Si fa presto, a bordo dell’ottovolante delle partite ogni tre giorni, a esaltare, oggi, gli stessi che criticavamo ieri: ma per un Roberto Gagliardini titolare c’è un Christian Eriksen costretto ad accomodarsi in panchina, e del resto che Gagliardini – a partire dal suo rientro dopo il Covid – sarebbe riuscito a ritagliarsi suo spazio nell’undici titolare dell’Inter, volenti o nolenti, ce lo ripetevamo da settimane. Questo – se non altro – vale ragionando per esclusione, data una situazione di rosa che vede, a centrocampo, un Vecino infortunato e ancora lungodegente, un Brozovic a targhe alterne positivo al virus e, appunto, un Eriksen sempre più marginalizzato nella gestione Antonio Conte. Nainggolan non è un giocatore schierabile, e per il resto avanzano Barella e Vidal, che titolari lo sono già: è dunque inevitabile che Gagliardini trovi spazio, e i due gol stagionali sono solo una conseguenza.
Intanto, però, come fa notare calciomercato.com, all’Inter si stanno interrogando sul futuro del centrocampista italiano: e l’opinione comune, tra i corridoi di viale della Liberazione, pare convergere verso l’idea di una conferma. L’intenzione, beninteso, è quella di rinforzare ulteriormente il centrocampo, soprattutto una volta che Eriksen sarà ceduto: ma Gagliardini rimarrebbe comunque un’alternativa valida, una pedina da schierare all’occorrenza e che – notarella – ha uno stipendio di appena 1,5 milioni netti, circostanza non secondaria per l’Inter, che, nei prossimi mesi, dovrà rimettere mano a tutti i contratti. Quello di Gagliardini va in scadenza nel 2023: non c’è fretta, ma il rinnovo rimane un’opzione in agenda.
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