avrà giocata non si sa quante volte ma ogni volta con la curiosità e la voglia di chi si approccia per la prima volta ad un prato verde, sempre più fresco e in forma a stupire se stesso e la gente, sempre più veloce nel galoppare quella fascia che ha ormai marchiato nel green il suo nome, Javier Zanetti. Sei mesi e qualche giorno, un tempo lungo ma cortissimo se si pensa alla gravità dell’infortunio patito dal Capitano, alla soglia dei 40 anni, dicevano che quella contro il Palermo sarebbe stata la sua ultima partita con la maglia nerazzurra perchè un infortunio così grave al tendine d’Achille, a quell’età, non è possibile recuperarlo, dicono che il suo eventuale ritorno in campo coinciderà con una passerella perchè ormai non può più avere il passo di un tempo, che giocherà solo alcuni minuti in questa stagione perchè è ormai sulla via del tramonto.
Intanto, il Capitano, si avvicina a Inter-Livorno, che potrebbe essere la partita che lo rivedrà protagonista. Sicuramente per qualche minuto e se la partita dovesse volgere al meglio, ma sei mesi di recupero per un crack del genere rappresentano l’ennesimo trofeo per l’argentino, un titolo ideale da posizionare nella sua ormai colma bacheca, piena di trofei ufficiali e riconoscimenti all’uomo, di soddisfazioni dopo anni tribolati e difficili. Troppo importante la sua presenza nello spogliatoio e in panchina, anche se nonostante il lungo stop questa non è mai mancata.
Rivedere Zanetti affianco di Mazzarri ad urlare e a dare indicazioni quanto o forse più del tecnico toscano non può che rappresentare una soddisfazione per l’intero mondo del calcio, non importa se sarà un ritorno per qualche minuto, per un anno o due, Javier è tornato sul campo e vista la tempra e la storia immensa di quest’uomo, siamo sicuri che dovremo presto alzare l’asticella del nostro livello di stupore.