FOCUS – L’Inter e i talenti di Eredivisie: ritratti di un mercato possibile
Pare che l'Inter abbia drizzato le antenne dello scouting in direzione Eredivisie: ecco dunque che ne abbiamo approfittato per presentare una descrizione dei talenti accostati al Biscione in questa sessione di mercatoIl calciomercato non è ancora entrato nel vivo – com’è logico che sia, essendo appena l’alba di giugno e visto che devono avere luogo sia gli Europei sia la Copa América del Centenario che potrebbero abbassare o diminuire drasticamente le valutazioni dei giocatori – tuttavia diversi media (nostrani e non) hanno già accostato il nome dell’Inter a tanti, tanti calciatori diversi. Rispetto agli anni passati, anche in maniera moderatamente sorprendente per i tifosi nerazzurri appassionati di calcio olandese, non pochi dei presunti obiettivi di mercato del Biscione provengono dai verdi prati di Eredivisie e dunque ho biecamente approfittato dell’occasione per divertirmi un po’ e invitare a dissertare con me sul tema il mio abituale compagno di merende oranje su Twitter: Hendrick van der Decken.
Tanti già lo conoscono e, per chi non lo sapesse, riassumo brevemente il “curriculum” del nostro Olandese Volante (è proprio il caso di dirlo) del tifo nerazzurro online: Hendrick è italiano e vive appunto in Olanda, dalle parti di Nimega (Nijmegen, in lingua neerlandese. Patria del NEC – lo specifico ché lui ci tiene). Ovviamente appassionatissimo di pallone, è un profondo conoscitore di calcio – specialmente italiano e olandese, ça va sans dire, ma mica solo quelli – e collabora con DopolavoroInter.com, uno dei blog nerazzurri più noti del web, del quale sfrutta a cadenza irregolare le colonne per scrivere anche dei talenti oranje che più lo colpiscono (e non necessariamente in ottica di mercato nerazzurro).
Tanti tifosi della Beneamata che frequentano Twitter hanno imparato a conoscere Hendrick e a stalkerarlo bonariamente chiedendogli qualsivoglia tipo di parere sui calciatori che provengono dall’Olanda e che vengono accostati al mercato dell’Inter (o per discutere tendenzialmente di tattica, un’altra delle passioni del nostro infiltrato in terra di Gheldria). Visto l’exploit di accostamenti di calciomercato con l’Eredivisie a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, abbiamo pensato di risparmiare a chiunque fosse interessato la fatica di chiedere scouting reports vari, provando a prevenire tante delle possibili questioni in merito.
Andiamo a cominciare.
GC:
Prima di tutto tengo a ringraziarti, carissimo Hendrick, per la disponibilità che mi hai dato in questo “progettino” di scoperta dei talenti di estrazione olandese che stanno venendo accostati all’Inter in quest’ultimo periodo. Posto che si è ormai superata la decina di nomi, si può legittimamente ipotizzare che l’Eredivisie – o chi ne è uscito da poco – sia effettivamente un mercato che il Biscione sta sondando (cosa anche logica dato il valore medio dei giocatori prodotti dalla lega a fronte dei prezzi tendenzialmente minori rispetto a Premier League, Bundesliga, eccetera. Un mercato più consono all’Inter attuale, direi), dunque perché non approfondire?
HvdD:
Grazie Giorgio, e provo a risponderti per quel che ho visto dei giocatori e per quel (poco) che posso capirne da semplice tifoso appassionato di calcio che segue da vicino il campionato e i giocatori del posto dove vive.
Innanzitutto una premessa che vale per tutti i profili e i nomi che si sono fatti (e che secondo me vale per moltissimi giocatori anche non olandesi): giocare in serie A per uno straniero può essere molto complicato. Per un olandese forse anche un po’ di più. È sempre difficile stabilire se un giocatore possa far bene o male in anticipo (a meno che non abbia le stimmate del fuoriclasse), e le valutazioni si possono dare vedendo quello che fanno adesso e facendone un po’ la tara, arrivando a una valutazione di compromesso che solo il campo potrà confermare o smentire.
È evidente che proprio lì sta l’abilità dello scouting e per quanto poi si possa discutere della gestione dei giovani talenti scoperti negli ultimi anni dalla società nerazzurra, bisogna dire che raramente hanno sbagliato a valutare il giocatore giovane.
GC:
Inizierei dal profilo del giocatore su cui s’è insistito di più, il classe ’95 Tonny Vilhena. Ho già dato una mano al sempre ottimo Sciabolata Morbida a tracciare un profilo del ragazzo (il pezzo si trova qui) ma in quel contesto lo immaginammo in un’ottica milanista mentre qui si parla esclusivamente di Inter e il suo approdo ad Appiano Gentile sembra quasi cosa fatta. Qual è il tuo parere sul centrocampista del Feyenoord? Farebbe al caso nerazzurro?
HvdD:
Parliamo di Tonny Vilhena: Campione d’Europa U17 quattro anni fa, esordio nel Feyenoord di Koeman a 18 anni neanche compiuti, fa seguire la sua prima eccellente stagione (lui e JP Boëtius vere rivelazioni dei Rotterdammers di Pellè e Clasie) a due stagioni di transizione, specialmente la penultima dove si rifiuta di firmare il contratto e finisce spesso in panca. Quest’anno van Bronckhorst lo mette come nervo pulsante del centrocampo biancorosso e lui lo ripaga con una stagione veramente ottima. U21 titolare, adesso anche chiamato da Blind per la nazionale maggiore, è un centrocampista interno che però sa fare un po’ tutto, dall’interdizione alla regia, dagli inserimenti ai calci piazzati. Mancino, ma non monopiede, è il classico centrocampista olandese costruito dalle giovanili per coprire più ruoli. Dovessi dargli un identikit di un giocatore del nostro campionato direi Nainggolan (con le dovute, enormi, proporzioni).
