Giaccherini: “Conte un martello, ti migliora in tutto. Vedo l’Inter favorita per lo scudetto”
Il capitano del Chievo racconta la sua esperienza con il tecnico lecceseNonostante vi sia ancora un importante turno da giocare in Coppa Italia che varrà l’accesso diretto ai quarti di finale, siamo entrati ufficialmente nella settimana che porta ad Inter-Juventus. Antonio Conte ed Andrea Pirlo si affronteranno per la primissima volta da avversari in panchina, dopo i numerosi trofei vinti insieme durante i tre anni trascorsi a Torino che hanno dato il via al ciclo di vittorie bianconero. Della rivalità tra le due squadre anche in ottica scudetto, ha parlato Emanuele Giaccherini che nei confronti di Conte nutre parecchia gratitudine per quanto ricevuto nella sua carriera. Ecco le sue parole affidate sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.
Partiamo da Conte: è davvero così ‘martello’?
“Eh, sì… In settimana non lascia niente al caso, poi in partita dirige tutto, dal pressing alle giocate. Adesso senza pubblico lo sentite anche voi. È un comandante, un motivatore, un combattente, ti tira fuori tutto”.
Che peso ha la tattica, rispetto alla ‘motivazione’?
“A livello tattico è maniacale, noi facevamo sempre 40-50 minuti di esercitazioni per seduta. Provavamo le uscite, le giocate, tutto”.
Una parte dei tifosi lo ritiene troppo ‘rigido’.
“Il suo modo di giocare mette in difficoltà ogni avversario, quando dice che le avversarie si snaturano contro l’Inter è vero. Poi certo, nelle gare che si complicano può servire trovare una soluzione alternativa. Ma lui sa cosa deve fare”.
Invece quanto è cambiato Pirlo da allenatore?
“Adesso mi pare che urli molto di più di quanto giocava. In campo dipendeva tutto da lui e non ne aveva bisogno. Ora gli serve. Ma lo vedo bene nel nuovo ruolo, anche se è partito subito al top”.
Un salto pericoloso, visto anche il progetto di gioco ambizioso?
“Il suo carisma e la sua personalità lo aiutano. E i grandi giocatori della Juventus forse lo rispettano di più di altri tecnici, per il suo passato. Normale che ci sia qualche difficoltà iniziale, perché c’è un cambio generazionale nella squadra, ma mi pare che ultimamente le cose vadano come vuole lui”.
In campo le dava qualche consiglio?
“Mi diceva sempre e solo di andare, inserirmi, correre, che la palla mi sarebbe arrivata. Andrea era un personaggio nello spogliatoio: sembra sempre un po’ col muso, ma faceva ridere tutti”.
Personalmente, in cosa la ha migliorata Conte?
“Il mister mi ha dato tanta fiducia, mi ha fatto crescere dal punto di vista dell’autostima. Arrivavo dal Cesena, avevo tutto da dimostrare: con l’etica del lavoro che trasmette mi ha fatto fare un grande step. Mi ha cambiato come giocatore e anche come uomo, a livello mentale”.
Detto ciò, domenica chi vince?
“L’Inter è forte, meritava anche a Roma, non credo sia in difficoltà. La Juve dovrà gestire gli infortunati. Vedo favorito Conte, per il match e per lo scudetto. Credo sia l’anno dei nerazzurri: sono più maturi e senza coppe, quando si deciderà tutto a marzo-aprile”.
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