G.I.P – I musicanti di Brema
G.I.P. non è solo un acronimo che sta per Giudice di Indagine Preliminare ma anche ben altro. In Passione Inter G.I.P. sta ad indicare ?Gioie In Poltrona?, i momenti di puro delirio di chi non solo tifa Inter ma gufa anche le avversarie. Questa rubrica ripercorrerà le più grandi disfatte delle rivali storiche dei nerazzurri, le loro più imbarazzanti figuracce, i loro acquisti più scarsi e le loro giornate più storte. Per ogni tifoso che tifa una squadra ce ne sono altri cento che la gufano, questo è il loro spazio naturale.
QUESTA SETTIMANA : MILAN-WERDER BREMA 2-2
L’ANTEFATTO ? La gufata ben riuscita di questa settimana va in scena al Meazza il 26 febbraio 2009. Ma andiamo con ordine: l’ esito della serie A 2007-2008 è impietoso col Milan, costretto dal pessimo quinto posto in classifica a disputare la coppa Uefa l’ anno successivo. Ancelotti tenta di assorbire il colpo con dichiarazioni battagliere e cerca di scatenare l’ orgoglio del Diavolo con lo stimolo della nuova sfida: ?Cercheremo di onorare tutti gli obiettivi, il primo dei quali sarà il campionato, ma senza sottovalutare la Coppa Uefa che può essere uno stimolo importante, visto che questa squadra non l’ha mai vinta?. Ai nastri di partenza della Coppa Uefa 2008-2009 ( l’ ultima, l’ anno seguente la competizione prenderà il nome di Europa League) si presenta così anche la squadra di Inzaghi e Pato, determinata a trionfare in omaggio al proprio notorio ?dna europeo?. I rossoneri, asfaltato lo Zurigo al primo turno, finiscono nel gruppo E con Wolfsburg, Braga, Portsmouth e Heerenveen.Il livello non particolarmente alto delle avversarie consente al Milan una facile qualificazione al turno successivo insieme ai tedeschi del Wolfsburg. Le regole della competizione in merito al sorteggio dei sedicesimi precisano che le seconde classificate dei gironi di Uefa incontrino le squadre retrocesse dalla Champions League ( in quanto terze classificate nel rispettivo gruppo). Alla squadra di Ancelotti l’ urna porta così in dote il Werder Brema. Il match d? andata al Weser Stadion è una partita a due facce: i più quotati ospiti tentano di assicurarsi il passaggio del turno grazie ai colpi di Seedorf, Pirlo e Ronaldinho ma i verdi di Brema offrono una prestazione tutt? altro che arrendevole. Il risultato finale è un equilibrato 1-1: apre Inzaghi, chiude Diego; nel mezzo un palo per parte e tanto agonismo. Il ritorno è fissato 8 giorni dopo a San Siro.
LE FORMAZIONI – I giorni che precedono la sfida trascorrono sereni in casa Milan: Ancelotti recupera Pato e addirittura Beckham, all’ esordio europeo con la maglia del Diavolo. Sul prato verde del Meazza scende in campo quindi un 4-3-1-2 che abbina quantità e qualità: Dida; Zambrotta, Senderos, Maldini, Favalli; Beckham, Pirlo, Ambrosini; Seedorf; Inzaghi, Pato. I tedeschi allenati da Thomas Shaaf provano a giocarsela e si schierano in modo speculare: a centrocampo ci sono Tziolis, Frings e Ozil, in avanti il duo Almeida e Pizarro supportato dalle invenzioni di Diego.
LA PARTITA ? Nonostante la differenza tra i valori in campo salti subito all’ occhio, gli ospiti hanno un approccio alla partita nettamente migliore. Passa un minuto e il tiro di Pizarro si perde alla sinistra di Dida, subito dopo è il turno di Tziolis e Diego. Pizarro è attivissimo e la difesa del Milan soffre il suo continuo movimento. I rossoneri si fanno vedere solo dopo il 10?: Pato prova a dare la sveglia e conquista con un? azione personale un angolo; sugli sviluppi del tiro dalla bandierina Senderos di testa non riesce a centrare lo specchio. I padroni di casa però sembrano eccessivamente bloccati, così i verdi di Brema tornano a premere con una bella combinazione Almeida – Pizarro e con una buona chance sprecata da Naldo. Nelle file del Milan c’ è però un giocatore che crea più di un problema alla difesa ospite con le sue accelerazioni, il brasiliano Pato. Al 24? sguscia via e Fritz è costretto al fallo. Sulla successiva punizione di Beckham l’arbitro fischia a Frings ? in barriera dentro l’ area tedesca ? un fallo di mano decretando il rigore per i padroni di casa. Dal dischetto va Pirlo che con un rasoterra imprendibile non dà scampo a Vander, 1-0 per i rossoneri. Il Werder non sembra accusare il colpo più di tanto e continua a fare la sua partita. Pochi minuti dopo arriva però la beffa: i tedeschi perdono palla, Pirlo innesca la ripartenza cedendo a Pato che si accentra e scarica da fuori un bolide imprendibile, 2-0 e verdi sotto schock. Il primo tempo sembra volgere al termine tra gli applausi di uno stadio finalmente rincuorato e un incredulo Thomas Shaaf che tenta di rianimare i suoi. Molti non riescono a spiegarsi di come i padroni di casa conducano di due gol, anche perchè i tedeschi continuano a macinare gioco e chiudono la frazione in attacco: prima Dida compie un miracolo su un solissimo Almeida, poi Mertesacker e Tziolis impensieriscono una difesa rossonera sempre svagata. Quando arriva l’ intervallo il parere è unanime: il Milan ha ottenuto il massimo col minimo sforzo. La buona sorte, si sa, può cambiare idea da un momento all’ altro, non è conveniente farci troppo affidamento. Il Milan però non se ne cura e torna in campo con una tranquillità più consona ad un? amichevole che a una partita europea. Il copione non cambia, gli anseatici continuano ad attaccare con un Diego sempre più in palla e un Ozil in crescita. Seedorf si fa male e lascia spazio alla fisicità di Flamini coi rossoneri che abbassano ulteriormente il baricentro. Il tedeschi sembrano rassegnati ma finalmente al 23? arriva la svolta: Diego batte una punizione vellutata scodellando in mezzo un pallone delizioso, Pizarro anticipa Favalli e fulmina Dida di testa, 2-1. L’ inerzia del match a questo punto cambia totalmente: gli incitamenti del pubblico scendono di tono, comincia a serpeggiare un certo timore. E? assedio: il centrocampo di Ancelotti va in confusione e perde parecchi palloni mentre Dida deve superarsi sull’ ennesimo assolo di Pizarro e su un bel tiro del nuovo entrato Rosemberg. Entra Jankulovski per Favalli ma il cambio non sortisce effetti. Il Milan scompare dal campo e capitola: cross in mezzo, Dida e Maldini non si intendono e Pizarro di testa raddoppia, 2-2, incredibile. La partita si conclude con i tedeschi incredibilmente ancora avanti a cercare la terza rete ma Mertesacker spreca tutto solo davanti a Dida. Il fischio finale dell’ arbitro Eriksonn chiude la sfida e scatena la festa degli ospiti: i verdi di Brema, dati per spacciati (come gli animali della famosa fiaba dei Grimm), guadagnano la qualificazione con un match tutto cuore e agonismo; i rossoneri, che pagano una boria fuori luogo e un atteggiamento poco aggressivo, chiudono la loro bacheca per un altro anno ai sogni di gloria.
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