Può servire all’Inter? Può servire per quanto lo possa un giocatore di 21 anni che potenzialmente può diventare un top del ruolo (non ho dubbi su questo) ma che di certo deve fare ancora il suo lungo cammino. Se gestito bene, e se lui ci metterà la testa giusta, cosa che non è purtroppo scontata, allora nel giro di un paio di stagioni avremo in casa probabilmente il profilo che è mancato tanto all’Inter 2015/16.
GC:
Sono sulla tua stessa lunghezza d’onda relativamente a Vilhena. La sua duttilità tattica è più che ragguardevole e il fatto che possa fare l’esterno offensivo su entrambe le corsie – oltre a poter giocare dovunque in mezzo – ne fanno un elemento potenzialmente preziosissimo, che offrirebbe tantissime soluzioni alla panchina nerazzurra. Inoltre in rosa non c’è un centrocampista col suo senso del gol o le sue capacità di inserimento senza palla (a mio modo di vedere le qualità più speciali che ha in questo momento Vilhena), per cui sarebbe un profilo sostanzialmente unico nel panorama del Biscione e, a mio modo di vedere, fondamentale – sempre parlando di potenzialità. Per tutto l’anno s’è parlato di un’Inter con poca personalità: anche da questo punto di vista, il giovane Tonny sarebbe una bella iniezione di ginseng concentrato, tanto dall’inizio quanto a partita in corso.
Proviamo però a parlare di un altro giocatore, adesso, un giocatore che è già stato spesso e volentieri accostato ai nerazzurri: parlo di Gregory van der Wiel, terzino destro ex Ajax attualmente in forza al PSG e apparentemente più in orbita Roma che Inter.
Su di lui ho paradossalmente più perplessità rispetto a Vilhena nonostante van der Wiel sia infinitamente più esperto del connazionale. Il numero 23 del Paris, infatti, è nato come next big thing della difesa oranje ma credo che il suo sviluppo si sia sostanzialmente arenato dalle parti del 2011 o del 2012, senza che il buon Gregory riuscisse a sviluppare del tutto il suo potenziale. Ovviamente non è un giocatore vecchio né finito o bollito ma non è nemmeno il fenomeno che ogni tanto Raiola ha dipinto per amor di interesse: van der Wiel è un buon mestierante dal destro discreto, dall’ottimo passo ma dalle non sempre limpide letture difensive (e più di una lacuna tattica sia in fase di spinta che in ripiegamento che, in Italia, dovrebbe provvedere a colmare il prima possibile se vuole sopravvivere al “salto”). Per come la vedo io, se si vuole cercare un terzino destro per fare un deciso passo avanti, “Gregoryvan” non è l’uomo giusto.
HvdD:
Sono d’accordo. Certo è che van der Wiel avendo 27 anni e un’esperienza ormai pluriennale ad alto livello nel PSG, rimane un’opzione – poiché a parametro zero – difficile da scartare a priori in epoche di ristrettezze economiche e parametri UEFA, e infatti leggo qui nei Paesi Bassi che ci sarebbero anche Milan e Juve interessate (anche se poi mi piacerebbe capire se non sia Raiola che lo stia offrendo in giro).
Se parliamo di terzini destri, tra i nomi che ho letto associati a un interessamento dei nerazzurri sarebbe forse più stimolante quello di Daryl Janmaat, appena retrocesso col Newcastle dalla Premier alla Championship. Quand’era al Feyenoord era una mia “fissa” e sono ancora convinto che nell’Inter di Mazzarri avrebbe fatto più che bene. Invece lassù nel Tyne, per quel che ho visto nei suoi due anni in EPL, mi sembra non abbia reso secondo le aspettative. Anche lui 27enne, anche lui ora con un’esperienza più ampia di quella che aveva in Olanda, seppur per altri motivi mi sento di dire che anche spendere per Janmmat sarebbe un bel rischio e in fondo non sono poi così certo che sarebbe un grande miglioramento per la nostra fascia destra. Mi è sempre piaciuto, questo senz’altro, e quindi potrei sempre propendere per la scommessa ma insomma, preferirei ci fosse un’alternativa un po’ più solida e meno rischiosa…
GC:
Anche a me Janmaat piaceva parecchio al Feyenoord e in effetti non si può dire che sia stato trascendentale al Newcastle. Forse non tra i peggiori dell’ultimo biennio ma nemmeno il Wijnaldum che – nonostante tutto – riesce a dimostrare il suo valore anche in un contesto che tocca picchi di rendimento negativi imbarazzanti. Condivido dunque i tuoi dubbi sul terzino olandese e, forse, tra lui e van der Wiel, sceglierei quest’ultimo. Però, ti do ragione ancora una volta, se si cerca un giocatore che possa alzare il livello, è difficile pensare che questi elementi possano aiutare la causa in quanto sono da ricostruire psicologicamente prima ancora che da istruire tatticamente: uno arriva da una retrocessione traumatica e da due anni poco brillanti, l’altro è diventato sostanzialmente la riserva di Aurier nonostante le intemperanze dell’ivoriano… Non proprio situazioni semplici.
