10 Aprile 2012

SKELETONS – Fontolan: l’anticonformista

La storia è piena di talenti funambolici, giocatori che abbinano a un?ottima tecnica un carattere fuori dagli schemi e forse anche per questo ancor più amati dai propri tifosi. Un esempio? L’indimenticabile Davide Fontolan.

FONTOLAN: GLI INIZI

Nato in provincia di Milano nel 1966 esattamente undici anni dopo lo stesso giorno in cui era nato il fratello Silvano, Davide Fontolan cresce calcisticamente nel Legnano, club nel quale gioca come attaccante fino al 1986 quando il Parma guidato da un giovane tecnico emergente chiamato Arrigo Sacchi decide di puntare su di lui. Parlando del tecnico qualche anno dopo  Fontolan dichiarerà: ?Prima giocavo a pallone, con Sacchi ho imparato a giocare a calcio?. I ducali sono neopromossi in Serie B ma nonostante questo disputano un campionato di ottimo livello sfiorando la promozione in Serie A e togliendosi la soddisfazione di eliminare dalla Coppa Italia il Milan. Fontolan disputa una buona stagione d?esordio e in estate accetta la chiamata dell’Udinese, club appena retrocesso dalla Serie A ma desideroso di risalire. La stagione a Udine si rivela però avara di soddisfazioni in quanto i friulani cambiano ben tre allenatori, ottengono un deludente posizionamento di metà classifica e in Coppa Italia escono al primo turno. Il giocatore si conferma però su buoni livelli e la sua rapidità viene apprezzata dal Genoa del Professore Scoglio che decide di affiancarlo a Nappi per formare un tandem d?attacco non solo biondo ma vincente.

FONTOLAN: L’ASCESA

La scommessa Nappi-Fontolan si rivela azzeccata. Il Genoa disputa uno stratosferico girone d?andata e comanda la classifica per tutta la stagione ottenendo così alla fine una meritata promozione. Finalmente a 23 anni nel 1989 Fontolan può così debuttare in Serie A con la maglia del Grifone e la stagione d?esordio è ricca di emozioni per lui. In campionato il Genoa ottiene infatti la salvezza senza troppi affanni mentre in Mitropa Cup arriva in finale contro il Bari di Salvemini ma Scoglio dopo dissidi con il presidente Spinelli decide di abbandonare la squadra e la coppa se l’aggiudicano i pugliesi. Anche per Fontolan è una stagione carica di tensioni sia in positivo che in negativo. Messosi in mostra come una dei giocatori rivelazioni del campionato, la sua annata verrà ricordata anche per un?espulsione storica rimediata nella partita contro l’Atalanta. Il motivo? Litigio in campo. Niente di strano penserete voi se non fosse che a vestire i panni del nemico sia il suo compagno di squadra Ruotolo. Ecco qui il video dell’episodio per i più nostalgici:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=to6UGakuopw&feature=related[/youtube]

FONTOLAN E L’INTER: UN?ESPERIENZA DA SVENIMENTO

Fontolan passa dal Genoa all’Inter solamente nell’estate del 1990 nonostante da mesi sia stato bloccato dalla società nerazzurra. Non è il primo Fontolan che gioca per la Beneamata in quanto anche il fratello Silvano aveva vestito dodici anni prima la casacca della squadra milanese, il tutto per una sola anonima stagione. Nonostante inizi l’esperienza in nerazzurro con un brutto infortunio al ginocchio che gli pregiudicherà la carriera, Fontolan junior resta al contrario del fratello per ben sei stagioni in nerazzurro totalizzando centoventisette presenze e undici reti. Va anche in Nazionale ma il suo ex allenatore Arrigo Sacchi decide di non convocarlo per i Mondiali statunitensi del 1994. Con la maglia dell’Inter conquista due coppe Uefa, la prima nel 1991 sconfiggendo in finale la Roma mentre la seconda nel 1994 contro il Salisburgo e nella quale gioca titolare la partita di ritorno. In questa gara in particolare viene ricordato per uno svenimento dovuto alla tensione e a un calo di zuccheri, come dire, nel bene e nel male Fontolan è un tipo da emozioni forti. Sono gli anni del crepuscolo della presidenza Pellegrini e la squadra alterna ai successi europei campionati anonimi e numerosi cambi di allenatore, Fontolan vive quel periodo in prima persona giocando in tutti i ruoli, anche da terzino sinistro e persino da stopper una volta contro la Juventus a causa di un?espulsione di Bergomi. Resta in nerazzurro anche durante il primo anno di presidenza Moratti ma è un rapporto di odio vero e proprio quello che si instaura tra lui e Hodgson tant?è vero che leggende varie vogliono che il giocatori afferri il tecnico per il bavero perché si sente preso in giro. Hodgson viene confermato anche per la stagione seguente e così il divorzio è inevitabile, è l’estate del 1996 e Fontolan fa le valigie direzione Bologna.

FONTOLAN: GLI ULTIMI ANNI

Arrivato sotto le due torri all’età di trent?anni, Fontolan gioca quattro stagioni presso i felsinei condite da sette reti dove mostra ancora una volta i suoi lampi e il suo temperamento. Con i rossoblu si toglie anche la soddisfazione di vincere la Coppa Intertoto del 1998 ma nello stesso anno perde la semifinale di Coppa Uefa contro il Marsiglia ed è costretto a dire addio al tris europeo. Nell’estate del 2000 va a giocare la sua ultima stagione in Serie B presso il Cagliari dove però a causa dell’età avanzata e di vari acciacchi totalizza solamente nove presenze e decide così di appendere a trentacinque anni le scarpette al chiodo. Uno dei giocatori più anticonformisti degli anni ?90 non può però passare inosservato anche nel momento del suo addio e infatti lui annuncia il ritiro già a marzo con ancora tre mesi da giocare tuonando ?Lascio un calcio falso, sporco e ipocrita?. Una personalità originale come la sua non può inoltre accontentarsi di una tranquilla pensione in provincia e così dopo aver rifiutato una proposta di entrare in dirigenza da parte del Bologna, prima partecipa a una società finanziaria e poi in occasione del centenario dell’Inter si inventa il vino nerazzurro di cui è produttore e distributore. Le ultime notizie che si hanno in rete di lui dicono che attualmente gestisce degli impianti sportivi a due passi dal centro sportivo di Appiano Gentile dove si allena regolarmente l’Inter.

Fontolan è stato un personaggio senza dubbio originale che non ha bisogno di aggettivi in quanto unico nel suo genere. Un ulteriore dimostrazione? Un?intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui dichiarava il suo rapporto con la Nazionale: ?Sono stato convocato tre volte, la prima volta che accadde imprecai. In Nazionale devi seguire delle regole e io quelle sbagliate non le ho mai rispettate. La prima sera che fui al ritiro della Nazionale mi ritrovai dopo cena a giocare a biliardo da solo. E con una sigaretta in bocca?.

Grazie di tutto Fontolino.