#askPuscas, le risposte del romeno ai tifosi: “Mi piace giocare da punta centrale, mi ispiro a Ibra. Mancini e Zanetti…”
George Puscas, attaccante romeno classe ’96, è il protagonista della puntata odierna di ‘Inter Nos’, su Inter Channel, nella quale risponderà alle domande poste via Twitter dai tifosi nerazzurri. Queste le parole del giovane attaccante dell’Inter:
“In Romania mi seguono, la mia famiglia e i miei amici. Lì in tv guardano tutti il calcio italiano. L’esordio? Quando gioco non sono emozionato, sono abituato e cerco di essere tranquillo. Quando sono arrivato in Italia non parlavo la lingua, dopo 3-4 mesi parlavo l’italiano e comunicavo meglio. Mi sono abituato subito a questo calcio e voglio fare sempre meglio. Donkor mi è sempre stato vicino”.
Come si vive all’estero per un giovane? “All’inizio era difficile, ora ho tanti amici ed è più facile. Ma sono qui per il calcio, la prima cosa che conta e si supera tutto. La mia famiglia viene spesso, l’anno scorso due volte”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Voglio fare una lunga e bella carriera”.
Quale squadra tifavi da bambino? A quale campione ti ispiri? “Seguivo sempre il Chelsea, ma anche l’Inter. C’erano tanti tifosi. Mi ispiravo a Zlatan sin da piccolo, ma anche Torres ai tempi dell’Atletico. Giocare contro Zlatan in amichevole mi ha emozionato, volevo fare una foto o avere la maglia ma non ci sono riuscito”.
Come ti senti oggi, dopo la fiducia di Mancini? Quanto credi in te? “Ho sempre tanta fiducia in me, il mister mi dà consigli e questo mi rende felice. Sto crescendo in campo, è la strada per diventare un campione. Lui ci parla tanto anche prima degli allenamenti. Quando noi giovani ci alleniamo in prima squadra dà fiducia se l’allenatore ti parla”.
Con quali compagni ti trovi meglio? “Con tutti ma soprattutto Donkor, era con me al mio arrivo in Primavera. In prima squadra ho legato con gli attaccanti, voglio star loro vicino per imparare. Palacio mi aiuta con i consigli”.
Come ti sei trovato nella posizione in cui hai giocato a Napoli? “La mia posizione ideale è punta centrale, ma mi piace anche fare l’esterno perché attacco la profondità. Da centrale devi muoverti di più, Palacio si muove sempre. Icardi è quello più vicino alla porta, Palacio da esterno fa più movimenti. A me piace lottare con i difensori e muovermi”.
Sei pronto a debuttare in nazionale? “Sì, non vedo l’ora, sono andato l’anno scorso nel gruppo, è una bella atmosfera e mi piacerebbe esordire. Il titolare oggi è Marica”.
Com’è la tua vita da 18enne a Milano? “Oggi mi concentro più sul calcio, vivo a Interello e ogni giorni mi alleno e faccio palestra. Il resto è riposo. Ogni tanto esco con i ragazzi”.
Com’è il tuo rapporto con i tifosi? “Sono molto vicini a noi, ci sostengono sempre. Sono grandi persone. Quanti selfie? Non li ricordo più, sono tanti!”.
Se l’Inter va in finale al Viareggio sarai disponibile per la partita? “Sono sempre a disposizione del mister, mi piacerebbe aiutare la squadra. E’ un grande torneo e se Mancini decide di mandarmi ci vado. Non ho visto la partita di ieri, mi stavo allenando, ma le altre le ho viste. Il campo non è un granché”.
Qual è il momento più bello da quando sei in nerazzurro? “Credo sia stato quando ho segnato una tripletta al Milan, abbiamo vinto 4-1 ed è stata una grande partita per noi e per me, alla prima tripletta. Quando sono arrivato già dal primo derby ho sentito l’emozione, i tifosi ci sono stati vicini, anche con la Primavera. E abbiamo vinto”.
Quale giocatore dell’Inter del passato ti piace? “Seguivo Zanetti, non posso dire altro perché è la storia dell’Inter, un campione in campo e fuori. Quando si allenava con noi era vicino ai giovani, per noi è stata una fortuna allenarci con lui”.
Cosa si prova a giocare con e contro tanti campioni? “Quando arrivi in prima squadra è sempre bello, puoi imparare tante cose. Sono più grandi, hanno esperienza e sono calciatori che hanno vinto tanto. Da chi prendo di più in allenamento? Ognuno ha le sue qualità, voglio rubarle da tutti e li osservo”.
