G.I.P. – El “pokerazo” del Riazor
G.I.P. non è solo un acronimo che sta per Giudice di Indagine Preliminare ma anche ben altro. In Passione Inter G.I.P. sta ad indicare ?Gioie In Poltrona?, i momenti di puro delirio di chi non solo tifa Inter ma gufa anche le avversarie. Questa rubrica ripercorrerà le più grandi disfatte delle rivali storiche dei nerazzurri, le loro più imbarazzanti figuracce, i loro acquisti più scarsi e le loro giornate più storte. Per ogni tifoso che tifa una squadra ce ne sono altri cento che la gufano, questo è il loro spazio naturale.
Questa settimana: DEPORTIVO-MILAN 4-0
L’ANTEFATTO – La gufata ben riuscita di cui parliamo questa settimana va in scena allo stadio Riazor di La Coruna, in una splendida regione quale è la Galizia. Ad affrontarsi sono il Milan di Ancelotti campione d?Europa in carica e leader indiscusso del campionato contro il Deportivo La Coruna di mister Irureta in un match valido per il ritorno dei quarti di finale della Champions League 2003-2004. A Milano il sorteggio contro gli spagnoli era stato accolto con euforia e la prospettiva che solamente squadre di seconda fascia come Deportivo, Porto e Monaco lo avrebbero separato dalla conquista di una storica doppietta europea faceva già sognare i tifosi rossoneri ad occhi aperti. Le speranze milaniste in fin dei conti erano più che plausibili dal momento che il Deportivo è una squadra che nella fase a gironi era riuscita nell’impresa di subire ben otto reti da parte di una squadra buona ma non trascendentale come il Monaco di Deschamps. L’andata a Milano era stata più che una formalità per i rossoneri che con un perentorio 4-1 targato Kakà (doppietta), Shevchenko e Pirlo si erano facilmente sbarazzati dei galiziani. Forti del risultato dell’andata, la squadra di Ancelotti si era imbarcata alla volta di La Coruna con la consapevolezza che persino una sconfitta con due reti di scarto li avrebbe qualificati al turno successivo, una vera e propria gita di vacanza su un campo che l’anno prima li aveva visti trionfare per 4-0 con una storica tripletta di Inzaghi.
LE FORMAZIONI ? Quella sera il Milan scende in campo con Dida; Cafu, Nesta, Maldini, Pancaro; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Kakà; Tomasson, Shevchenko. Il Deportivo risponde con i seguenti undici: Molina; Manuel Pablo, Andrade (sì, quello per cui la Juventus spenderà qualche anno dopo ben 10 milioni di euro), Naybet, Romero; Mauro Silva, Sergio; Victor, Valeron, Luque; Pandiani. Gli spagnoli presentano buone individualità soprattutto in avanti con giocatori di spessore come Valeron, Luque e Pandiani ma come è evidente il divario tecnico tra le due squadre è netto.
