Garlando chiede aiuto alla filosofia: “La metafisica dei nerazzurri”
La prima firma de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando ha parlato del momento che sta vivendo l’Inter di Roberto Mancini, prima in classifica in Serie A in coabitazione con la Fiorentina dopo 12 giornate di campionato: “Brutta? Bella? Lasciamo stare. Sbagliavamo categoria. Per inquadrare correttamente l’Inter di Mancini, la squadra più anomala e curiosa del campionato, non […]La prima firma de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando ha parlato del momento che sta vivendo l’Inter di Roberto Mancini, prima in classifica in Serie A in coabitazione con la Fiorentina dopo 12 giornate di campionato: “Brutta? Bella? Lasciamo stare. Sbagliavamo categoria. Per inquadrare correttamente l’Inter di Mancini, la squadra più anomala e curiosa del campionato, non serve l’Estetica, ma la Metafisica. I nerazzurri rimandano direttamente ai filosofi presocratici che ricercavano l’essenza nascosta sotto l’apparenza effimera della cose, l’elemento ultimo che sta alla base del tutto. Per alcuni era l’acqua, per altri l’aria, per altri il pensiero. Per definire l’Inter serve uno sforzo simile perché l’apparenza inganna. La differenza col Napoli? Il Napoli è caratterizzato intimamente dalla sua forma. Il Napoli è il suo 4-3-3, è il movimento degli esterni, è Higuain che detta la profondità, è la geometria di Jorginho, è il pressing a stantuffo di Allan. Vedi il Napoli e lo riconosci. L’Inter no. Può essere mazzarriana come ieri, come tre difensori e due terzini in fascia; ma anche a rombo con Perisic tra le linee; oppure può aprirsi a ventaglio con tridenti offensivi: 4-2-3-1, 4-3-3. All’altezza della dodicesima giornata non sappiamo ancora quale sia il vero schema di riferimento di Mancini che ama specchiarsi nell’avversario, come ha fatto con Roma e Torino. Tatticamente oggi l’Inter ha la forma dell’acqua (cara a Talete) che si adegua al contenitore. Al momento è quasi impossibile definirla anche attraverso gli uomini guida”.