Rimanendo in ambito di profili che hanno un vissuto recente complesso, arrivo a nominarti Karim Rekik, reduce da un’esperienza che definirei semitragica all’Olympique Marsiglia. Anche lui accostato all’Inter come potenziale sostituto low cost di Murillo, è un difensore centrale dalla fisicità preponderante, direi, ma non è mai stato tra i miei pallini.
Due anni fa ha disputato una bella stagione col PSV poi Campione d’Olanda ma, francamente, non mi sembra abbia i requisiti per poter diventare un top del ruolo. Onestamente non mi ha mai convinto, nemmeno nei suoi momenti migliori: diligente, stilisticamente essenziale e forte di testa ma spesso disattento, poco abile nell’improvvisazione, a tratti un po’ troppo irruente e non proprio un fenomeno col pallone tra i piedi. Non so se hai un’idea diversa su di lui.
HvdD:
Rekik l’ho visto viaggiare troppo facilmente da picchi clamorosamente positivi a disastri pazzeschi, però parliamo di un ventunenne (e sappiamo quanto l’età conti in un difensore) che ha già girato in Championship, ha vinto col PSV e ha fatto un anno seppur pessimo con l’Olympique, squadra e ambiente che non mi sembrano il contesto migliore per emergere in questo momento. In ogni caso la stagione appena conclusa rappresenta per Rekik un’esperienza che se saprà mettere a frutto gli servirà molto. Credo che abbia ancora ottime possibilità di emergere e trasformarsi in qualcosa di più di una versione sbiadita di Juan Jesus. Però anche in questo caso sarebbe totalmente un acquisto di prospettiva e scommessa, se l’Inter dovesse davvero prenderlo. La sensazione che ho è che nel caso Murillo vada via Jeffrey Bruma è la prima scelta per rimpiazzarlo, e tutto sommato se guardo ai due ultimi campionati non posso dire che non sia una scelta molto promettente.
GC:
Una nota a margine per chiudere il discorso su Rekik: l’età è dalla sua e non si discute ma se prendi in squadra un ’94 (tra l’altro di dicembre) poi però lo devi far giocare, non puoi relegarlo in panchina per mesi tra una presenza e l’altra. Siamo sicuri che all’Inter succederebbe? Ho proprio paura che questa sia una domanda retorica.
Ma torniamo a noi. Quel che voglio sapere è: Bruma ti convince?
HvdD:
Ma infatti credo che l’acquisto di un under 23 da parte dell’Inter dovrebbe avvenire solo in modalità Kovačić o Brozović che dir si voglia: qualcuno che convinca abbastanza da farlo giocare titolare o almeno che entri costantemente nelle rotazioni (che poi sfondi o si riveli non all’altezza fa parte dei rischi del mestiere). Rekik mi sembra lontano da quel livello, per quel che mi sembra di capire.
Bruma: ha fatto una crescita notevolissima e le ultime due stagioni l’hanno definitivamente messo in luce come difensore forte e affidabile. Certo, non bello da vedere, però veloce nonostante la stazza, ottimo posizionamento, rude il giusto, ma piedi non orrendi. Le due partite contro l’Atlético e anche quella persa contro l’Ajax in casa, nonostante la sconfitta, mi hanno dato l’idea di un giocatore che ha coscienza dei suoi mezzi e che sa tirar fuori il meglio quando conta, dote rara. In più, alla fine, ha “solo” 25 anni e già una buona esperienza sia nei club che in Nazionale. Insomma, se proprio devi rischiare su un difensore lontano dai prezzi assurdi che sono girati la scorsa estate, Bruma è una scommessa calcolata. Non credo che vi sia qualcuno che l’abbia visto giocare più volte negli ultimi due anni che pensi non sia un acquisto da fare.
De Vrij arrivò alla Lazio, giocò le prime tre partite da incubo e poi divenne uno dei migliori difensore della A nella stagione 2014/15. Mi aspetto da Bruma una percorso del genere, o almeno lo spero. Personalmente parlando, il mio “pallino” tra i difensori che giocano nell’Eredivisie è Veltman dell’Ajax, anche lui accostato vagamente ai nerazzurri, ma alla fine Bruma è forse più velocemente adattabile al nostro calcio, almeno nell’immediato.
GC:
Bruma è un bel cagnaccio, come si diceva una volta. Penso anche io che sia cresciuto bene dopo un inizio troppo spesso traumatico; gli va reso particolarmente merito di tutto ciò considerando che è un difensore che si è costruito moltissimo e che ha lavorato tantissimo su di sé, visto che non è stato benedetto dal talento come – appunto – un Veltman (che fa impazzire anche me).
Il centrale dell’Ajax, resto, ha tutto per diventare un riferimento assoluto per gli altri difensori centrali: dal QI calcistico al piede degno di un (bravo) centrocampista passando per la bravura nel gioco aereo, la capacità di leggere correttamente le situazioni tattiche che si trova davanti e l’abilità in marcatura. Chiunque lo prenda fa un affare, questo è poco ma sicuro. Tuttavia è già diverso tempo che il suo nome è stato sdoganato in tutta Europa e non posso né voglio credere al fatto che non interessi nessun altro club importante. Bruma, come hai già ricordato tu, dovrebbe costare meno del connazionale e inoltre è più grande di Veltman (ma è tutto tranne che vecchio).