Ti aspettavi di giocare a Napoli? “No, ma il mister mi ha chiesto se ero pronto e mi ha incoraggiato”.
Vuoi continuare all’Inter per molto tempo’ “Sì, è normale, ora penso solo all’Inter e voglio fare una lunga carriera qui”.
Cosa pensi dell’Inter? “Quando ero giovane la guardavo sempre, è una grande squadra. Ha vinto tanto finora, per me è bello giocare qui, è un grande club, mi piace allenarmi con certi campioni”.
Quanto l’Inter ha contribuito alla tua crescita? “Tanto. Quando sono arrivato non ero abituato al calcio italiano, è stato difficile ma poi sono cresciuto tanto. Mi ha portato in Italia Casiraghi, mi ha visto quando giocavo in Francia con la nazionale. Non ha parlato con me dopo la partita, ma in Italia ha detto che gli sono bastati due minuti per convincersi sul mio conto”.
Hai sempre voluto fare l’attaccante? “Sì, mi è sempre piaciuto e non ho mai pensato ad altro”.
Quali sono le tue qualità? “Sì, come tutti, tengo all’immagine. Le mie qualità? Velocità, tecnica e potenza. Poi lascio dire il resto agli altri. evo però migliorare in tutto, soprattutto il tiro col sinistro. Ogni allenamento provo a migliorare”.
Cos’hai provato al debutto a San Siro? “Contro la Sampdoria ero molto felice quando il mister mi ha chiamato per gli ultimi 20 minuti. Sono andato velocissimo a prepararmi, non vedevo l’ora ed è stato bellissimo”.
Cosa pensi di Italo? “Non lo conosco bene, ma è un bravo ragazzo così come bravo calciatore. Ha qualità”.
Chi è il tuo miglior amico in squadra? “Donkor, siamo sempre insieme sin dall’inizio”.
Potresti pensare di diventare un attaccante esterno in pianta stabile? “Non si sa mai, mi trovo bene a fare l’esterno ma sono cresciuto a fare la punta centrale e mi trovo meglio”.
Sabato i tuoi compagni di Primavera affrontano la Roma. “Li sento sempre e faccio loro un grande in bocca al lupo. Sono amico con tutti, speriamo di vincere perché è una rivincita”.
Oltre a Donkor con chi hai il miglior rapporto in Primavera? “Radu e Popa, miei connazionali”.
Com’è il tuo rapporto con Bonazzoli? “Buono come con gli altri”.
Se dovessi fare una top 11 con i migliori al mondo chi metteresti? “Farei 4-3-3 con Neuer, Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo. A centrocampo Modric, Iniesta, Guarin. In attacco Zlatan, Cristiano Ronaldo e Robben”.
Quale giocatore rappresenta di più l’Inter? “Zanetti, quando dici Inter dici Zanetti”.
Quali sono le qualità di un attaccante? “Deve avere potenza, perché è sempre spalle alla porta, bisogna tenere il pallone. Poi serve la tecnica e la freddezza nell’esecuzione”.
Un ricordo particolare della tripletta al Milan? “Quando segno sono sempre felice, ma il terzo gol è stato emozionante, diverso dagli altri”.
E’ cambiato qualcosa nella tua vita da quando Mancini ti ha convocato in prima squadra? “Ho preso più fiducia, mi dà l’opportunità di crescere. La fiducia per un giovane è importante”.
Che emozione hai provato quando hai fatto il primo allenamento in prima squadra? “Dopo un mese dal mio arrivo ero già ad Appiano. Quando ho visto Cambiasso, Zanetti, Samuel e Milito ero emozionato”.
Qual è il giocatore dell’Inter che ti sorprende più in allenamento? “Mi piace Guarin, per il modo in cui gioca e si allena. Poi Shaqiri, Palacio, Icardi, tutti ci alleniamo bene”.
Cosa pensi di Podolski? “Giocatore di grande livello, ha qualità, un tiro potentissimo”.
Tra i difensori dell’Inter chi non vorresti mai affrontare? “Tutti mi mettono pressione, è normale”.
Puskas è stato un grande del Real. Magari tu sarai lo stesso per l’Inter. “Giocatore grande, ma si scrive con la k e cambia un po’ rispetto al mio nome. Spero sia l’unica differenza con me (ride, ndr)”.
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