18 Luglio 2013

FOCUS – Liberi di sognare

Il calciomercato: un regno dove albergano allo stesso tempo facili illusioni e sogni possibili, dove tutti si sentono in dovere e in grado di dire la loro, dove è facile passare in un giorno dallo sconforto più totale ad una fase di eccitazione cosmica, un mondo frenetico dove tutto è possibile e nello stesso tempo impensabile. Certo, il mercato di oggi risente della crisi che investe tutto il Paese, niente più colpi ad effetto e assegni dai tanti zeri, niente più top player che anzi emigrano dai nostri lidi impoverendo sempre più un calcio ormai di serie B, ma questa situazione porta a mettere in campo tutte le proprie risorse, non solo finanziarie, per trovare l’intuizione giusta, la soluzione intrigante, l’effetto sorpresa che lascia senza parole.

Massimo Moratti si è sbilanciato dicendo che il top player può arrivare qualora ci siano le condizioni, frase che ha riacceso speranze ormai sopite, di quei tifosi che troppo presto avevano dato per finito un presidente sempre prodigo e attento per il bene dell’Inter, una frase che vuol dire tutto e niente nello stesso tempo, perchè se per arrivare ad un top player bisogna rinunciare a tanti buoni giocatori o ancora peggio si deve sacrificare parte del materiale pregiato a propria disposizione allora tanto vale rimanere come si è.

C’è un sottile equilibrio nel mercato nerazzurro in questo momento, l’asticella potrebbe andare verso l’alto con l’ingresso di Thohir, che porterebbe entusiasmo, una ventata di capitali freschi per ultimare la squadra e perchè no in regalo un nome che esalti i tifosi, o rimanere stabile con ancora uno due acquisti per puntellare una rosa comunque di livello.

Il tifoso che sente il nome di Fabregas di certo reagisce in modo ben diverso se sente il nome di Wellington, con tutto il rispetto per quest’ultimo, e la spiegazione è semplice: i tifosi non sanno aspettare, non vogliono aspettare e certo un nome pronto e già di caratura internazionale non ha lo stesso effetto di un giovane dalle belle prospettive e che magari potrebbe diventare nel lungo termine un campione.

Il giovane affascina, il campione rassicura, il nuovo spaventa, il vecchio è sicuro, eppure il mercato del futuro è con i giovani e per i giovani, investire su un talento a basso costo per farlo crescere e rivenderlo al miglior offerente, facendo lievitare il prezzo, qui viene fuori il bravo operatore di mercato, l’osservatore astuto, la società con la migliore struttura.

L’Inter ha deciso di spendere comunque tanto per esempio per Icardi e Belfodil, ma conta di farli crescere per tenerseli stretti per il prossimo decennio o per rivenderli al triplo, di certo è una scommessa continua, che, coinvolge tutti i reparti, dall’attacco con i due ex Samp e Parma, al centrocampo con Kovacic, in difesa con Juan Jesus, gente fresca e motivata che può rappresentare il trampolino di lancio per la nuova Inter.

Il campione ora, forse non avrebbe senso, meglio irrobustire ogni reparto per avere due giocatori per ruolo, meglio tanti buoni giocatori o futuri campioni che un unico top player che lasci sguarnita qualche zona del campo, è vero il campione regala garanzia anche in termine di personalità ma i tifosi e la società devono avere pazienza e fiducia in questi giovani e nel loro sviluppo, anche in termini caratteriali, solo così ci sarà quella comunione di intenti che fa grande un ambiente.

E se poi arrivasse anche Thohir…