HvdD:
Sono certo che Veltman finirò per approdare in un club importante. Anche quest’anno è stato il miglior difensore del campionato per rendimento, e poi ha avuto questo prolungato e “scioccante” utilizzo da terzino destro nel quale – per quanto da adattato – ha mostrato quanto meno una duttilità notevole, giocando abbastanza bene seppur con i limiti di un ruolo evidentemente non suo. Il vero, unico, limite di Veltman è secondo me la capacità di difensore puro che non è ancora al livello necessario per essere un top.
Come mi dicono sempre i miei amici olandesi con i quali parlo di calcio: «Se Veltman si fa un paio d’anni in Italia diventa uno dei più forti in circolazione in assoluto». Di sicuro c’è che se serve un difensore che faccia partire la manovra da dietro, Veltman ne ha pochi migliori di lui in questo fondamentale. E non sto limitando il paragone ai soli Paesi Bassi.
GC:
Penso di capire cosa intendono i tuoi amici olandesi: a Veltman manca un po’ quel “mestiere” da difensore rude della scuola italiana (ma non solo), quella capacità anche un filo da furbastro di destreggiarsi in situazioni ai limiti del regolamento… diciamo che gli manca ancora un po’ di pelo sullo stomaco. E in effetti, per adesso, è un giocatore che ama colpire in punta di fioretto e deve smaliziarsi un po’ per diventare ancora più efficace. Il contrario preciso di Bruma, che bada molto alla sostanza e poco, pochissimo all’estetica, per tornare a bomba.
A proposito di ritorni a bomba, che ne pensi di El Ghazi, tornato di moda sui giornali italiani ma – stavolta – in ottica Inter invece che Milan?
Io penso che al ragazzo farebbe non bene ma benissimo almeno un altro anno all’AmsterdamArenA perché non lo vedo pronto al grande salto, proprio a livello di personalità (senza contare che in questa stagione ha dato sia il meglio che il peggio in assoluto della sua per ora breve carriera, segno che proprio bene tutto l’anno non è stato). Per certi versi, mi pare un po’ la stessa situazione di Kishna della scorsa stagione solo che il giovane Anwar mi pare più saggio dell’ex compagno di squadra (attualmente disperso dalle parti della Lazio, ricordiamo) e mi auguro proprio che non si faccia fagocitare dalle sirene di mercato verso l’estero perché non credo che, andandosene, possa fare il bene suo né quello del suo nuovo club (in questo caso l’Inter). Poi posso sbagliarmi, è ovvio, ma questa è la sensazione al momento.
Se poi dobbiamo invece parlare di solo dati tecnici e lasciar perdere il contesto generale per un momento, il discorso diventa molto più solare perché El Ghazi è un talento vero, con una solidissima base di fondamentali ed enormi margini di miglioramento. È un esterno alto, agisce preferibilmente da destra (quello è anche il suo piede), ha un dribbling efficace e un piede delicato ma deciso sia nel tiro che nel cross. È ancora un po’ troppo scolastico nei movimenti senza palla a difesa schierata, ragione per cui per ora risulta più decisivo in contropiede che non nelle azioni ragionate, a mio parere, ma non è un difetto che non si possa ridurre o eliminare proprio.
HvdD:
Ne ho scritto ampiamente qui, e non posso che ribadirne il contenuto: tu hai perfettamente ragione ad auspicare un altro anno di permanenza ad Amsterdam per questo ragazzo, ma il problema è che se conferma le sue doti andando in crescita nella stagione che verrà, diventerà impossibile per l’Inter prenderlo. Il modello di riferimento, se parliamo di El Ghazi, è Depay. Certo, il giocatore del Manchester United ha decisamente più numeri, ma El Ghazi ha tutto per poter arrivare vicino a quel livello. E se ci riesce, purtroppo credo che l’Inter non avrebbe più i mezzi per prenderlo. Anche in questo caso parliamo di una scommessa da fare ora, sapendo che potresti anche perderla. Ma non mi sentirò mai di criticare un club che punta su un giovane talento cercando di anticipare la concorrenza. Sono uno di quelli che pensa che l’Inter abbia fatto non bene ma benissimo ad acquistare a suo tempo Luc Castaignos: come ci insegna quella vicenda, se per caso la scommessa tecnica non è vinta, con questo tipo di acquisti no perderai mai la scommessa economica. E di questi tempi, all’Inter è un fattore che conta.
GC:
In ottica di club hai senz’altro ragione tu. Però in queste situazioni io mi trovo sempre più o meno consapevolmente dalla parte del ragazzo nonostante la mia squadra del cuore sia coinvolta, quindi ho ragionato più pensando a El Ghazi che non all’Inter (che, invece, dovrebbe comportarsi proprio come dici tu).
