6 Aprile 2019

Gasperini-Inter, la maledizione a metà: in trasferta bestia nera, a San Siro…

L'ex tecnico piemontese non ha lasciato un buon ricordo a Milano e oggi cercherà la rivincita personale

Oggi alle ore 18.00 a San Siro l’Inter sfiderà l’Atalanta, guidata dall’ex Gian Piero Gasperini. La sua voglia di “rivincita” contro i nerazzurri si è vista in campo quando l’ha affrontata da avversario: con il Genoa e la Dea ha ottenuto 5 vittorie e 1 pareggio. Il dato positivo viene però ribaltato nei confronti disputati a Milano, dove ha collezionato 5 sconfitte in altrettante partite. Quella più clamorosa, è senza dubbio il 7-1 della stagione 2016-2017, ottenuto grazie alla triplette di Icardi e Banega e alla rete di Gagliardini.

D’altronde non stupisce che il tecnico dei bergamaschi abbia il dente avvelenato: arrivato nel capoluogo lombardo nell’estate del 2011, fu chiamato dall’ex presidente Massimo Moratti, per sostituire Leonardo. L’esperienza milanese si concluse dopo soli 87 giorni e fu contraddistinta da una serie negativa (4 sconfitte e 1 pareggio) e dalla risoluzione consensuale del contratto. Un addio che il mister di Grugliasco non ha mai “digerito”, tanto che ogni volta che sfida la Beneamata, sottolinea i motivi per i quali le cose non sono andate in modo positivo o si esalta in caso di vittoria.

Alla base del rapporto difficile ci furono le divergenze con la società sulle idee di gioco e sul mercato. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, inoltre, ha raccontato che i dirigenti gli avevano promesso la conferma di Eto’o, ma poi fu ceduto per rispettare le norme imposte dal Fair Play Finanziario e alla fine decisero di tenere Sneijder. Il 3-4-3 proposto dal 61enne, modulo che aveva proposto a Genova, non produsse risultati positivi, perché i giocatori non vollero seguirlo. A quel punto decise di cambiare e nella sfida contro il Trabzonspor schierò la difesa a 4 e il rombo, ma la squadra rimediò una sconfitta per 0-1. In quella circostanza, il tecnico decise di tornare sui suoi passi e disse ai giocatori che non avrebbero più utilizzato quel modulo. La serie negativa si arricchì dello 0-0 contro la Roma e della sconfitta per 3-1 contro il neopromosso Novara. L’atteggiamento molle mostrato dal club di Corso Vittorio Emanuele, fece capire a Massimo Moratti, che non aveva più in mano lo spogliatoio e per sostituirlo chiamò Claudio Ranieri.

La carriera dell’allenatore piemontese, invece, proseguì con le esperienze al Palermo, il ritorno al Genoa e il trasferimento all’Atalanta, ma non hai mai smesso di ricordare quel periodo, attraverso alcune  dichiarazioni che da un lato esprimono la sua liberazione come “L’addio? Mi sono tolto un peso”, dall’altro fanno emergere il suo rimpianto “Non ho mai allenato una grande squadra”. Tra le tante, spicca, sicuramente quella rilasciata dopo la vittoria per 4-1 della “sua” Atalanta contro l’Inter nel 2018: “È stata la vittoria più bella dell’anno. Ero felice perchè avevo battuto la seconda in classifica”. Parole che non sono piaciute ai tifosi, che lo hanno sempre accolto con i fischi quando torna a San Siro, dove non è ancora riuscito a battere la sua ex squadra.

 piuletto

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