Bellinazzo: “Inter, il governo cinese non c’entra. Il FPF invece…”
Il giornalista de Il Sole 24 Ore analizza la situazione economica del club nerazzurroMarco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore e grande esperto di Fair Play Finanziario, ha analizzato le manovre delle big del calcio italiano in vista del mercato di gennaio, con un occhio particolare verso le normative Uefa. Nel suo spazio all’interno di Goal.com Bellinazzo scrive: “L’Inter ha l’esigenza di migliorare la rosa, a livello tecnico e numerico. Le restrizioni che frenano la dirigenza nerazzurra non derivano dal governo cinese, ma dal Fair Play Finanziario. Suning è infatti un’azienda con una forza economica e politica tale da non rientrare nelle limitazione del Congresso Cinese”.
Per quanto riguarda il Fair Play Finanziario, Bellinazzo dichiara: “L’accordo stipulato da Thohir con l’Uefa prevedeva un monitoraggio fino alla stagione 2018/2019. L’Inter aveva l’obbligo di chiudere il bilancio 2015/16 con un deficit massimo di 30 milioni, per poi portarlo in pareggio al termine della stagione scorsa. Obiettivo raggiunto, poiché la perdita di 24 milioni è detraibile in quanto spesa “virtuosa” (impianti, settore giovanile e Inter Campus). I ricavi sono aumentati del 33% rispetto al 2016, attestandosi sui 320 milioni di euro. Tuttavia Suning non potrà spingere continuamente sui contratti di sponsorizzazione “interni” e dovrà ragionare sull’autosufficienza. Un’eventuale partecipazione alla Champions del prossimo anno potrebbe cambiare il discorso in casa nerazzurra”.
Sarà quindi un mercato di gennaio in cui i dirigenti nerazzurri avranno pochi margini di manovra, aspettando la fine del campionato: l’eventuale qualificazione in Champions darebbe numerose possibilità di acquisto, per presentarsi al meglio al via della prossima stagione.