Rimanendo sull’Ajax, invece, proviamo a ragionare su Milik (che è polacco ma si sta formando in Eredivisie da qualche stagione), che è invece prontissimo, secondo me, al grande salto in una realtà più probante di quella ajacide. In questo caso, faccio completamente mio il tuo discorso sul muoversi prima degli altri e penso che questo sia il caso del giovane Arek, perché lasciarlo ad Amsterdam un altro anno è il modo migliore per trovarselo con un prezzo attorno ai 30 milioni nel 2017, magari dopo una stagione da 35 gol. È anche vero che l’Inter non ha problemi di prime punte, stando all’attuale situazione della rosa, ma se le cose dovessero cambiare il centravanti dell’Ajax sarebbe una gran bella presa, per me. Inoltre non è detto che sia incompatibile con Icardi, considerando che in Nazionale deve coesistere con un certo Lewandowski…
HvdD:
Rovescio il discorso un po’ provocatoriamente: varrà davvero 30 milioni tra un anno? Ora, non sono nessuno per dire che tutto ciò che fior di professionisti pensano di Milik vedendolo sia sbagliato. Ma questo ragazzo, che ha di certo dei fondamentali buonissimi ed è molto, molto bello da vedere giocare, ha anche dei vuoti di intensità per me incompatibili con le caratteristiche del campione o futuro tale che tantissimi gli attribuiscono. Rimanendo ad una comparazione storica nel campionato olandese, per ciò che certi paragoni possono vaere, Milik non si avvicina minimamente a vene realizzative non dico di giocatori come Ibrahimović, Suárez e Bony, che hanno segnato a raffica senza soluzione di continuità nella loro esperienza nei Paesi Bassi, ma è lontano anche da giocatori come Bas Dost e Finnbogason ce vedevano la porta molto, ma molto meglio di lui. Ciò che voglio dire è che probabilmente hanno ragione tutti gli altri e torto io, e il buon Arek lo vedremo nella lista dei top player tra due o tre stagioni, ma che se lo prendi per rimpiazzare un ventitreenne argentino che va in doppia cifra da due stagioni giocando di certo non nelle migliori Inter della storia, non ti arrabbiare poi se rimani molto, molto deluso nel vedere che il polacco è ancora ben lontano da quel livello.
GC:
Il dubbio è legittimo e ho sparato 30 milioni nel caso del worst case scenario (più realistico che vada via per una cifra attorno ai 20/25) ma i suoi numeri in proiezione dicono che 35 gol in una stagione – per gli standard olandesi – sono nelle sue corde. Quest’anno gli ho visto fare grossi passi avanti a livello di senso del gol e posso anche dirti che erano ormai anni che una prima punta ajacide non faceva registrare cifre simili alle sue dell’ultimo biennio a livello realizzativo. Va capito se col nuovo allenatore biancorosso le cose procederanno spedite per Milik (a meno che non venga ceduto già quest’estate) e che tipo di sistema adotterà l’Ajax ma sono abbastanza certo che chiunque si siederà sulla panchina dell’AmsterdamArenA ricomincerà da alcuni capisaldi tra i quali c’è il polacco.
Se poi parliamo di erede di Icardi fatto e finito è ovvio che non lo è, non fosse altro per esperienza. Io penso che lui sia un giocatore pronto per un’esperienza più qualificante dell’Eredivisie ma questo non significa che possa essere un realizzatore spietato da subito in un contesto come quello della Serie A perché comunque avrebbe bisogno di un periodo di adattamento fisiologico (inoltre non è un “prodotto finito”, gli manca ancora un pezzo per quello). Però ritengo che sia un investimento destinato a pagare se non nel breve, perlomeno nel medio termine perché vedo in lui tutte le caratteristiche di una prima punta modernissima (oltre che esteticamente appagante). Posso chiaramente sbagliare io come tutti gli altri che gli prospettano un avvenire dorato – io ero certissimo del valore di Finnbogason, per esempio, che invece sta faticando enormemente – però sarei veramente sorpreso di vederlo fallire.
Per il resto, siamo d’accordissimo che il centravanti è l’unico ruolo in cui l’Inter non è coperta, di più: Icardi non dobbiamo difenderlo noi perché è manifesto quanto l’argentino possa essere letale nonostante una manovra che non si può proprio dire che lo aiuti e sono l’ultimo sul pianeta che vorrebbe privarsene prima di aver raggiunto qualche risultato con Maurito in squadra. Poi se ne può discutere, ma penso che l’attuale capitano dell’Inter abbia le stimmate del Grande Realizzatore™ molto più del suo omologo polacco ajacide, che inquadrò più in un contesto di attaccanti di manovra quasi più abili a giocare con la squadra che non a fare gol, tipo Kalinić (per fare un nome).
Diciamo che, peccando d’ingordigia, mi piacerebbe vedere Milik con Icardi molto più di Milik al posto di Icardi, ecco, questo di sicuro. Ma senza dubbio il buon Arek mi sembra un buon investimento a prescindere (non per forza per la sola Inter).
HvdD:
Ecco, già messa così mi trova più d’accordo. Però dubito che l’Inter sia nella condizione in questo momento di spendere cifre importanti per uno che farebbe molta panchina, almeno nell’immediato. Vale per lui come varrebbe eventualmente per l’altro nome che ho letto legato ad un interessamento dei nerazzurri, Vincent Janssen, autentica rivelazione del campionato con i suoi 27 gol e il titolo di capocannoniere preso sbucando dal nulla dell’Eerste Divisie. Ti piace?
