FOCUS – S.O.S. a Thohir, per non assistere ad un film già visto
di Nunzio Corrasco.
“L’esperienza non serve a nulla se non si ha la capacità di apprendere da essa (Giovanni Soriano)”; questo aforisma dovrebbe essere scolpito nella mente di tutti i dirigenti nerazzurri e non solo. Il deludente pareggio rimediato al Meazza contro la Sampdoria del grande ex Mihajlovic e la vittoria (sofferta nel finale) contro il Trapani in Coppa Italia, dovrebbero far suonare un campanello d’allarme nella società di Corso Vittorio Emanuele. Naturalmente la preoccupazione non sarebbe giustificata se fosse dovuta semplicemente ai singoli risultati; un passo falso di fronte ad una Sampdoria rigenerata dalla cura Sinisa ed un calo di concentrazione sul punteggio di 3-0 contro una squadra che milita nel campionato cadetto, ci possono anche stare. Quello che però preoccupa i sostenitori nerazzurri è la netta involuzione che l’Inter di Mazzarri ha mostrato nelle ultime due uscite. La sensazione (almeno per chi scrive) è che con il passare del tempo stiano affiorando quei limiti strutturali che la rosa a disposizione del tecnico toscano era riuscita a mascherare in maniera efficace nella prima parte della stagione.
L’avvio brillante ha tratto molti in inganno, facendo pensare che l’Inter potesse competere ad armi pari con le altre big del campionato. La realtà probabilmente è un’altra ed è difficile da accettare per chi, fino a tre anni fa (non tre decenni), era abituato a lottare per la vittoria finale in qualsiasi torneo al quale partecipava. La situazione purtroppo è cambiata; la stella polare del firmamento nerazzurro è diventata il “il terzo posto“, poco importa se al termine della stagione l’eventuale raggiungimento di una posizione del genere non consentirebbe di alzare trofei al cielo. La “ragion di stato” interista pare ormai essere diventata di matrice finanziaria; dal Presidente fino all’ultimo dei dirigenti sentiamo ripetere in maniera quasi ossessiva “dobbiamo raggiungere il terzo posto, è troppo importante“, quasi se, fallendo l’obiettivo, non ci fosse più un domani. Nessuno mette in dubbio l‘importanza di qualificarci alla prossima edizione della Champions League, è chiaro che partecipare alla massima competizione continentale consentirebbe di incamerare introiti neanche minimamente immaginabili se l’Inter dovesse qualificarsi per l’Europa League. Detto questo, alle intenzioni è buona norma far seguire i fatti; i semplici proclami, non seguiti da azioni concrete restano lettera morta.
Walter Mazzarri sta allenando una squadra che nell’undici titolare è in larga parte quella dello scorso anno; va inoltre sottolineato come i pochi calciatori nuovi schierati nelle formazioni di partenza non siano assolutamente in grado di spostare gli equilibri di una stagione. Il Mister toscano è riuscito a recuperare alla causa elementi come Alvarez o Jonathan; calciatori che prima del suo arrivo erano oggetti misteriosi o poco più, mentre ora sono diventati tasselli indispensabili dell’organico nerazzurro. Per sfortuna di Thohir, di Branca, di Ausilio e di tutti i sostenitori nerazzurri, Walter Mazzarri deve ancora attrezzarsi per fare miracoli e dunque pur riuscendo ad ottenere il massimo possibile dalla rosa a disposizione, alla lunga i limiti strutturali della squadra non possono che palesarsi. Si rende dunque necessario il supporto della società nei confronti del suo allenatore, pratica, questa, ultimamente non proprio consueta per i colori nerazzurri.
Nelle ultime due sessioni di mercato invernale infatti, proprio quando era evidente a tutti, tranne a chi di dovere, che l’Inter aveva la necessità di rinforzarsi, sono andate in scena delle campagne acquisti- cessioni di indebolimento o quasi. L’Inter di Mazzarri ha assoluto bisogno di 2-3 rinforzi importanti per consentire all’allenatore toscano di competere fino in fondo per quell’obiettivo che tutti professano di voler ottenere: il terzo posto. Rispetto alle ultime stagioni, nel mondo Inter vi è un’enorme novità; l’azionista di maggioranza della Beneamata non è più Massimo Moratti, bensì Erick Thohir. La speranza è che il nuovo Presidente possa finalmente accontentare l’allenatore di turno, cercando di esaudire i suoi desideri sul mercato, rafforzando la squadra in maniera significativa. Solo compiendo un sacrificio economico a gennaio, si potrà essere ripagati a maggio; è necessario fare un investimento sul futuro riducendo al minimo i margini di rischio.
L’augurio inoltre è che Branca e Ausilio facciano tesoro delle esperienze passate e degli errori commessi, per voltare pagina dal mese prossimo ed assicurare a Mazzarri i rinforzi necessari. Anche se il cash a disposizione non sarà esorbitante, lo spazio per acquisti intelligenti e di valore ci sarà sicuramente; non avendo la forza economica di un Psg dovremo far valere la forza delle idee. Unendo le idee (speriamo ritrovate) dei nostri dirigenti, ad un sacrificio economico (certo sostenibile) del nostro Presidente, Mazzarri potrà finalmente avere una rosa maggiormente competitiva. Nel frattempo i tifosi nerazzurri si aspettano che la squadra concluda nel migliore dei modi il 2013 e si augurano di non dover nuovamente assistere nel mese di gennaio ad un film già visto nelle ultime due sessioni del mercato invernale; un film che onestamente non merita di vincere alcun Oscar, tutt?altro…