Galliani: “San Siro? L’ipotesi demolizione mi addolora. Ma l’ammodernamento non è contemplabile”
L'amministratore delegato del Monza si pronuncia sulla questione stadioTra le diverse opinioni in favore o contro la demolizione di San Siro per consentire la costruzione di un nuovo impianto nell’attuale area dei parcheggi del Meazza, non poteva di certo mancare quella di Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan tutt’ora molto legato ai colori rossoneri. Il dirigente quest’oggi al Monza, si è schierato dalla parte dei nostalgici che non vorrebbero neanche sfiorare l’idea di abbandonare San Siro. Tuttavia, come riconosciuto dallo stesso Galliani, l’ipotesi di ammodernare l’impianto non può essere percorribile in questo contesto. Ecco le sue dichiarazioni nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera Milano.
SAN SIRO – “Non posso negare che a livello romantico per chi come me andava allo stadio da ragazzo, l’ipotesi della demolizione o semplicemente dell’abbandono di San Siro sia un grande dolore”.
IPOTESI – “Essendo lo stadio una componente essenziale per consentire ai due club milanesi di tornare ai fasti di un tempo non posso non condividere la linea che Milan e Inter si debbano dotare di un nuovo impianto. L’ammodernamento di San Siro costringerebbe i club a emigrare in un’altra città per disputare le partite. Si parla tanto dello Juventus Stadium ma i bianconeri poterono beneficiare, nell’attesa della sua costruzione, di un impianto già ristrutturato grazie all’Olimpiade invernale. La soluzione non è ripetibile a Milano. Perciò la decisione più logica è progettare uno stadio nuovo nell’area adiacente a San Siro, perfettamente servita dalla metropolitana e da un sistema viario funzionale”.
MEMORIA – “Considerando che fu costruito nel 1926, i lavori per abbellirlo sarebbero enormi. E continuare a organizzare partite in un cantiere a cielo aperto comporterebbe pesanti problemi di sicurezza. Erano gli anni Sessanta e non mi perdevo una gara di campionato e di Coppa dei Campioni. Se devo scegliere la mia partita del cuore penso a Milan-Real Madrid 5-0, aprile del 1989. Penso che per due milanesi come Silvio Berlusconi e Massimo Moratti, abituati a frequentare San Siro fin da ragazzi, sarebbe stata più sofferta una decisione del genere. Ma la mente deve prevalere sul cuore e credo che personalmente non ci sia altra strada”.
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