GC:
Ecco una domanda apparentemente semplice a cui però non so se sono in grado di rispondere fino in fondo. Mi viene da dire che sì, Janssen mi piace e non poco: ha segnato in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi (cit.), come fa a non piacere a un appassionato di voetbal olandese? Tuttavia credo anche che il ragazzo ha ancora troppa poca “storia” alle sue spalle perché si possa capire se è stato un one hit wonder (come gli americani chiamano gli artisti musicali capaci di scrivere un solo ma enorme successo in carriera) oppure è un giocatore di sostanza. A me pare uno forte sul serio; se mi si puntasse la pistola alla tempia e mi si chiedesse se è bravo o no con l’obbligo di rispondere pena la morte, chiuderei gli occhi e direi che è un giocatore valido. Senza dubbio ha fatto vedere cos’è in grado di fare al suo meglio, va capito se questo meglio è uno stato di grazia ultraterreno che l’ha toccato stavolta o se può durare.
Penso che prima di vederlo fuori dall’Eredivisie servirà ancora almeno una stagione (meglio due, con passaggio in un top club oranje incluso preferibilmente) di rodaggio, insomma. Io non lo prenderei, seppure sia consapevole che se si confermasse potrei pagarlo quasi 20 milioni tra un anno – rispetto agli otto/nove che costa adesso.
HvdD:
Ma certo, il ragionamento da fare è esattamente quello. A me infatti lascia perplessa la voce per la quale su Janssen si possano fiondare dei club come l’Inter. Chiaro che a mio parere ogni club di un certo livello tiene i radar sempre bene accesi su certi campionati, ed il capocannoniere dell’Eredivisie viene monitorato quasi “di default”. Ma da lì a dire che un club come l’Inter (ma potrei dire anche il Milan, o la Roma, o un club inglese di medio-alta classifica, il discorso non cambia) ha voglia di spendere una cifra superiore ai 10 M di € per un ragazzo di 22 anni che forse ha ballato una sola stagione, beh mi sembra azzardato, a meno che le relazioni degli osservatori siano state così buone da convincere il club a correre il rischio. Certo è che questo ragazzo quest’anno, un po’ come è capitato a Vardy, avrebbe potuto giocare bendato e segnare lo stesso. Al di là dell’anno di grazia, una qualità però è certa: sa sempre trovarsi al posto giusto al momento giusto, qualità che nel caso di monumenti del calcio come Paolo Rossi (ma anche Inzaghi) hanno fatto al differenza tra una carriera normale e una da leggenda. Staremo a vedere che succederà: il mio pronostico è che se Milik andrà via dall’Ajax, Janssen prenderà il suo posto.
E se non è Janssen, il sostiuto potrebbe essere l’altro centravanti che si è messo in luce quest’anno qui in Olanda, e mi riferisco a Sébastien Haller, il francese dell’Utrecht, anche lui oggetto di rumors nerazzurri. L’hai seguito?
GC:
Sono stato più attento a lui lo scorso anno mentre in questa stagione l’ho seguito bene solo qualche giorno fa perché il suo Utrecht si stava giocando l’accesso ai preliminari di Europa League e ho spostato la mia lente su di lui, fra gli altri. È un bel giocatore sulla carta, non gli manca niente da quel punto di vista. Ha però un rendimento ancora abbastanza altalenante, con alcune giornate in cui sembra poter fare tutto da solo e buttare dentro qualunque cosa gli rotoli vicino, e altre in cui sembra invece un corpo estraneo. I suoi numeri sono notevoli, non si può negare, tuttavia penso abbia bisogno almeno una stagione di consolidamento in un club olandese di prima fascia prima di poter capire quanto valga realmente.
Non so come si potrebbe ambientare in Italia e l’unica cosa che mi sento di dire è che lo vedo in una realtà come quella del Sassuolo, dell’Atalanta o del Bologna… Onestamente non credo che possa ambire a una maglia da titolare in un top club di Serie A, al momento. Tanto meno nell’Inter. Penso che – con Janssen – sia il più criptico tra i prospetti che stiamo esaminando.
HvdD:
Ha dei movimenti ottimi, da punta che – come si suol dire – fa reparto da solo. L’incidenza però che ha sulla partita, e quindi l’efficacia di questo atleta, è a mio parere ancora limitata. Come dici tu, solo un transito in una realtà medio-piccola fuori dall’Olanda o alternativamente un trasferimento in una delle tre big oranje ci potrà dire quanto vale davvero.
GC:
Adesso veniamo a quello che, per me, è il dolce – che logicamente ho tenuto per ultimo. Io ammetto subito che non sono equilibrato su questo giocatore, non lo sono mai stato. Prima di sdilinquirmi sul buon Jordy, però, vorrei sentire tu cosa ne pensi (anche se ammetto di star barando perché so che appartieni al #TeamClasie esattamente quanto me. La verità è che sei ospite e quindi ti faccio andar prima per educazione perché se cominciassi io poi non mi fermerei più e sarebbe estremamente scortese).
Mi permetto solo di dire che, quest’anno, al Southampton del suo mentore Koeman, non ha giocato così tanto come mi sarei aspettato… Anzi. Dunque non mi sembra un irrinunciabile per i Saints, allo stato attuale delle cose (pur rimanendo virtualmente inarrivabile per l’Inter, sia chiaro, soprattutto per ragioni economiche).
