Genoa-Inter, la lavagna tattica: due trequartisti per lo scacco matto
Genoa Inter, i nerazzurri a caccia di riscatto. Per la classifica e per il morale: l’Inter cerca a Marassi i punti che le sono sfuggiti negli ultimi 60 giorni, in cui l’unica partita da bottino pieno è stata il Derby. Quattro pareggi e due sconfitte non sono ruolino di marcia di chi vuole entrare in Europa possibilmente dalla porta principale e il trend va invertito: vincere oggi significherebbe iniziare il girone di ritorno con una marcia in più.
TRADIZIONE AGRODOLCE – Se nel computo totale delle sfide a Marassi in massima serie i nerazzurri sono indietro (16 vittorie, 18 pareggi e 23 sconfitte), il Ferraris nel 21° secolo non ha mai ferito la squadra di Thohir che ha subito l’ultima battuta d’arresto nel Novembre del 1994 (2-1), prima che il Genoa svernasse per più di un decennio nella serie cadetta. Dal ritorno del Grifone in Serie A nel 2007 l’Inter ha totalizzato quattro vittorie e due pareggi, il primo dei quali corrisponde anche all’ultimo goal segnato dai padroni di casa (marcatore Borriello) prima di un lungo digiuno che ha portato nel ruolino nerazzurro 9 goal segnati e nessuno subìto. I due grandi ex, Milito e Palacio, non hanno finora mai segnato al Marassi contro il loro passato.
IL MODULO – L’anno nuovo ha portato un modulo nuovo: per la seconda partita consecutiva Mazzarri dovrebbe schierare un 3-4-2-1 di partenopea memoria sfruttando il ritorno di Guarin dalla squalifica per consegnargli una maglia sulla trequarti del campo. Con questa disposizione l’Inter torna a prioritizzare le verticalizzazioni come fonte di gioco sacrificando parte della manovra sugli esterni, finora marchio di fabbrica della squadra targata Mazzarri, e si affida all’inventiva di Alvarez per scardinare le linee nemiche. I tre giocatori offensivi saranno protetti da una cerniera di centrocampisti dediti all’interdizione più che all’impostazione con l’obiettivo di mantenere il possesso e di aggredire la partita: vicino al sicuro Cambiasso c’è Kuzmanovic in vantaggio su Taider. Gli avversari, guidati da Gasperini, propongono il classico 3-4-3 con due esterni d’attacco veloci e la bocca da fuoco Gilardino ad impensierire i difensori nerazzurri: a centrocampo due giocatori fisici come Biondini e Cabral cercheranno di conquistare il proprio raggio di azione non risparmiando un pressing importante sui portatori di palla nerazzurri.
L’OCCHIO DI RIGUARDO – Oltre al rientrante Gilardino, che verrà preso in consegna da un Rolando fino a questo momento pienamente sufficiente nella sua stagione, c’è da fare molta attenzione alla fascia destra degli avversari dove le scorribande di Konaté e le sovrapposizioni dell’osservato speciale Vrsaljko rischiano di mettere a nudo i problemi che su quella fascia l’Inter ha accusato più di una volta soprattutto nelle ultime uscite: Lazio e Udinese, campi di sconfitta, hanno costruito i rispettivi gol partita proprio sull’ out mancino dell’Inter dove Juan Jesus dovrà essere particolarmente pulito e disciplinato sfruttando la grande velocità come arma vincente per prevalere nel duello. Attenzione alle palle inattive dove il Genoa, pur senza l’infortunato Portanova, può sfruttare le proprie torri per cercare il bersaglio grosso.
DOVE PUNTARE – Con una difesa rossoblu in piena emergenza, fatta di due terzini (Antonini e Marchese) adattati a centrali, la mossa del doppio trequartista potrebbe essere vincente: riuscire a imporre abbastanza densità sulla trequarti avversaria può creare situazioni di uno contro uno che non sembrerebbero così proibitive. Partito Lodi, il Genoa sviluppa quasi tutta la sua manovra attraverso le fasce laterali dove Alvarez e Guarin dovranno scalare spesso per operare il pressing sul primo portatore di palla, mentre Jonathan e Nagatomo dovranno fare il resto coadiuvati dai due centrali più esterni, Campagnaro e Juan Jesus. Fondamentale sarà prendere subito il possesso del centrocampo giacché è in quella zona che si può vincere la partita: si richiede grande intensità a Cambiasso e Kuzmanovic sia in mediana che in raddoppio sugli esterni. Ripartenze veloci e inserimenti dei laterali in zona gol possono infine essere armi efficaci e capaci di scoperchiare i limiti di un Genoa piuttosto incerottato.