Gasperini all’attacco: “Col mio calcio ho fatto bene ovunque, tranne che all’Inter”
Gasperini Inter
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Gian Piero Gasperini si è dimostrato uno degli allenatori più preparati della nostra Serie A e nel tempo il suo 3-4-3 è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica. Modulo che nel 2011 cercò di imporre anche nella sua esperienza all’Inter. Il suo tempo come allenatore dei nerazzurri durò poco e quell’esperienza finì malamente con un esonero che ha lasciato l’amaro in bocca al tecnico piemontese. Da quel momento, infatti, non sono mancate mai le frecciate alla vecchia dirigenza nerazzurra, colpevole a suo dire di averlo delegittimato sin da subito e di non avergli dato il tempo necessario per sviluppare il lavoro. Intervistato da La Gazzetta dello Sport il tecnico ha svelato i segreti del suo calcio ed ha colto l’occasione per scagliare l’ennesima frecciatina in direzione Milano:
“Rimasi stregato dall’Ajax, ballavano. In Italia scimmiottavano tutti Sacchi, io iniziai a studiare e misi la difesa a tre. L’ho imparato dai bambini olandesi. Uno deve essere sempre un terzino e a centrocampo non serve un regista. Passaggi di cinque metri li sanno fare chiunque. La mia difesa è accorciare e aggredire. Sempre all’attacco, non come l’Atletico Madrid. E non è vero che Mandragora era a uomo su Pogba con la Juventus, hanno sbagliato i giornali. Altri errori dei giornalisti? Ci sono alcuni giocatori forti solo mediaticamente. Sono riuscito a fare il mio calcio ovunque, tranne che all’Inter. Molti giocatori non li ho avuti fino a Ferragosto perché non facevano riposo da tre anni“.