HvdD:
Da dove cominciamo? Diciamolo ancora una volta: qui si spacciano opinioni personali da semplici appassionati e il calcio poi è bello proprio perché ogni tifoso ha la sua convinzione che molto spesso non potrà mai essere valutata alla prova dei fatti. Detto questo, ho visto giocare Clasie al Feyenoord decine di partite, ed è su quello che ritengo egli essere il tipo di giocatore che a noi è mancato, e probabilmente manca tuttora. In fondo, qual è una delle maggiori critiche (spesso assolutamente fondate) portate all’Inter delle ultime stagioni? Quella di avere in Medel un corridore instancabile e un giocatore dalla feroce abnegazione spesso però non sufficiente a far fluire la manovra come deve in quella zona del campo. Pur riconoscendo che Gary Medel ha però giocato a centrocampo molto bene nelle ultime 7-8 gare della stagione, continuo a pensare che in quel ruolo una squadra con ambizioni debba valere un giocatore più completo del cileno. Un giocatore che possa coniugare una certa abilità nel giocare la palla quasi da regista, al recuperare palloni dando l’equilibrio necessario. Jordy Clasie al Feyenoord era questo, e per quanto molti possano avere dei dubbi (legittimi) sulla competitività del campionato olandese, ci sono alcuni aspetti caratteriali che “fanno curriculum”, tipo quello di essere il capitano dei Rotterdammers. Non fai il capitano del Feyenoord (ma anche dell’Ajax) se non hai qualità temperamentali e caratteriali di livello superiore. Jordy Clasie ai miei occhi era l’evoluzione propositiva di un Gary Medel, con qualche pallone recuperato in meno, ovviamente, ma più giocate nei piedi decisive per far partire la manovra offensiva in un certo modo, unite a un numero costante di assist a stagione.
Che è successo a Southampton? Innanzitutto l’ambientamento, e poi un lungo infortunio ad inizio stagione ce l’ha tagliato fuori dai giochi da inizio agosto a fine ottobre. Quando si è ristabilito la squadra aveva un suo equilibrio e sappiamo bene che cambiare le gerarchie diventa molto più difficile. Nonostante queste difficoltà Clasie porta via una stagione da 22 presenze in campionato di cui 20 da titolare. Certo, la qualità delle prestazioni non può sicuramente soddisfare il giocatore prima di chiunque altro, perché, come detto, ha un carattere molto forte e orgoglioso. Mio parere personale: non solo il Southampton non pensa di venderlo, ma Clasie, proprio per quanto appena detto, difficilmente vorrà andarsene senza aver dimostrato il suo valore. Se poi dovesse cambiare idea e davvero all’Inter stanno pensando a lui, beh, sarei molto, molto, molto contento.
In ogni caso, un acquisto del genere mi diventa davvero difficile prospettarlo senza una cessione di uno tra Medel e Kondogbia. Clasie non verrebbe all’Inter per fare la seconda scelta, questo è ovvio.
Però, caro Giorgio, il dessert sarebbe delizioso se al nome di Clasie aggiungessi quello della autentica rivelazione della stagione dell’Ajax: un centrocampista davvero completo che a soli 19 anni fa davvero brillare gli occhi di chi lo guarda giocare, e non per niente il suo nome è stato accostato all’Inter e ad un’altra ventina di squadre, credo, l’ultima delle quali niente meno che il Manchester City su esplicita richiesta di Guardiola (almeno così hanno riportato alcuni media olandesi): Riechedly Bazoer.
GC:
Bazoer ha tutte le stimmate del predestinato, sic et simpliciter. Fermo restando che il tuo discorso sui rischi da prendere assicurandosi un giocatore giovane ma potenzialmente al top prima delle concorrenti col rischio però di più di non vederne il pieno potenziale raggiunto vale sempre, io sul buon Riechedly sono in controtendenza e non lo comprerei. Mi spiego meglio.
Essendo il suo potenziale niente meno che assoluto, credo che avrà bisogno di più tempo rispetto a un giocatore più limitato per svilupparlo nella sua interezza e credo che questo possa avvenire solo in un contesto adeguato, dove la sua titolarità non sia in discussione. Ho già letto fin troppe volte meraviglie eccessive sul suo conto che lo dipingono già adesso come un fenomeno assoluto: non dico che non sia vero ma questi ritratti mi fanno pensare che si stia guardando troppo il dito e troppo poco la luna, dimenticando spesso la sua età e l’equilibrio che serve a un calciatore giovane per potersi esprimere al meglio e, in definitiva, crescere. Forse sono troppo protettivo nei suoi confronti ma lo vedo carico già da un anno di fin troppe aspettative e un trasferimento in un top club potrebbe schiacciarlo nonostante il ragazzo abbia una personalità coriacea (e questo mi dispiacerebbe immensamente). Il City potrebbe essere una soluzione tutto sommato indovinata grazie alla presenza di Guardiola, a cui non interessa assolutamente niente della carta d’identità dei giocatori, mentre invece non c’è bisogno che io ti dica quanto l’Inter – nel nostro caso – non sia la prospettiva ideale per Bazoer (purtroppo). Tuttavia penso che solo nell’ambito olandese (forse anche in quello tedesco o spagnolo ma non ovunque) ci sia quell’attenzione all’apprendimento dei giocatori di cui l’ajacide ha ancora bisogno, a mio modo di vedere e – parlando dal suo punto di vista – non lo sposterei, se non in un Borussia Dortmund, un Mönchengladbach, un Bayer Leverkusen del caso… Forse anche un Siviglia, un Villarreal o un Lione – ma non ne sono così certo. Ripeto, non è che non sia pronto, lo è sia tecnicamente che mentalmente, ma aspetterei ancora uno o forse addirittura due anni affinché possa completarsi per bene, senza gli assilli tipici di una realtà sovraesposta del panorama continentale, dove l’hype che già c’è attorno a lui crescerebbe ulteriormente ancor prima che possa scendere in campo.
