FOCUS – Lucio, la coerenza e il sospiro di sollievo degli interisti
Coltellate, parole che arrivano dritte allo stomaco senza che a volte chi le pronuncia si renda conto della loro gravità, parole che in un secondo ribaltano l’immagine di un giocatore, la riducono al minimo senza più possibilità di tornare indietro. Il soggetto in questione si chiama Lucio, difensore fondamentale per la conquista del Triplete nerazzurro, decisamente più opaco e rivedibile nell’ultima Inter, quella dei disastri, tanto da spingere la società nerazzurra ad effettuare altre scelte puntando su Silvestre, rescissione di contratto e addio senza troppi problemi da una parte e dall’altra.
Ma si sa, la differenza tra un Giocatore e un giocatore sta proprio in un piccolo particolare, quel minimo di attaccamento alla maglia che hai indossato per un pò di anni, che ti porta come minimo a non valutare le piste nemiche per eccellenza, Milan e Juve, giusto perchè fino a pochi mesi fa, tu giocatore con la g minuscola cantavi: “Vinciamo senza rubare” riferendoti proprio a quegli acerrimi rivali la cui maglia ora indossi fiero, senza vergogna, attratto dal dio denaro.
E’ vero, si può obiettare che un calciatore è un professionista, che va dove c’è un progetto serio, dove ha la possibilità di giocare e vincere, allora percorrendo questo filone non c’è nulla di male, Lucio alla Juve perchè giocherà la Champions e lotterà per vincere il campionato, tutto normale, poi arriva il momento in cui lo stesso giocatore brasiliano apre la bocca e qui ogni seppur discutibile giustificazione cade scatenando l’ira dei tifosi nerazzurri.
“Ha sbagliato l’Inter, dovessi segnare un gol esulterei di sicuro”, dichiarazione che ci può stare e che sfata il mito della non esultanza dei giocatori per rispetto alle squadre in cui hanno giocato, spesso solo una questione di immagine più che una cosa sentita.
“Sugli scudetti ha ragione Agnelli, sono 30″, qui la coltellata è in pieno petto, squarcia l’immagine di uno degli eroi del Triplete che si trasforma in un nemico, perchè la riconoscenza spesso è una parola sconosciuta, poi nel mondo del calcio… Come non comprendere però il nostro caro ex difensore, probabilmente essendo entrato appieno nell’orbita Juve gli sarà stata fornita la solita calcolatrice con il +2 incorporato, probabilmente la sua voglia di rivincita nei confronti della squadra che lo ha scaricato è talmente grande da annebbiare il cervello, tutte giustificazioni più che valide, ma ci permetterà tuttavia, Lucio, a noi popolo interista, di dubitare della tua coerenza.
Nell’era dei mercenari non si chiede addirittura di amare la maglia che si indossa ma almeno un minimo di coerenza verso i tifosi e la gente che ti ha sostenuto, gli scudetti saranno anche 30 ma siamo sicuri che dopo le dichiarazioni di oggi l’intero pianeta Inter può tirare un sospiro di sollievo…nel vederti con quell’altra maglia…