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GdS – Inter, 5 motivi per sognare la finale di Champions (e anche qualcosa in più…)

La finale di Champions sembra ormai a un passo, anche se in realtà è ancora tutta da conquistare. Il 2-0 nella semifinale d’andata contro il Milan è sicuramente un risultato rassicurante e che permette ai tifosi interisti di vivere la gara di ritorno – per quanto possibile – con più tranquillità. Ma, altrettanto sicuramente, non è sufficiente per prenotare un volo destinazione Istanbul: ci sono altri 90 minuti da giocare, pensare di essere già passati sarebbe un suicidio sportivo. Lo sa tutto l’ambiente nerazzurro.

Tuttavia, ecco i 5 motivi elencati da La Gazzetta dello Sport per i quali è lecito sognare l’approdo all’ultimo atto della competizione più prestigiosa… e forse anche qualcosa in più.

PARLA LA STORIA

Il punteggio dell’andata è il punto di partenza. Nella storia moderna della Champions, solo una squadra è riuscita a ribaltare al ritorno uno svantaggio di almeno due gol: il Liverpool di Klopp nel 2019. Negli altri casi, ha sempre avuto la meglio la formazione vincitrice del primo duello. Se poi si tiene conto delle ultime tre stracittadine, il bilancio è impietoso nei confronti del Milan: 6-0 in favore dei nerazzurri, che non si imponevano in tre derby stagionali dal ’94-95 (e in precedenza era accaduto solo un’altra volta, nel ’73-74).

LA CONDIZIONE FISICA

L’Inter, a livello fisico, è sembrata averne molto di più. La differenza di gamba e di condizione atletica è stata abbastanza impressionante nel primo confronto: i nerazzurri andavano al doppio rispetto ai cugini. La fisicità della difesa, ma anche dei vari Dumfries e Dimarco, ha avuto la meglio sulla leggerezza creativa degli attaccanti rossoneri. E anche per quanto riguarda la benzina in corpo, non c’è stato paragone. Al momento, appare piuttosto complicata una diminuzione del gap atletico da parte del Diavolo.

UNA DIFESA IMPERFORABILE

La difesa (ma anche il portiere) si è rivelata uno dei punti di forza dell’Inter formato europeo. I nerazzurri, assieme al Bayern Monaco, sono la squadra che ha totalizzato più clean sheet in questa edizione, ben 7. Mai nella sua storia ne aveva registrati così tanti. Tenendo conto di tutte le competizioni, la formazione di Inzaghi ha subito un solo gol (per un errore individuale di Acerbi) nelle ultime sei partite: la retroguardia è stata sistemata a dovere, il terzetto Bastoni-Acerbi-Darmian davanti a Onana offre garanzie impensabili fino a qualche mese fa. E, in aggiunta, il Milan non segna ai rivali da tre derby consecutivi.

ATTACCO RITROVATO

Se la difesa è diventata da élite europea, anche il reparto avanzato non scherza. La potenza di fuoco offensiva è uno dei punti di forza dal primo giorno che Inzaghi si è seduto sulla panchina nerazzurra. E nell’ultimo periodo, dopo qualche settimana di buio, hanno ritrovato la luce pure i tre attaccanti, che nelle ultime 5 partite hanno realizzato 11 gol: 5 Lautaro, 3 Lukaku, 3 Dzeko. Anche il ballottaggio continuo tra il Cigno di Sarajevo e Big Rom è un lusso che in pochissimi possono permettersi.

PIÙ FRECCE NELL’ARCO

La rosa dell’Inter è quasi sicuramente più completa rispetto a quella rossonera: la possibilità di far entrare dalla panchina gente come Lukaku, Brozovic, Gosens, De Vrij è senza dubbio un vantaggio non da poco. Il Milan, complici anche gli infortuni di Leao (che però dovrebbe rientrare per la gara di ritorno) e di Bennacer, rischia di arrivare al secondo duello con la coperta – già in partenza non molto lunga – piuttosto tirata. E anche gli attuali due punti in più in classifica – per quanto non rassicuranti – permettono ai nerazzurri di affrontare la sfida con il Sassuolo avendo un leggero margine di errore e di sfruttare un turnover abbastanza massiccio.

La strada verso la finale di Istanbul è ancora lunghissima: sul cammino verso la Turchia ci sono ancora 90 minuti da giocare. Tutto è apertissimo, ma intanto l’Inter ha cercato di portarsi avanti.

Nicolò Brunner

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