Però stiamo parlando di una gemma grezza meravigliosa, un centrocampista completissimo che sa fare (bene) praticamente qualunque cosa. Si può dire addirittura che sia già adesso più completo anche del mio pupillo Clasie, che pure ha un ruolo leggermente diverso e più arretrato di Bazoer. Riechedly sa attaccare lo spazio senza palla, aiutare efficacemente il possesso, ha visione di gioco e ottimi mezzi atletici, sa interdire piuttosto bene e recuperare palla, sa calciare e passare con leggerezza ed efficacia… Ripeto, è un predestinato e viste le sue qualità capisco perfettamente che ci sia già la fila per lui alla porta dell’Ajax. Se però io fossi un DS, oggi io lo opzionerei (pagando anche più del necessario) per il prossimo anno e me lo porterei via la prossima estate, forse addirittura nel 2018. A meno che, come sostenevo, non fossi più che certo dell’abilità del mio allenatore nel far crescere e seguire i giovani nonché della sua scelta di farlo giocare sempre.
Clasie, invece, non è più considerabile come un “giovane”, perlomeno non nel modo in cui si accosta questa etichetta a Bazoer, che ha cinque anni meno dell’ex capitano del Feyenoord (che è un classe ’91). Ciò nonostante – al di là delle difficoltà avute in questa stagione che tu hai riassunto alla grande – anche l’attuale mediano dei Saints può ancora crescere e mostrare al pubblico di Premiership la sua versione migliore. Centrocampista d’impostazione ma perennemente impostato sulla modalità “battaglia”, Clasie è un inesauribile motorino che parte dalla zolla davanti alla difesa ma in realtà ce lo si può ritrovare praticamente ovunque, all’interno del campo. Protegge palla benissimo, ha una coordinazione sguardo ad ampio raggio-calcio invidiabile e, nonostante la stazza ridotta, è una furia quando si tratta di recuperare il possesso. Sono talmente d’accordo con te sul fatto che sia esattamente il profilo di centrocampista che all’Inter manca e a cui servirebbe come il pane che lo scriverei col sangue, se mai servisse. Purtroppo però devo anche darti ragione sulle enormi difficoltà che ci sarebbero qualora il Biscione facesse un tentativo per arraffarlo, cosa che al 99,99% non può accadere.
Se potessimo riportare le disponibilità economiche dell’Inter indietro di dieci anni, comunque, io farei follie clamorose per portare a casa entrambi e dominare il mondo in maniera severa ma giusta.
HvdD:
Che dire a parte “sono d’accordo con te”? Purtroppo le considerazioni su Bazoer si intrecciano con temi piú grandi e generali che coinvolgono il nostro calcio e la tendenza a considerare sempre come “non pronto” un ventenne.
Salvo poi vederli passare, tanto per fare un esempio clamoroso, dal Pescara al PSG.
GC:
Eh ma appunto in quel caso il ventenne in questione andò a giocare in una squadra dove allenava un mister illuminato che l’ha imposto come titolare da subito (e, aggiungo io, inserirsi nei meccanismi del club dominante di un contesto mediocre come la Ligue 1 è meno complesso che in Liga, Premier o Serie A, nonostante la Juventus sia adesso sostanzialmente la versione torinese del PSG).
Comunque il discorso è molto interessante ma ci porterebbe lontanissimo, per cui lo rimandiamo a un’altra volta visto che abbiamo già messo tanta carne al fuoco anche solo coi nostri olandesi. Per concludere, quindi, ho pensato di fare un giochino simpatico per completare un po’ il nostro excursus in Eredivisie: devi farmi due nomi di giocatori non presenti tra quelli che abbiamo esaminato precedentemente. Uno dev’essere quello di un calciatore che prenderesti per l’Inter subito, così, quasi senza pensarci. L’altro, invece, a prescindere da comprare o meno, dev’essere il giocatore che ti piace di più.
HvdD:
Conclusione col botto, quindi… Il primo è facile, posto che Joël Veltman l’abbiamo già nominato. Quello che prenderei all’Inter senza pensarci è Hakim Ziyech. Al di là del fatto che può giocare esterno offensivo a destra e a sinistra, a centrocampo come interno o dietro le punte, e già questa versatilità merita considerazione, il marocchino è forte. Ha un sinistro fantastico, segna e fa segnare, e in più visto le due annate passate al Twente a combattere quasi da solo contro i mulini a vento ha dimostrato di avere carattere da vendere. Forse qualcosa da limare a livello comportamentale, ma uno così, per giunta di soli 23 anni, lo vorrei immediatamente ad Appiano.
Il secondo è Davy Klaassen, ed è sicuramente il giocatore che mi piace di più, Chiaro che avendo un debole per i centrocampisti, soprattutto per quelli che hanno piedi raffinati, la mia scelta non può che cadere in quella zona del campo. Klaassen ha davvero tutto per essere un top, e purtroppo se il Napoli come sembra lo acquisterà davvero, ce ne accorgeremo presto tutti. IL centrocampista dell’Ajax potrebbe essere un ottimo rimpiazzo di Brozović qualora il croato de ne andasse, anche se l’olandese dovrebbe in quel caso sforzarsi a fare un po’ di più la fase difensiva, e sicuramente un po’ più di quanto la fa all’Ajax.
Spero che questa lunga chiacchierata non abbia annoiato nessuno!