PREPARATI AL MATCH – Tutto su Frosinone-Inter

IL MATCH IL MATCH - Frosinone-Inter è l'anticipo della 32esima giornata di Serie A. Al "Matusa" si affrontano due squadre in lotta per obiettivi totalmente diversi fra loro, ma la cattiveria agonistica, la voglia di rivalsa e l'intensità che ci si aspetta non è direttamente proporzionale al prestigio assoluto di un obiettivo. Ancor di più perché entrambe le compagini vengono da due sconfitte brucianti: il Genoa ha surclassato i ciociari con un roboante 4-0, mentre il Torino ha fatto bottino pieno a Milano grazie ad uno dei tipici blackout nerazzurri. Il match non ha precedenti: il Frosinone è infatti alla sua prima stagione in A e non ha ospitato l'Inter in nessuna gara di Coppa Italia. L'unico precedente, a parti invertite, è del novembre 2015: 4-0 per il Biscione, grazie ai gol di Biabiany, Icardi, Murillo e Brozovic. → SCORRI LE SCHEDE QUI FROSINONE QUI FROSINONE - Alla loro prima esperienza nella massima serie, i gialloblu hanno sorpreso tutti coloro che li davano per spacciati e per retrocessi già prima dell'inizio del campionato. Ma la stagione decisamente sottotono di Hellas Verona, a un passo dalla Serie B, e del Palermo ha aperto scenari improbabili (almeno per chi di calcio non si nutre quotidianamente): a sei giornate dalla fine non è inverosimile pensare che una tra Carpi e Frosinone possa raggiungere il clamoroso traguardo della salvezza. La realtà dei fatti ci dice che gli uomini di Stellone sono stati più costanti nel rendimento, mai del tutto fuori dai giochi o troppo lontani dalla quart'ultima piazza, diversamente dagli emiliani, che hanno dovuto attendere il ritorno in panchina di Castori per inanellare una serie di risultati utili e per uscire momentaneamente dalla zona retrocessione. I frusinati, che si sono anche rinforzati durante il mercato invernale con gli acquisti di Ajeti, Kragl e Tonev, appaiono squadra granitica e capace di far male: il merito, oltre che del tecnico e dello spirito di sacrificio del gruppo, è anche di un reparto offensivo che ha due anni di lavoro e oltre 50 partite di rodaggio alle spalle (Dionisi e Ciofani hanno segnato 16 gol in due). In più alcuni giocatori come Sammarco e Rosi possono vantare maggiore esperienza in campionati di massima serie, dato non da poco per una squadra che deve salvarsi. A tutto ciò si aggiungono i meriti del tecnico, bravo soprattutto nell'essere coerente a schierare una formazioni equilibrate e mai eccessivamente sbilanciate all'indietro o in avanti. Al di là dell'esito del campionato, a questa squadra va fatto un plauso, anche perché è riuscita laddove tutte le altre, tranne Juventus e Udinese, hanno fallito: la costruzione, ormai imminente, di uno stadio di proprietà. → SCORRI LE SCHEDE QUI INTER QUI INTER - Dopo il buon pareggio di Roma, i nerazzurri hanno visto allontanarsi il treno Champions nei folli secondi 45 minuti della gara interna col Torino. Più volte la squadra di Mancini ci ha abituato a shock del genere, in partite che sembravano poter prendere una piega più che positiva e terminate poi nel modo peggiore (vedasi, ad esempio, le gare con Lazio, Sassuolo e Carpi). Probabilmente, oltre che su aspetti strettamente tecnico-tattici, Mancini dovrà essere bravo a lavorare proprio sulla variabile psicologica. Così, i tre punti persi domenica hanno segnato in maniera decisiva il cammino dei nerazzurri, costringendoli a fare bottino pieno da qui alla fine per non accontentarsi dell'Europa League. E' evidente, inoltre, la confusione in cui la compagine cade quando accade un imprevisto o un evento che rompe con il più auspicabile scorrere degli eventi: contro il Torino, ad esempio, è bastato concedere un'occasione importante, frutto di diversi errori di posizionamento, per perdere la bussola. Dopo il gol di Molinaro il caos più totale, due espulsioni (ingiusta la seconda, come ha dimostrato la moviola) ed errori in serie soprattutto in uscita, complice anche l'atteggiamento meno rinunciatario degli avversari. Quest'oggi, senza gli squalificati Nagatomo e Miranda, sarà la prova del nove per una squadra che dopo 31 partite non ha ancora acquisito quella stabilità mentale che si richiede ad una grande. → SCORRI LE SCHEDE LE ULTIME LE ULTIME - Mancini riproporrà con tutta probabilità il 4-2-3-1 delle ultime uscite, come base del modulo che caratterizzerà la prossima stagione. Senza i già citati Nagatomo e Miranda, si prospetta una difesa del tutto nuova rispetto a quella di domenica sera: davanti ad Handanovic, D'Ambrosio prenderà il posto di Santon, sottotono, mentre Telles e Murillo giocheranno dall'inizio; completa il reparto arretrato il centrale brasiliano Juan Jesus. A centrocampo la linea mediana sarà composta da Brozovic e Medel, mentre i tre trequartisti dietro la punta Icardi saranno da sinistra a destra Perisic, Jovetic ed Eder: rientro dunque per il montenegrino, lontano dai campi fastidioso infortunio negli ultimi mesi. Panchina dunque per Kondogbia, Ljajic, Palacio e Biabiany. Stellone risponde con un 4-3-3 frutto della titolarità di Kragl: prima dell'arrivo del tedesco la coppia d'attacco era composta dai soli Ciofani e Dionisi, ma nelle ultime settimane il tecnico dei ciociari ha proposto il tridente, che comunque oggi dovrà fare a meno proprio di Dionisi (squalificato), probabilmente rilevato da Paganini. Davanti a Leali giocheranno Rosi e Pavlovic come terzini e Ajeti e Blanchard come centrali; completano l'unidici Gori, Frara e Gucher. → SCORRI LE SCHEDE OPTA-FACTS

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Gianluigi Valente - Autore

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Gianluigi Valente
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