5 giocatori folli nella recente storia della pazza Inter
Tra i tanti calciatori che hanno vestito la maglia dell'Inter negli ultimi anni, alcuni hanno lasciato un ricordo indelebile del loro passaggio in nerazzurroTra i tanti calciatori che hanno vestito la maglia dell’Inter negli ultimi anni, alcuni hanno lasciato un ricordo indelebile del loro passaggio in nerazzurro non solo per le loro prestazioni sportive ma soprattutto per i loro atteggiamenti coloriti, look eccentrici e pazzie al di là della normale routine sportiva…
Antonio Cassano
Il talento di Bari Vecchia arrivò alla corte di Andrea Stramaccioni in piena rivoluzione post triplete.
La squadra del tecnico promosso dalla primavera non riuscì a qualificarsi alle Coppe Europee e fu autrice di una delle stagioni più insipide della storia del club meneghino, complice anche l’approdo del fantasista barese che si trovò a metà stagione ai ferri corti con il tecnico romano. La lite spaccò in due lo spogliatoio in un’aperta faida che vide Fantantonio fautore di una fronda pro Mazzarri. La telenovela iniziata con l’arrivo di Cassano a Milano per volere dello stesso Stramaccioni si concluse così nel peggiore dei modi con l’ennesima cassanata iniziata la stagione anteriore con il tormentone “Strama bene bene”, quando il talento di Bari Vecchia giocava nel Milan, e conclusa con una presunta scazzottata e una multa inflitta al vulcanico funambolo barese alle prese con uno dei suoi celebri colpi di testa.
Felice Centofanti
Uno dei giocatori di fascia probabilmente più iconici (soprattutto a livello di look) della storia della Beneamata è Felice Centofanti. Capellone da hippy, baffi, pizzetto e basettoni… Mai si erano visti così tanti “peli” alla Pinetina. La storia in nerazzurro dello zazzerone di Teramo inizia nell’estate del 1995 quando viene ingaggiato dall’Ancona dopo un’ottima stagione con la squadra marchigiana. Con Ottavio Bianchi vede poco il campo ed è solo con l’arrivo di Roy Hodgson che l’irsuto terzino inizia a vestire la maglia da titolare pur in parte bloccato dalla concorrenza di Pistone e Roberto Carlos. Chiude la carriera nelle file del biscione con 13 presenze e 1 gol contro la Fiorentina, quanto basta per ritagliargli un ruolo leggendario nell’Inter dell’era Moratti. Il ”Cristo del pallone” negli ultimi anni ha avuto anche una breve parentesi come inviato di Striscia la notizia che avrà senz’altro fatto scendere la lacrimuccia agli amanti del calcio amarcord molto più ruvido e verace, ma anche meno ingessato e patinato di quello odierno.
Taribo West
Probabilmente il giocatore più folle che abbia mai indossato la maglia nerazzurra. Il nigeriano arriva a Milano dall’Auxerre nel 1997. Si dice che da giovane arasse la terra con i denti, mentre recentemente il presunto classe 1974 è stato denunciato pubblicamente dall’ex presidente del Partizan che ha pubblicamente dichiarato la falsa età del difensore che sarebbe in realtà un classe 1962. Brogli anagrafici a parte, il calciatore dalle treccine multi-colorate divenne celebre per le sue entrate da macellaio dell’area di rigore e per uno stile difensivo arcigno e senza fronzoli che intimoriva gli attaccanti avversari. Spesso battibeccò con gli allenatori che lo relegarono in panchina tanto da insultare Lucescu che non considerava il difensore quanto il predecessore Gigi Simoni. Con Marcello Lippi, il rapporto non migliora e l’allenatore viareggino sceglie addirittura di mettere il giocatore fuori rosa anche per le sue tante pazzie. Si dice che saltasse i pranzi con la squadra per pregare… La sua parabola di calciatore in nerazzurro si chiudeva nel 1999 mentre al termine del professionismo, la sua vocazione per la preghiera cresceva esponenzialmente tanto che oggi West ha fondato a Milano una sua propria chiesa (la Shelter in the Storm) per aiutare i bambini nigeriani in difficoltà predicando da pastore autoproclamatosi, con messe cantate molto partecipate che ogni domenica richiamano nutrite schiere di fedeli.
Mario Balotelli
Oltre ad essere stata una delle più grandi promesse mancate della storia degli ultimi anni del calcio italiano, Super Mario è senz’altro anche uno degli sportivi più eccentrici attualmente in circolazione. Look decisamente stravaganti a volte sopra le righe, senz’altro simili a quelli di un altro extraterrestre dello sport come Dennis Rodman, Balo non è ultimamente molto amato dai tifosi interisti che stravedevano per lui nei primi anni della sua avventura in nerazzurro. L’ex giocatore del vivaio è stato infatti autore di una delle scenate più plateali mai viste a San Siro. Durante la partita di semifinale contro il Barcellona nell’annata del triplete, subentrato a Milito nei minuti finali giocò in maniera platealmente svogliata mettendo a repentaglio il passaggio di turno della Beneamata. Nel finale arrivò a gettare in terra la maglia nerazzurra mandando a quel paese l’intero stadio che lo aveva subissato di fischi per la prestazione svogliata. Genio e sregolatezza che purtroppo hanno minato il rendimento di uno dei talenti più cristallini cresciuti nel vivaio nerazzurro negli ultimi anni.
Adriano Leite Ribeiro
L’imperatore arriva all’Inter dal Flamengo nel 2001-02. Girato in prestito prima alla Fiorentina e poi a Parma ritorna in rosa dal 2004 al 2008 quando guadagna la maglia da titolare sotto la gestione Mancini. La morte del padre nel 2004 scuote il giocatore che per dimenticare il dolore inizia a darsi a uno stile di vita sregolato che ne minano le prestazioni sul campo. Il brasiliano inizia a prendere peso e così Mourinho decide di privarsi del calciatore che nel frattempo alla Pinetina era diventato famoso per le sue notti bravi all’insegna di discoteche, accompagnatrici avvenenti e abuso di sostanze non lecite. Una vita al limite che ha purtroppo destabilizzato la resa sul campo del calciatore che all’inizio della sua avventura in nerazzurro sembrava avere le potenzialità per emulare le gesta del Fenomeno.