FOCUS – Piccoli nerazzurri crescono (e altri invece restano tali)
La stagione 2011/2012 passerà agli annali del calcio a tinte nerazzurre come una delle più travagliate della storia recente del club. Ma a voler essere inguaribilmente ottimisti si potrebbe dare alla prima annata da ?zeru tituli? dell’Inter da otto stagioni a questa parte la valenza di un banco di prova su larga scala per il futuro prossimo di giovani campioni o presunti tali.
Nel marasma di gare incolori, cocenti delusioni e speranze infrante che ha portato in dote ai tifosi questa stagione possono infatti trarsi spunti di riflessione sul valore di alcuni giocatori di ?ultima generazione? che hanno trovato spazio nelle scelte di Gasperini prima, Ranieri poi.
Analizziamo allora quali tra i giocatori più giovani hanno destato maggiore interesse e chi invece ha deluso le aspettative. Soprattutto tenute in considerazione le ultime esternazioni del patron Moratti che ha parlato di una prossima rifondazione in casa nerazzurra all’insegna della ?linea verde?.
I FLOP ? Bidone dell’anno si è rivelato senza dubbio alcuno quel Mauro Zarate arrivato nelle ultimissime battute del calciomercato estivo come la possibile arma in più dell’Inter e rivelatosi invece come la croce di allenatori e tifosi. In realtà l’argentino non è esattamente un giovanissimo, ma a 24 anni poteva rappresentare un bell’investimento anche in chiave futura. Peccato che con la maglia nerazzurra sarà ricordato soprattutto per le sue pochissime apparizioni costellate di anonimato e dribbling sbagliati. Altro oggetto misterioso è stato Castaignos, anche lui utilizzato pochissimo e quando sceso in campo sempre poco incisivo. Insomma, il futuro dell’attacco nerazzurro non potrà certamente fare affidamento su questi due giocatori.
DA RIVEDERE ? Indicazioni contrastanti sono invece arrivate da due classe ?88, Ranocchia e Alvarez. Il primo sta crescendo di stagione in stagione e a un certo punto quest?anno sembrava poter contendere il posto da titolare in mezzo alla difesa a gente come Lucio e Samuel. Poi all’improvviso è arrivata una evidente involuzione del giovane nazionale italiano, che ha iniziato a commettere con preoccupante sistematicità errori da novellino. Insomma su di lui la futura difesa dell’Inter potrebbe certamente contare, a patto che il ragazzo giochi ad alti livelli con maggiore continuità e migliori anche dal punto di vista fisico. Discorso simile per Alvarez, che nel momento migliore dell’Inter era quasi riuscito a non far rimpiangere Sneijder in mezzo al campo, ma che un po’ alla volta è ritornato nell’ombra per poi scomparire dai radar a causa di un infortunio. Con un finale di stagione e qualche occasione ancora da giocarsi, l’argentino ex Velez può guadagnarsi le fiducia della società anche per la prossima stagione, sempre che dimentichi i ritmi compassati del calcio Argentino.
BELLE SPERANZE ? Passiamo finalmente alle note positive, che a dispetto di quanto si possa credere non sono poche. Il centrocampo nerazzurro può sorridere grazie alle prove convincenti soprattutto nelle ultime uscite di Poli e Obi. Certo non si tratta di fenomeni, ma quando sono stati chiamati in causa da Ranieri hanno sempre risposto con tanta corsa, grinta e freschezza in mezzo al campo. Se miglioreranno dal punto di vista tecnico e della visione di gioco potranno risultare pedine preziose per il futuro prossimo dell’Inter. Bene anche Faraoni, che da quel poco che è stato utilizzato ha comunque fatto intravedere qualità da non sottovalutare.
Per finire due casi ?particolari?: da un lato quel Guarin che finora è stato avvistato solo nelle liste degli infortunati ma che a detta di molti ha qualità di primissimo livello, e poi Coutinho che all’Espanyol sta crescendo e mettendo in mostra le giocate per le quali era stato fortemente voluto dall’Inter e che si spera possa portare già dalla prossima stagione quella qualità che all’Inter serve come l’aria.