Forlan a 360°: “Amo Milano e l’Italia. Non so quando rientrerò”
Il consueto appuntamento del giovedì sera su Inter Channel in Prima Serata oggi è dedicato al nuovo centravanti nerazzurro Diego Forlan, che ha risposto alle innumerevoli e-mail giunte in redazione della tv nerazzurra.
SULLA CONDIZIONE FISICA – “Sto bene, sto lavorando bene anche fisicamente. Avevo bisogno di riposare un po’ mentalmente e di fare questo tipo di lavoro che mi è mancato negli ultimi mesi”.
OTTIMO ITALIANO – “Parlo bene l’italiano? L’ho studiato per tre anni a Montevideo quando avevo 15 anni. Ho studiato anche l’inglese e poi, dopo essere stato al Mancheste United, avevo dimenticato un po’ l’italiano. Ora è più facile ricordarmelo visto che abito qui”.
IL RIENTRO IN CAMPO – “Come ho detto prima sto bene, ma non si può dire ora una data. Sto lavorando bene e tantissimo. Faremo un controllo penso settimana prossima e vedremo come procede la situazione. Ora mi sto allenando da solo e questo è molto importante per migliorare la mia condizione”.
RENDIMENTO MIGLIORE IN EUROPA – “Perché l’Inter va così bene in Champions e ha meno continuità in campionato? Il calcio non ha mai una risposta logica, è così. Ci sono partite nelle quali fai bene e altre che nascono in modo diverso. Ora è importante qualificarsi per il prossimo turno di Champions League. In campionato non stiamo andando così bene ma abbiamo avuto anche poca fortuna; contro la Juventus, ad esempio, stavamo giocando bene e loro hanno fatto due gol in due ripartenze. È una situazione un po’ così, sta andando tutto storto ma arriveranno sicuramente momenti migliori”.
CALCI DI PUNIZIONE – “Se chiederò a Wesley Sneijder di farmi calciare qualche punizione? Non ci sono problemi. In nazionale le calcio io, lui qui le tira benissimo. Poi se capiterà l’occasione io non avrò problemi. Il segreto per calciarle bene? L’unico segreto è esercitarsi a tirarle, nient’altro”.
UN RINGRAZIAMENTO AI TIFOSI – “Con tutti questi messaggi i tifosi mi stanno facendo sentire il loro affetto”.
SUI GENITORI – “Sono stato spesso con mia madre a Milano ultimemente? Sì è vero, mi è stata vicina in questo momento nel quale non sto giocando perché infortunato, ora è partita. Con i compagni di squadra spesso via in trasferta la mia mamma è stata molto con me. Tutto senza dimenticare papà: è stato importantissimo per la mia carriera di calciatore”. AMBASCIATORE UNICEF – “Sono ambasciatore Unicef? Esatto. È bello fare questo per i bambini, è bello vedere il loro sorriso quando vado a trovarli in Uruguay”.
SU ALVARO RECOBA – “Per noi è stato un punto di riferimento, un giocatore d’esperienza che ha giocato e segnato tanto in Italia. Con lui ho sempre avuto un bel rapporto dentro e fuori dal campo”.
SULLE PRIME PARTITE IN NERAZZURRO – “Come mai non ho segnato tanto quando ho giocato? Sono momenti del calcio, a volte le cose vanno bene o benissimo, altre volte meno bene. Comunque ora l’importante è rientrare a giocare, poi spero di segnare tutte le partite”.
CONVINCERE SUAREZ A VENIRE ALL’INTER – “Lui sta facendo benissimo al Liverpool, una grande squadra. Posso dire che è un bravissimo ragazzo, è giovane e avrà tempo per venire in Italia”.
VINCERE TUTTO – “Vorrei vincere entrambi i trofei, senza dubbio, sia la Champions League con l’Inter che il Mondiale con l’Uruguay”.
SULL’ARRIVO ALL’INTER E SU ZANETTI – “Arrivare all’Inter a 32 anni significa avere l’esperienza necessaria per far parte di questa grande squadra e io voglio giocare ancora tantissimi anni. Come Zanetti? Magari, ma non è facile, soprattutto non è facile farlo per tanti anni allo stesso livello”.
PERCHE’ IL NUMERO 9 – “Erano occupati sia il 7, quello che avevo nelle mie precedenti squadre di club, sia il 10 che uso in nazionale e che è di Sneijder”.
UN VOTO SUI SUOI PRIMI MESI – “Quello lo potranno dare i giornalisti, non io perché adesso è ancora troppo presto”.
SU RANIERI – “Un grandissimo allenatore. Io e lui parliamo spesso e sa che sto lavorando. Mi dice di non rischiare e di non andare di fretta”.
I TIFOSI LO ASPETTANO – “Speriamo che da adesso in poi potremo tornare a vincere per poter dare loro grandi soddisfazioni”. SEGUITO IN TUTTO IL MONDO – “Credo che questo dipenda dal Mondiale, poi ho giocato nove anni in Europa, ho giocato contro l’Inter, in Champions con il Villareal e in Supercoppa europea con l’Atletico Madrid. Ricordo che l’anno scorso c’erano delle voci che dicevano che sarei potuto arrivare in questa squadra e poi non sono arrivato, magari dipende anche da quello”.
SU MILANO E L’ITALIA – “Milano mi piace tanto, si mangia benissimo ed è buono anche il clima. Se mi manca la Spagna? No, mi trovo benissimo qui: quando si chiude un capitolo se ne apre un altro e adesso sto bene qui”.
SUL MERCATO NERAZZURRO – “Io non sento quello che si dice. C’è sempre gente che parla bene o male, ma ognuno di noi deve restare tranquillo e fare il suo lavoro sul campo, questo è l’importante. I finti tifosi? È normale, ma ripeto io devo lavorare e dimostrare quello che posso fare. Ho avuto critiche, ma è normale quando si gioca in una grande squadra e se lo fa è perché si aspetta da te qualcosa di buono. Il tempo sistemerà tutto”.
CHI VINCE LO SCUDETTO? – “Speriamo noi. È difficile, molte squadre sono in vantaggio rispetto a noi, ma la speranza è sempre l’ultima a morire. In Champions League dobbiamo guardare a quello che succede partita dopo partita. L’importante è arrivare a fine stagione avendo la possibilità di giocarsi la Champions e la Coppa Italia e vedere poi se c’è la possibilità di vincerla”.
IL SEGRETO PER SEGNARE TANTO – “Si deve lavorare tantissimo, ma secondo me si può già riconoscere chi da piccolo sia più portato e chi lo sia meno o non lo sia affatto. Io anche da bambino facevo tantissimi gol, ma poi ho dovuto continuare ad allenarmi per fare sempre meglio”.
IL FUTURO – “Se insegnerei il gioco del calcio a mio figlio? Sì, ma prima devo fidanzarmi, sposarmi… (ndr.:sorride). Mi piacerebbe che entrasse in questo mondo perché adesso quando sono io a disputare partite importanti immagino come debba sentirsi mio padre e vorrei provarlo ancora anche io con mio figlio”.