18 Gennaio 2012

G.I.P. – Il teatro…degli incubi

G.I.P. non è solo un acronimo che sta per Giudice di Indagine Preliminare ma anche ben altro. In Passione Inter G.I.P. sta ad indicare ?Gioie In Poltrona?, i momenti di puro delirio di chi non solo tifa Inter ma gufa anche le avversarie. Questa rubrica ripercorrerà le più grandi disfatte delle rivali storiche dei nerazzurri, le loro più imbarazzanti figuracce, i loro acquisti più scarsi e le loro giornate più storte. Per ogni tifoso che tifa una squadra ce ne sono altri cento che la gufano, questo è il loro spazio naturale.

QUESTA SETTIMANA: MANCHESTER UNITED-MILAN 4-0

L’ANTEFATTO ? La gufata ben riuscita di questa settimana va in scena all’ Old Trafford di Manchester, il ?Theatre of Dreams? del Regno Unito, un autentico pezzo di storia calcistica. Champions League 2009-2010, ottavi di finale: ad affrontarsi sono il Manchester United di Alex Ferguson e il Milan targato Leonardo. Per le due formazioni è un anno complesso: gli inglesi in campionato lottano punto a punto con un Chelsea che sembra però più determinato e costante, il Milan in Serie A viene ben presto estromesso dalla lotta scudetto con l’ Inter di Mourinho e  la Roma di Ranieri a prendersi tutta la scena. La sfida è davvero stellare, in campo ci sono due squadre con il  DNA europeo(cit) ma gli inglesi sembrano leggermente favoriti soprattutto da un punto di vista tattico. Leonardo infatti non deroga ai suoi dogmi  e schiera in entrambe le partite un 4-3-3 sì tecnico, veloce e offensivo ma  forse poco equilibrato per una sfida così impegnativa. Già all’ andata infatti i rossoneri ne fanno le spese. Nella tana del Milan il Manchester gioca una partita a due facce ma esce vincitore grazie all’ acume tattico e a un pizzico di fortuna. Il 4-5-1 di Ferguson blinda le fasce e fa pressing alto ma nel complesso è il Milan a fare la partita. Già al 3? Evra rinvia sui piedi di Ronaldinho che fulmina Van der Sar; subito dopo il Gaucho e Thiago Silva vanno vicini al raddoppio che non si concretizza per un niente.  Il Manchester però incassa e col cinismo della grande alla prima occasione gela San Siro: Antonini è fuori per infortunio, Fletcher scende sulla fascia, crossa in mezzo e Scholes insacca. Il Milan non ci crede, Dinho va vicino al gol ancora una volta ma non basta, è 1-1 alla fine del primo tempo. I rossoneri tornano in campo un po’ frastornati ma incoraggiati dalla prestazione convincente dei primi 45?. Ricomincia il tiro al bersaglio: ci provano Pato e Pirlo, mentre Ronaldinho regala numeri alla platea irridendo spesso e volentieri il malcapitato Fletcher. Gli inglesi però hanno imparato la lezione, aspettano e colpiscono senza pietà. Rooney prima scalda le mani a Dida al 19?, poi due minuti dopo lo trafigge: cross di Valencia, grande scelta di tempo, gol di testa e Milan al tappeto. A quel punto i rossoneri perdono la testa, si riversano in avanti e vengono puniti ancora dal centravanti inglese, solissimo in area e ancora libero di colpire. Seedorf segna un bellissimo gol di tacco ma ormai è finita, gli inglesi passano 2-3 e mettono una seria ipoteca sulla qualificazione. E il peggio deve ancora venire.

LE FORMAZIONI ? La vigilia rossonera, pur piena di proclami, si rivela agghiacciante. Il tecnico brasiliano perde per infortunio Pato, Nesta e Antonini. Davanti ad Abbiati ci sono quindi Abate, Bonera, Thiago Silva e Jankulovski, in mezzo Flamini, Pirlo e Ambrosini, in attacco il tridente Dinho-Borriello-Huntelaar. Ferguson ringrazia e schiera un offensivo 4-3-3  intuendo le difficoltà avversarie in fase difensiva. Questi gli 11: Van Der Sar, Neville, Vidic, Ferdinand, Evra, Park, Fletcher, Scholes, Valencia, Rooney, Nani.

NEL SEGNO DI WAYNE ? L’arbitro dà il via e gli inglesi caricano a testa bassa decisi a chiuderla subito. E? un Rooney da pallone d?oro quello che calca l’erba dell’ Old Trafford : non bastano i raddoppi di marcatura, Wayne si libera e fa tremare Abbiati due volte nei primi dieci minuti. Subito dopo ci prova Neville ma anche per il difensore non c’ è gloria. Il Milan sbanda paurosamente ma ha un sussulto d?orgoglio: Dinho fa trattenere il fiato all’ Old Trafford con un colpo di testa a fil di palo mentre poco dopo Huntelaar getta alle ortiche un bellissimo cross di Thiago Silva. Non è proprio aria di impresa, e infatti i diavoli (quelli inglesi) passano: Neville va al cross dalla destra, Rooney sfodera un gran colpo di testa su cui Abbiati non può far nulla. E? 1-0 , notte fonda per i rossoneri. Pirlo prova a inventare qualcosa ma predica nel deserto, gli inglesi creano pericoli ogni volta che ripartono grazie ai micidiali e velocissimi affondi di Park e Neville. Il primo tempo si chiude con Flechter vicino al gol con un bel tiro che si spegne di poco sul fondo. Si riparte e il copione non cambia, anzi precipita. La sfortuna si abbatte senza pietà sui rossoneri che perdono Bonera per infortunio e sono costretti addirittura ad arretrare Ambrosini in difesa. Bobby Charlton amava chiamare l’ Old Trafford “Theatre of Dreams”, e in effetti i tifosi del Manchester sognano e si stropicciano gli occhi. Per il Milan a iniziare invece è un gran brutto incubo: Nani recupera palla, brucia Thiago Silva e serve Rooney che guarda Abbiati e lo batte ancora, per la quarta volta in due partite, 2-0. Huntelaar fa infuriare ancora una volta i suoi tifosi sprecando un assist delizioso di Abate, poi il tracollo. Scholes serve un filtrante a Park che fulmina Abbiati per il 3-0 e fa calare il sipario sul match. C’è spazio anche per il bagno d?applausi che lo stadio dedica a Beckham al suo ritorno all’ Old Trafford da avversario, ma i rossoneri non hanno certo voglia di sorridere. Anzi, mentre gli inglesi addirittura incitano la loro ex ala  che impegna severamente Van Der Sar, Fletcher pareggia il suo personale conto con Abbiati castigandolo su cross di Rafael. E? 4- 0, una vera e propria disfatta che non lascia spazio a giustificazioni. Il Milan esce mestamente dalla Champions con un passivo totale di 7-2 e lascia il passo agli inglesi che saranno eliminati ai quarti dal Bayern Monaco. Le facce rossonere a fine partita sono eloquenti e stavolta non c’ è pizzicotto che tenga: il Milan non riesce a svegliarsi perchè è già desto. Non è un sogno, neppure un incubo. E’ tutto vero.

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