UN PRIMO TEMPO DA FAVOLA ? La prima azione della partita è proprio del Milan con Cafu che salta un avversario e mette al centro dove solo un intervento di Naybet su Shevchenko evita ai rossoneri di passare in vantaggio dopo appena tre minuti. Poco dopo è Tomasson ad andare vicino al gol con un tiro al volo su cui Molina deve tuffarsi in due tempi per sventare il pericolo. Sembra il preludio a una facile partita controllata dal Milan ma non è così: al 6? Pandiani riceva al centro dell’area, indietreggia di un metro e si gira calciando di sinistro, ne esce un rasoterra su cui Dida non arriva e il Deportivo passa così in vantaggio. Nonostante la rete gli spagnoli dovrebbero fare ancora due reti per passare miracolosamente il turno e, nonostante qualche preoccupazione per l’atteggiamento troppo remissivo della squadra, i tifosi rossoneri possono tuttavia stare tranquilli. Ma quella che poteva essere una preoccupazione diventa paura già due minuti dopo il gol quando colpendo l’incrocio dei pali con Victor il Deportivo dimostra di fare sul serio. Nonostante ciò il Milan ha l’occasionissima di chiudere definitivamente i giochi per la qualificazione con Kakà che si invola sulla fascia e solo davanti a Molina sciupa malamente buttando così via quello che sarebbe stato il match point. Il calcio è uno sport che non perdona e così il Deportivo continua a tartassare il Milan e solo due grandi interventi di Dida sbarrano la porta rossonera ma il portiere brasiliano è costretto a capitolare al 35? quando dopo aver clamorosamente toppato un?uscita gli sbuca da dietro Valeron che di testa insacca facilmente il 2-0. Il Riazor è una bolgia e a questo punto la rimonta miracolosa necessita di un solo gol per compiersi. Ai rossoneri ? nonostante essi appaiano in forte difficoltà ? si chiede solamente di resistere altri dieci minuti prima dell’intervallo per riorganizzare poi le idee negli spogliatoi e amministrare al meglio l’unico gol rimasto di vantaggio nella ripresa. Ma il Deportivo non smette di stupire e al 44? cala il tris con Luque che approfitta di un errore di Nesta e si invola in area a siglare il clamoroso 3-0. Tre gol in 38 minuti, tanto è bastato al Deportivo per firmare i tre gol della rimonta. Dodici mesi dopo al Liverpool basterà molto di meno.
FRAN COMPLETA L’OPERA ? E? un Paolo Maldini in versione capitano eroico quello che si ripresenta in campo nella ripresa. Il difensore racchiude in mezzo al campo tutti i compagni per incitarli a trovare il gol della qualificazione, un gesto che solo un uomo dal grande carisma come il suo potrebbe fare in una bolgia come è il Riazor quella sera. Naturalmente come tutti i tifosi antimilanisti si augurano gli appelli del capitano rossonero restano campati in aria in quanto pronti via è nuovamente il Deportivo a fare la partita. E? una gara da Play Station quella che mettono in mostra i galiziani che spingono per trovare la rete dell’umiliazione mentre il Milan totalmente in bambola non riesce a oltrepassare la propria metà campo. La perseveranza degli spagnoli viene premiata al 76? quando Fran di sinistro scaraventa grazie anche a una deviazione di Cafu il pallone del 4-0. E? il delirio per gli spagnoli e un?umiliazione epica per il Milan. Ma il 4-1 dell’andata fa sì che ai rossoneri basti un gol per rimettere il tutto nei binari e andare ai supplementari così Ancelotti tenta il tutto per tutto inserendo Rui Costa al posto di un frastornato Pancaro. E? proprio il trequartista portoghese a creare l’unica occasione della ripresa con un gran tiro dai 25 metri salvato da un miracolo di Molina; sicuramente più di un tifoso rossonero sarà rimasto perplesso dall’ingresso del portoghese solo sul 4-0. Nonostante i buoni propositi il tiro di Rui Costa resta solo un sussulto ed è al contrario il Deportivo a concludere in attacco alla ricerca del gol del 5-0 che però non arriva al fischio finale dell’arbitro. Finisce 4-0 in una delle serate più buie della storia del Milan, un?eliminazione inspiegabile contro una squadra nettamente inferiore, una brutta pagina da voltare in fretta.
DOPO LA PARTITA ? Il Deportivo dopo il trionfo con il Milan uscirà in semifinale contro il Porto sconfitto in casa per 0-1, gli stessi portoghesi vinceranno poi la finale di Gelsenkirchen contro il Monaco con un rotondo 3-0. Alla guida dei portoghesi a esultare c’è un giovane allenatore chiamato Josè Mourinho, al Milan invece resta il rimpianto di aver buttato via una Champions che tutti la davano come scontata. Ai rossoneri non resta così che pensare all’edizione dell’anno seguente e avere come obiettivo la finale di Istanbul. Ma quella è un’altra storia…
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